"Il Gattopardo", che fine fa Tancredi Falconeri? Ecco come muore

"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi." Questa celebre frase, pronunciata da Tancredi Falconeri nel romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è diventata il simbolo di un'epoca di transizione, di un'aristocrazia che cerca di adattarsi al nuovo ordine per sopravvivere. Ma che fine fa Tancredi? E soprattutto, come muore?

Il destino di Tancredi Falconeri: ecco quando muore

Nel romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Tancredi Falconeri muore nel 1907, dopo quaranta anni di matrimonio con Angelica Sedara, senza lasciare discendenza. La sua morte segna la fine di un'epoca e il tramonto definitivo della vecchia aristocrazia siciliana. Non ci sono dettagli specifici sulla causa della sua morte nel romanzo; si sa solo che muore qualche anno prima della consorte, Angelica.

La morte di Tancredi rappresenta simbolicamente la decadenza della classe nobiliare e l'incapacità di perpetuare la propria stirpe, riflettendo il tema centrale del romanzo: il cambiamento e la morte di un mondo. Nonostante il suo successo politico e sociale, Tancredi non riesce a preservare la continuità della sua famiglia, sancendo così la fine di un'era storica.

La vita personale di Tancredi

La vita personale di Tancredi è altrettanto significativa. Egli chiede la mano di Angelica Sedara, figlia del sindaco di Donnafugata, un matrimonio che rappresenta il suo ingresso nella nuova classe emergente. Angelica è una donna di grande bellezza e dotata di una cospicua dote, elementi che attraggono Tancredi sia per il suo desiderio di ascesa sociale che per la sua attrazione fisica. Tuttavia, il matrimonio non è immune da problemi; Angelica, dopo la morte di Tancredi, rimane vedova e diventa una delle figure centrali nella parte finale del romanzo.