Nonostante il successo della serie, che ha raggiunto la Top 10 globale e accumulato milioni di visualizzazioni, la piattaforma ha deciso di non rinnovarla per una terza stagione.
Quali sono le probabili ragioni di questa decisione? Scendiamo nei dettagli.
La notizia è stata confermata da Colton Dunn, che nella serie interpretava Lester Kitchens, alleato (spesso riluttante) di Owen.
In un post su Threads, Dunn ha espresso la sua amarezza definendo la decisione di Netflix "una vera delusione".

E non è il solo a essere dispiaciuto: il pubblico ha accolto la notizia con tristezza e delusione. La serie aveva trovato la sua nicchia di fan assidui, che amavano la trama di azione, ma anche la leggerezza e l'ironia del protagonista.
Perché Netflix ha deciso di cancellare The Recruit?
Se si guardano i numeri, la decisione appare meno scontata di quanto sembri.
Durante la settimana dal 27 gennaio al 2 febbraio, la seconda stagione di The Recruit si è piazzata seconda nella classifica Streaming Top 10 di Nielsen, totalizzando quasi 1,2 miliardi di minuti di visualizzazioni.
Il problema? Nella stessa settimana, un altro spy thriller di Netflix, The Night Agent, ha registrato quasi 3 miliardi di minuti, doppiando il risultato di The Recruit.
Inoltre, analizzando i dati interni di Netflix, si nota un calo rispetto alla prima stagione.
Se la stagione 1 aveva totalizzato 7,3 milioni di visualizzazioni nella prima settimana, la seconda si è fermata a 5,9 milioni. Non un crollo drammatico, ma un segnale che l’interesse del pubblico si stava affievolendo.
Un altro fattore da considerare è il costo delle riprese. La stagione 2 ha spostato l’azione in Corea del Sud, e questo ha naturalmente fatto lievitare il budget.
Questo ha reso l'investimento non più giustificato per Netflix.
Il trend della cancellazione da parte di Netflix si sta sempre più ampliando negli ultimi anni. Molte serie, anche con una fanbase solida, sono state cancellate dopo una o due stagioni, lasciando gli spettatori con finali aperti e trame irrisolte.
Il finale della seconda stagione ha lasciato spazio a nuove intricate storie
Quello che rende ancora più frustrante la cancellazione di The Recruit è che la seconda stagione aveva chiuso molte questioni, ma ne ha lasciate aperte molte altre.
Il rapporto tra Owen e il personaggio di Teo Yoo sembrava, per esempio, poter diventare la storia principale della nuova stagione.
E che dire della performance di Noah Centineo? Il suo Owen Hendricks è stato un mix perfetto di comicità e tensione, un personaggio a tratti imbranato e proprio questo interessante e diverso dalle solite spie. Più umano, ecco.
Netflix e il problema delle serie che non durano
Una delle critiche che emergono sempre più spesso nei confronti di Netflix è la tendenza a cancellare serie di successo che, però, non riescono a diventare virali.
Warrior Nun, The Society, Eight, Northern Rescue e tante altre, hanno subito lo stesso destino di The Recruit. Questo lascia una sensazione di delusione e incompletezza nei fan, che attendono di sapere come si concluderanno le loro storie preferite.
Il problema principale è la mancanza di trasparenza sui criteri con cui Netflix decide di rinnovare o cancellare uno show.
Gli spettatori vedono i numeri di visualizzazioni, ma non hanno accesso ai dati sui cosiddetti tassi di completamento (quanti spettatori finiscono effettivamente una stagione) o sulla redditività delle singole produzioni.
E così, anche serie che sembrano andare bene finiscono per essere cancellate senza troppe spiegazioni.
Per ora, The Recruit si aggiunge alla lunga lista di serie Netflix cancellate troppo presto. Ma chi lo sa? Con il tempo, potrebbe diventare uno di quegli show di culto che i fan continueranno a ricordare con affetto e un pizzico di rimpianto.