Continua a far discutere il caso Lautaro Martinez, che nel recente match contro la Juventus allo Stadium, perso dai nerazzurri per 1-0, aveva pronunciato alcune blasfemie chiaramente leggibili dal labiale: non è la prima volta che un giocatore subisce una squalifica per una simile motivazione. Ma il caso, avvenuto circa due settimane fa, è caduto nel dimenticatoio per poi riemergere a seguito di nuove prove.
Questo potrebbe complicare nuovamente il cammino dell'Inter di Inzaghi, che dopo avere ritrovato Thuram, ora potrebbe perdere per qualche giornata il suo numero 10.
La presunta bestemmia pronunciata dal numero 10 nerazzurro non è stata archiviata, o per lo meno è riemersa in seguito al ritrovamento di una traccia audio compromettente, che inchioderebbe l'attaccante argentino in maniera definitiva.
In un primo momento la giustizia sportiva non aveva potuto intervenire per mancanza di prove schiaccianti, tra cui proprio una traccia audio, visto che le immagini non erano accompagnate dal sonoro. Sono passate due settimane, e la Procura FIGC ha rinvenuto l’audio incriminato, che ora potrebbe portare a una squalifica per l'attaccante argentino.
Il procuratore federale Chinè ha ottenuto dalla Lega Serie A le registrazioni della gara disputata il 16 febbraio: con la nuova prova a disposizione la situazione potrebbe cambiare nettamente per il numero 10, che si è sempre difeso, affermando di non aver bestemmiato ma solo insultato.
A quanto pare gli audio rinvenuti potrebbero sul serio incriminare il giocatore per aver utilizzato un linguaggio volgare e blasfemo, che era già quasi certo dopo le immagini diffuse nel post-match contro la Juventus. Se le prove audio saranno effettivamente schiaccianti, il giocatore potrebbe avere due opzioni: il patteggiamento, che comporterebbe solo una semplice multa come già accaduto in casi simili in passato, o la decisione di affrontare il giudizio, con il rischio di una squalifica più seria.
Ciò che ha inchiodato in passato altre figure del calcio professionistico è l’articolo 37 del Codice di Giustizia Sportiva Federale, che prevede un turno di stop per l’utilizzo di espressioni blasfeme durante i match professionistici e non. In più, ci sono provvedimenti ancor più severi se chi pronuncia tali blasfemie possiede anche una fascia da capitano.
In prima battuta, infatti, per l'argentino si pensava anche a raddoppiare la pena, con ben due giornate di squalifica a carico. Un provvedimento che potrebbe danneggiare non tanto Lautaro, quanto il club dei nerazzurri, che in piena lotta scudetto si ritroverebbe senza una pedina fondamentale per lo sprint finale.
Domani alle 18 si giocherà, probabilmente, la partita più importante dell’anno, con i partenopei che ospitano l’Inter al Maradona. Conte può ribaltare ancora le sorti di questo campionato vincendo un match delicatissimo, che gli uomini di Inzaghi non vorranno sbagliare.
Da questa partita passa gran parte del destino delle due squadre: considerati i tempi non immediati della giustizia sportiva, Lautaro dovrebbe scendere regolarmente in campo nel big match. L’eventuale squalifica, qualora arrivasse, sarebbe applicata solo a partire dalle gare successive. Resta da capire quale sarà la formula più idonea dopo un eventuale verdetto: accettare la multa per archiviare rapidamente la vicenda e concentrarsi sul finale di campionato, o rischiare un giudizio in cui l’argentino ha tutto da perdere.
Ciò dipenderà anche dal risultato del Maradona: ai nerazzurri non dovrebbe dispiacere un pareggio, vista la posizione di classifica, che al momento vede la formazione meneghina al primo posto, seppur a un solo punto di distanza dagli azzurri. Ma il Napoli, nonostante l’ultimo mese negativo, vorrà giocarsi le carte migliori per poter agguantare nuovamente il primo posto, che i partenopei ardiscono di conquistare.