08 Mar, 2025 - 13:43

Trump e la politica da capogiro sui dazi: bluff economico o strategia vincente?

Trump e la politica da capogiro sui dazi: bluff economico o strategia vincente?

Donald Trump gioca la carta dei dazi, minacciando diversi attori mondiali, tra cui Cina, Canada, Messico ed Europa. Tra rinvii, proclami e contraddizioni, la sua politica commerciale solleva interrogativi: si tratta di una strategia ben calcolata per rafforzare l'economia statunitense o di un bluff con conseguenze imprevedibili?

L'impatto dei dazi di Trump su economia e commercio globale

Da quando è tornato alla Casa Bianca, Donald Trump minaccia non solo gli avversari, ma anche i partner commerciali, affermando che introdurrà nuovi dazi. Il presidente statunitense è da tempo un sostenitore delle tariffe doganali, ritenendole uno strumento per proteggere l'economia americana.
Trump ha inizialmente promosso questa misura con l'obiettivo di rafforzare i produttori statunitensi, come parte della sua visione America First. Tuttavia, persistono timori su un possibile aumento dei prezzi. Considerando che uno dei fattori chiave che hanno contribuito alla sua rielezione è stata la sua gestione dell'economia, le sue mosse sui dazi assumono un'importanza cruciale.

Già nelle prime settimane dal suo insediamento, Trump ha minacciato di introdurre dazi su Canada, Messico e Cina. Mentre il 4 febbraio sono entrati in vigore quelli del 10 per cento sulle importazioni cinesi, quelli previsti su Canada e Messico sono stati posticipati. Questi due storici partner commerciali hanno avviato negoziati con Washington su questioni legate alla sicurezza dei confini e al commercio.

Il secondo rinvio è arrivato a distanza di un mese. Trump ha firmato misure esecutive per ritardare di circa 30 giorni l'imposizione di dazi su Canada e Messico, a seguito dei colloqui con le rispettive amministrazioni. La decisione riguarda tutti i prodotti coperti dall'USMCA, l'accordo trilaterale negoziato da Trump durante il suo primo mandato. Questo patto include settori strategici come l'automotive, ma esclude prodotti come avocado ed energia proveniente dal Canada, lasciando aperta la possibilità che il presidente statunitense imponga nuove misure su questi beni.

"L'ho fatto per accomodamento e per rispetto del presidente Sheinbaum. Il nostro rapporto è stato molto buono e stiamo lavorando duramente, insieme, al confine, sia per impedire agli immigrati clandestini di entrare negli Stati Uniti, sia per fermare il Fentanyl. Grazie al presidente Sheinbaum per il suo duro lavoro e la sua cooperazione!", ha dichiarato Trump in un post su Truth Social.

Il giorno dopo aver annunciato la proroga per i dazi al Canada, Trump ha minacciato nuove tariffe su legname e prodotti lattiero-caseari canadesi, criticando la tariffa canadese del 250 per cento sulle esportazioni di prodotti caseari statunitensi verso il paese.

La strategia di Trump sui dazi: bluff o mossa vincente?

Messico, Cina e Canada sono i tre principali partner commerciali degli Stati Uniti. Il continuo tira e molla sui dazi sta creando incertezza a livello globale, mentre Trump minaccia anche l'Europa e la Russia.

Ci sono due principali interpretazioni sulle mosse di Trump: per alcuni, si tratta di una strategia vincente; per altri, è un bluff economico privo di coerenza.

Secondo la prima teoria, Trump starebbe usando l’incertezza come un’arma negoziale. Paesi come Europa, India, Canada e Brasile, secondo il presidente americano, danneggiano l’economia statunitense, ma finora si è limitato a controllare la situazione attraverso minacce, mantenendo un margine di manovra strategico. Questa imprevedibilità gli permetterebbe di rafforzare la posizione degli Stati Uniti nei negoziati commerciali. L’unica certezza che Trump offre è la sua volontà di rilanciare la manifattura americana, coerentemente con il suo slogan "Make America Great Again".

Dall’altra parte, c’è chi ritiene che Trump sia semplicemente un leader che alimenta caos e tensioni, senza una strategia economica ben definita. Questa ipotesi è supportata dalle numerose dichiarazioni contraddittorie del presidente. Trump vuole realmente fermare il traffico di droga verso gli Stati Uniti o il suo obiettivo è rafforzare il mercato interno?

Le conseguenze delle minacce sui dazi: confusione e incertezze tra partner commerciali

Le posizioni poco chiare del presidente americano hanno un impatto significativo sulla borsa, generando volatilità nei mercati finanziari.

Parallelamente, i dazi imposti da Trump spesso si rivelano difficili da applicare, nonostante l’iniziale clamore mediatico. Un esempio emblematico è rappresentato dalle tariffe sui prodotti cinesi, che avrebbero dovuto colpire anche i giganti dell'e-commerce come Shein e Temu, eliminando l'esenzione per gli ordini inferiori a 800 dollari. Tuttavia, la complessità logistica di questa misura ha reso difficile la sua effettiva applicazione, riducendone l'impatto.

A poco più di un mese dal nuovo mandato di Trump, rimangono molte domande aperte sulle sue politiche commerciali.

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Nazlican Cebeci
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