08 Mar, 2025 - 12:08

Le prime recensioni sul Gattopardo parlano di serie noiosa, ecco perché

Le prime recensioni sul Gattopardo parlano di serie noiosa, ecco perché

Il Gattopardo, la nuova serie Netflix ispirata al celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sta suscitando reazioni contrastanti tra pubblico e critica, soprattutto straniera.

Molti, soprattutto all'estero, stanno considerando noiosa, lenta e priva di pathos la serie, incapace di trasmettere l'intensità emotiva del capolavoro letterario. Analizziamo queste critiche nei dettagli.

Il Gattopardo, la nuova serie Netflix, considerata noiosa da molti, ecco perché

Se siete appassionati di serie storiche ricche di intrighi, lusso e rivoluzioni, potreste essere tentati di dare una chance a Il Gattopardo, la nuova produzione Netflix basata sul celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Attenzione, però, se sperate in un racconto appassionante e incalzante, potreste rimanere delusi.  Infatti molte recensioni, soprattutto straniere, parlano di serie noiosa da non guardare. 

Ecco il trailer ufficiale:

Un ritmo lento che non aiuta

Il principale problema di questa serie, almeno secondo il pubblico internazionale, è il suo ritmo estremamente lento. Mentre alcune produzioni storiche cercano di essere accattivanti e dinamiche, Il Gattopardo ha optato per un approccio più solenne e dilatato.

Il risultato? Una narrazione che fatica a coinvolgere soprattutto gli utenti stranieri che conoscono ben poco la storia italiana dell’800.  

Il primo episodio, ad esempio, introduce troppi personaggi, molti dei quali superflui ai fini della trama. Questo rende difficile per lo spettatore affezionarsi a loro o seguire con attenzione gli eventi principali. 

Il cuore della storia ruota attorno ai tre protagonisti, Don Fabrizio Corbera, principe di Salina (interpretato da Kim Rossi Stuart), suo nipote Tancredi (Saul Nanni) e sua figlia Concetta (Benedetta Porcaroli). 

Gli altri personaggi sembrano quasi delle ombre, che non regalano alcuna impronta alla storia.

La serie sembra perdersi nel tentativo di ricreare l’atmosfera aristocratica dell’epoca, nei minimi dettagli, lasciando in secondo piano il dramma umano e la tensione politica che i personaggi vivono.

Ed è proprio questo il problema principale: tutto sembra patinato e distante. La serie sembra preoccuparsi più dell’estetica che del coinvolgimento emotivo degli spettatori.

Un contesto storico poco noto fuori dall’Italia

Un altro fattore criticato è il contesto storico della serie. Per molti spettatori al di fuori dell’Italia, il Risorgimento è un periodo poco conosciuto. 

Il pubblico americano o britannico, ad esempio, possono davvero comprendere le dinamiche politiche e sociali che hanno portato all’unificazione del Paese? 

Questo non significa che un dramma storico, se pur non conosciuto ai più, non possa appassionare anche chi non ha familiarità con gli eventi narrati. 

Il Gattopardo, però, non si sforza di rendere accessibile la sua storia: non spiega abbastanza il contesto, non fa emergere con forza i conflitti e non aiuta lo spettatore a immergersi in quegli anni turbolenti.  

Il Gattopardo, un'occasione mancata? 

La storia de Il Gattopardo è ricca di elementi che avrebbero potuto renderla una grande serie: tensioni politiche, amori impossibili, giochi di potere e il contrasto tra vecchio e nuovo mondo.

Purtroppo, però, il modo in cui è stata raccontata la rende poco accattivante.

Questo non significa che non ci siano aspetti positivi: le scenografie sono sontuose, i costumi ben curati e i tre protagonisti ci regalano delle interpretazioni straordinarie.

Ma se una serie storica non riesce a coinvolgere davvero il pubblico negli eventi raccontati e nel periodo trattato, il rischio è che venga percepita solo come un esercizio di stile e non come un racconto appassionante e vivido.

Dovreste guardare Il Gattopardo o evitarlo?

Se amate le serie storiche dal ritmo lento, con una forte attenzione ai dettagli visivi e ai dialoghi raffinati, allora questa serie potrebbe essere perfetta.

Se invece cercate una storia più dinamica, che vi trascini dentro la rivoluzione e vi faccia vivere davvero il dramma dei suoi protagonisti, allora potreste trovare questa serie noiosa e distante.  

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Immacolata Duni
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