Ovviamente sì e l'8 marzo, in onore della Giornata Internazionale della donna, Checco Zalone con la sua caratteristica irriverenza sagace ha pubblicato "L'ultimo giorno del patriarcato" con un videoclip girato nel borgo di Castel San Pietro Romano.
La canzone è accompagnata da immagini che strappano un sorriso e risultano essere più che esaustive: specchio di tutte le convinzioni di una mentalità patriarcale purtroppo ancora fin troppo presente.
E Zalone lo sa benissimo, riuscendo a catturare l'attenzione di tutti: di chi si aggrega al messaggio non capendo che sia ironia e di chi, invece, ne comprende il reale significato. Sarà solo talento o un superpotere? Io direi grande intelligenza. Una cosa è certa: si conferma uno dei migliori artisti italiani in circolazione.
La canzone sopra citata risulta essere ancora più veritiera alla luce di ciò che emerso dopo la pubblicazione di una notizia che avrebbe dovuto solo suscitare gioia e approvazione.
Come traspare nei commenti di uno dei tanti tweet pubblicati, tale provvedimento ha causato in molti uomini sgomento e indignazione e di conseguenza la reazione di donne sbigottite. La domanda sorge spontanea: perché risulta ancora difficile capire, nel 2025, che tutelare le donne non equivale a privare gli uomini dei loro diritti?
Se è stato ritenuto necessario creare una denominazione specifica come "femminicidio" è perché essere uccise, non solo per crimini e furti ma in quanto donne, è divenuto un fenomeno sociale e vedere il proprio carnefice scagionato, perché nel mentre si indossava una gonna troppo corta o un intimo abbinato, è diventato quasi normalità.
La violenza non ha genere, ma è il genere ad esser ancora legato a forme di violenza. La legge in questione è il risultato di un'esigenza, non di una prevaricazione da parte delle donne sugli uomini. Le donne sanno di amare mariti, padri e figli uomini ma molti di questi dovrebbero ricordare di avere madri, figlie e mogli che meritano di esser tutelate.
Durante la diretta della domenica condotta da Mara Venier, al termine della settimana sanremese, è stata posta tale domanda a Elodie che, senza esitazione, ha risposto:
La cantante romana, ha spiegato, più volte, come la società odierna tenda a voler creare competizione indebolendo le donne quando in realtà tutte dovrebbero far rete così come fanno gli uomini.
In questo caso, ha poi approfittato del momento per dichiarare parole di stima e tifo per Annalisa descrivendola come una donna forte ed una professionista "fortissima".
Tale ammirazione reciproca è emersa, infatti, ancor prima nel duetto realizzato al Forum di Milano, durante il concerto della Di Patrizi, a dicembre del 2023. D'altronde la solidarietà femminile e l'empatia, in generale, verso il prossimo non poteva che esser un tratto caratteristico di due donne di valore come loro.
A cura di Roberta Gentile.