06 Mar, 2025 - 15:00

Di Francesco riuscirà a salvare il Venezia? I numeri dell'ex Roma dicono di no

Di Francesco riuscirà a salvare il Venezia? I numeri dell'ex Roma dicono di no

Eusebio Di Francesco: un tempo un nome, una garanzia. Nel corso della sua carriera da allenatore sono molti i traguardi raggiunti: a partire dai successi conquistati con il Sassuolo, che il tecnico ha portato a livelli mai raggiunti nella sua storia, fino alla bellissima semifinale conquistata con la Roma, dopo aver battuto in una vera e propria impresa il Barcellona di Messi per 3-0 all'Olimpico. Tuttavia, negli ultimi anni Di Francesco non se l'è cavata proprio bene e la sua carriera ha subito una netta inversione di tendenza.

Già la sua esperienza alla Roma, per esempio, si è chiusa con una rescissione consensuale, e da quel momento l'allenatore ha collezionato esperienze poco fortunate con Sampdoria, Cagliari, Verona e Frosinone, che ne hanno minato la reputazione. Ora, con la possibile nuova sfida al Venezia, la domanda sorge spontanea: può davvero essere lui l'uomo giusto per evitare la retrocessione? Osserviamo un po' di dati.

Salvezza Venezia: Di Francesco è l'uomo giusto?

I numeri degli ultimi anni, come abbiamo detto, non giocano certo a favore di Di Francesco. Alla Sampdoria, nel 2019 (dopo la bellissima esperienza nella Capitale), ha collezionato appena tre punti in sette giornate prima di rescindere il contratto, lasciando la squadra all'ultimo posto in classifica. Non finisce qui: a Cagliari, l'anno successivo, il bilancio è stato ancor più deludente: solo tre vittorie in 23 giornate e una striscia di 16 partite senza successi, culminata con l'esonero nonostante il rinnovo di contratto appena una settimana prima.

Quella con il Verona, invece, potrebbe essere un'esperienza ancora più traumatica: non gli è stato dato neppure il tempo di rimediare a un inizio disastroso con tre sconfitte consecutive contro Sassuolo, Inter e Bologna, che gli sono costate l'esonero dopo appena tre giornate.

Anche l'ultima esperienza al Frosinone, nonostante un buon avvio, si è chiusa con una retrocessione all'ultima giornata, dopo una serie di risultati negativi che hanno compromesso il cammino della squadra: anche qui, nonostante le critiche che ha dovuto sopportare l'ex Roma, i laziali sono stati molto sfortunati, poiché hanno chiuso al terzultimo posto, a un solo punto dalla salvezza, tra lo sconforto generale del pubblico di casa.

Fattore Di Francesco: l'illusione si ripete

Una costante nelle recenti esperienze di Di Francesco è la falsa partenza positiva, seguita da un crollo verticale. Con il Frosinone, ad esempio, aveva iniziato bene, battendo squadre blasonate come l'Atalanta e raggiungendo per la prima volta nella storia i quarti di Coppa Italia con un clamoroso 4-0 in casa del Napoli. Tuttavia, nel lungo periodo, la squadra è entrata in crisi e non ha saputo trovare la continuità necessaria per salvarsi: un trend che può vagamente ricordare l'esperienza di D'Aversa sulle panchine di Lecce ed Empoli, anche se l'esperienza con i toscani è ancora in corso.

Anche al Sassuolo, nonostante il successo iniziale, ha incontrato difficoltà nel mantenere alte le prestazioni nel tempo. Questo schema si è già ripetuto più volte, e se il Venezia punta a una salvezza solida, deve chiedersi se Di Francesco sia davvero l'allenatore in grado di garantire la costanza necessaria.

La stagione con il Frosinone ne è l'esempio lampante: dopo l'ennesimo buon avvio e qualche piccola impresa iniziale, la squadra si è lentamente spenta, arrivando a giocarsi tutto all'ultima giornata contro l'Udinese. La sconfitta per 0-1 e la contemporanea vittoria dell'Empoli sulla Roma, come abbiamo visto, hanno determinato la retrocessione dei ciociari, chiudendo nel peggiore dei modi un'annata iniziata con grandi aspettative.

Esperienza Venezia: il destino è segnato?

Se il Venezia ha affidato la panchina a Eusebio Di Francesco, l'ha fatto con la consapevolezza che negli ultimi anni il tecnico non è riuscito a invertire la rotta in situazioni simili. Certo, il passato non è determinante, e ogni stagione fa storia a sé, come a farla è anche la coesione tra gruppo e allenatore. Tuttavia, non bisogna sottovalutare questo dato: quando si è trattato di lottare per la salvezza, le squadre di Di Francesco non hanno trovato le risposte giuste.

La sua filosofia di gioco, basata su un calcio offensivo e propositivo, spesso si scontra con le esigenze di squadre che devono lottare fino all'ultimo punto per non retrocedere. Come in molti insegnano, per ottenere la salvezza serve anche concretezza, non solo il bel gioco.

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