Il 9 marzo 1908 nasceva l'Internazionale, un club nato nel cuore del capoluogo lombardo: Milano. Da allora sono passati 116 anni e 364 giorni: domani i nerazzurri festeggiano in grande e, per l'occasione, vogliono regalarsi un compleanno da sogno. Intanto questa sera la formazione meneghina giocherà tra le mura amiche e affronterà l'ultima della classe, il Monza di Nesta, ormai con un piede in Serie B.
Fondato da 44 dirigenti dissidenti del Milan presso il ristorante Orologio di Milano, il club nerazzurro si è da subito distinto per la sua filosofia inclusiva (non a caso il suo nome completo è Internazionale), accogliendo giocatori stranieri in un periodo in cui era il nazionalismo a imporsi sulle menti dei tifosi.
Nel corso dei suoi 117 anni di storia, l'Inter ha conquistato 46 trofei ufficiali, diventando una delle squadre più titolate d'Italia e l'unica a non essere mai retrocessa dalla massima divisione, al contrario di due superpotenze come Juventus e Milan, che invece sono retrocesse per lo scandalo calcioscommesse. Un percorso glorioso, quindi, che ha visto la squadra raggiungere l'apice con il celebre triplete del 2010, unico nella storia del calcio italiano, conquistato con il supporto dello Special One, José Mourinho.
I tifosi nerazzurri, come sempre, si dimostrano una delle piazze più calde della Serie A, e soprattutto in un momento così delicato della stagione si preparano a riempire San Siro per spingere la squadra verso i tre punti, consapevoli che un successo è fondamentale in chiave classifica. I partenopei guidati da Conte sono lì, a un solo punto dai nerazzurri, col fiato sul collo: i passi falsi non sono più contemplati, e Inzaghi lo sa benissimo.
Ma per celebrare al meglio il suo compleanno, l'Inter ha una ragione in più per vincere e vuole regalarsi un successo nella sfida contro i brianzoli. Il mister e i sedici in campo sanno bene che la sfida non sarà semplice: il Monza è una squadra ostica, nonostante le motivazioni siano quasi ridotte a zero. I biancorossi sono capaci di mettere in difficoltà qualsiasi avversario, ma l'Inter ha dimostrato più volte di avere la forza e la qualità per non farsi prendere dall'ansia.
Oltre alla classifica e alla lotta per il titolo, questa partita rappresenta un'occasione per rendere omaggio alla gloriosa storia interista. Vincere nel giorno della vigilia del compleanno sarebbe un modo simbolico per ribadire la grandezza del club e le sue storiche tradizioni. I tifosi, ovviamente, si aspettano una prestazione all'altezza della tradizione nerazzurra, per consolidare, prima di tutto, il primo posto, e poi attendere la prossima partita dei partenopei, che si giocano tutto in casa contro la Fiorentina di Palladino.
Buone notizie per mister Inzaghi: dopo il consueto allenamento di ieri, oggi i nerazzurri svolgeranno una seduta più intensa per affinare la preparazione. In più, dall’infermeria arrivano segnali incoraggianti: Carlos Augusto dovrebbe tornare in gruppo e sarà probabilmente convocato, un rientro cruciale considerata l’emergenza sulla corsia sinistra. Il brasiliano, ex Monza, potrebbe rappresentare un’arma preziosa a gara in corso, consentendo a Bastoni di rifiatare.
C'è anche un'altra ottima notizia in casa nerazzurra: anche Calhanoglu sembra aver recuperato, dopo aver giocato solo il secondo tempo contro il Feyenoord in Champions League. Il turco è pronto a tornare titolare insieme a Mkhitaryan, mentre Barella potrebbe riposare lasciando spazio a Frattesi. In difesa potrebbe esserci qualche rotazione, con Bisseck candidato per una maglia dal primo minuto. Sulle fasce, invece, Dumfries e Bastoni sembrano destinati a partire ancora una volta dall'inizio.
L'unica pecca, che purtroppo peserà tanto, è l'assenza confermata di Federico Dimarco, uscito contro il Feyenoord insieme a Calhanoglu per un problema muscolare.