Dopo cinque anni dalla Brexit, i paesi dell’Ue e il Regno Unito si trovano ad un bivio. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca li costringe a rivalutare le relazioni tra Londra e Bruxelles.
L’1 febbraio 2020, il Regno Unito ha ufficialmente cessato i legami con l’Unione Europea. Per i sostenitori della Brexit è stata una grande vittoria che ha ridefinito equilibri storici e geopolitici. In questi anni, i conservatori hanno dominato la scena politica britannica, mantenendo una linea dura nei rapporti con l'Ue, nonostante le speranze di apertura su alcuni temi.
Nemmeno la vittoria dei laburisti di Keir Starmer nelle elezioni legislative del 2024 e il crescente malcontento post-Brexit hanno spinto verso un riavvicinamento. Starmer, in carica da luglio 2024, ha ribadito che Londra non ha intenzione di tornare nell'orbita di Bruxelles, confermando anche la decisione di escludere il Regno Unito dal programma di mobilità giovanile dell'Ue per evitare una "ripresa" della libertà di movimento pre-Brexit.
Gli equilibri tra gli attori sembrano destinati a cambiare radicalmente, spinti da una nuova fase geopolitica. Gli Stati Uniti, storico partner dell’Europa, stanno virando verso una linea più isolazionista sotto la guida di Trump, con possibili conseguenze su economia e difesa. Il presidente americano minaccia di voltare le spalle all’Europa, alla NATO e all’Ucraina, lasciando il continente a dover ripensare la propria sicurezza.
Trump ha avviato una serie di colloqui tra funzionari americani e russi dai quali, però, l'Ucraina è stata esclusa. Il primo di questi incontri si è stato tenuto a Riyadh, in Arabia Saudita, e il secondo a Istanbul in Turchia. In Europa cresce la preoccupazione per il nuovo approccio di Washington che evita di definire Mosca un aggressore, alimentando i timori su un possibile compromesso della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
Il premier britannico Keir Starmer sostiene la necessità di una pace duratura in Ucraina, garantita da accordi di sicurezza, mentre l’amministrazione Trump non ha ancora definito la sua posizione. Una pace senza reali garanzie potrebbe tradursi in un fragile cessate il fuoco.
Di fronte a questo scenario, Starmer ha dichiarato, davanti al Parlamento, che "tutto è cambiato". Il Regno Unito, quindi, deve essere più coinvolto con l'Europa, specialmente in materia di difesa e sicurezza, per avere un ruolo attivo nei processi decisionali.
L'intero continente è chiamato a riorganizzarsi di fronte alle nuove sfide. Dopo le elezioni federali in Germania, il nuovo cancelliere, Friedrich Merz, punta a rafforzare la difesa nazionale e a promuovere una politica comune, in linea con la visione del presidente francese Emmanuel Macron. Starmer, nel frattempo, si trova in bilico tra le incertezze che attendono l’Europa, consapevole che la necessità di un'azione congiunta con l'Ue potrebbe diventare inevitabile.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca sta ridefinendo gli equilibri globali, costringendo l’Europa a rivedere le proprie strategie politiche ed economiche. Il Regno Unito, che per anni ha cercato di mantenere le distanze da Bruxelles, si trova ora nella necessità di rafforzare la cooperazione con l'Ue, soprattutto in materia di sicurezza e difesa.
Se Trump dovesse confermare il suo disimpegno verso l’Europa e la NATO, Londra potrebbe essere spinta ad accelerare il riavvicinamento con Bruxelles, abbandonando progressivamente la retorica post-Brexit. Allo stesso tempo, i paesi europei dovranno dimostrare coesione per affrontare una fase di crescente instabilità globale. Il futuro delle relazioni tra il Regno Unito e Ue dipenderà dalla capacità dei leader europei di adattarsi a un contesto in continua evoluzione, con una politica estera sempre più imprevedibile da parte degli Stati Uniti.