Ci ha lasciati all'età di 86 anni Bruno Pizzul, storico telecronista che ha raccontato le pagine più entusiasmanti del nostro calcio. Una voce che è entrata nelle case di milioni di italiani, sempre con la stessa eleganza e l'inimitabile tono di voce. Pizzul è stato una vera e propria icona e la sua morte ha toccato da vicino calciatori e addetti ai lavori. Alcune delle sue telecronache rimarranno impresse per sempre nella nostra memoria, specialmente quelle della nazionale.
Nel corso della sua straordinaria carriera giornalistica Pizzul ha raccontato le imprese dell'Italia per ben 16 anni, dal 1986 al 2002. Le sue telecronache hanno accompagnato cinque campionati mondiali e scandito le notti magiche di Italia '90. Ma non solo: indimenticabili anche la sfide del Mondiale americano del 1994 e quello, tanto contestato, di Corea 2002. Ripercorriamo allora le cinque telecronache più entusiasmanti della carriera di Pizzul.
Partiamo da uno dei drammi sportivi della nostra nazionale italiana. La semifinale dei Mondiali del 1990, disputati proprio in Italia, terminò con la sofferta sconfitta ai rigori per mano dell'Argentina. Pizzul accompagnò la gara con la sua solita esuberanza, in un'altalena di emozioni che ricordiamo ancora oggi. Enorme la delusione al termine dei calci di rigore quando, gli errori di Donadoni e Serena, condannarono gli azzurri all'eliminazione davanti ai propri tifosi.
Altro Mondiale, altra enorme delusione. L'Italia di Sacchi perse la finale del Mondiale 1994 ai rigori contro il Brasile, davanti a migliaia di tifosi in terra americana. La tragedia calcistica si consumò dagli undici metri, con l'indimenticabile errore di Roberto Baggio. Il "Divin Codino" spedì la palla oltre la traversa, consegnando la vittoria al Brasile e facendo cadere nel baratro la nostra nazionale. Un errore ricordato ancora oggi, che Pizzul commentò con grande rispetto e senza scadere in banali considerazioni.
Al terzo posto troviamo un'altra semifinale, dall'esito però diverso. L'Italia riuscì a eliminare l'Olanda nel penultimo atto di Euro 2000 grazie a un'ottima serie di rigori al termine dello 0-0 finale. Questa volta Pizzul si contraddistinse per la grande gioia sul rigore di Totti, che scavalcò Van Der Sar con il suo proverbiale "cucchiaio". Una traiettoria coraggiosa, ai limiti del folle, che fece esultare Pizzul e milioni di italiani.
La partita più triste della carriera di Pizzul è sicuramente la finale della Coppa dei Campioni del 1985. La notte dell'Heysel, in cui morirono 39 persone, rese tragica la sfida tra Liverpool e Juventus. Una diretta drammatica in cui il telecronista dovette fare la conta dei danni e provare a gestire una situazione molto complicata. Pizzul raccontò alla perfezione lo scenario da incubo, ribadendo l'inutulità di disputare un match del genere.
Una partita meno importante delle altre ma segnata dal iconico commento di Bruno Pizzul. Il giornalista assitette alla clamorosa giocata di Ronaldo, capace di saltare i difensori avversari con un dribbling da circo. L'Inter, che avrebbe vinto grazie proprio al gol del fenomeno brasiliano, si aggrappò al talento indiscusso del Fenomeno.