Prove di ripartenza in Rai, tra Cda e commissione di Vigilanza. Il 6 marzo dovrebbe svolgersi l'attesa riunione del consiglio di amministrazione dell'ex viale Mazzini chiamato a sciogliere il nodo delle nomine. L'incontro, inizialmente previsto per il 27 febbraio, è stato rinviato per consentire ai componenti di trovare la quadra sulle caselle vacanti da occupare in via definitiva dopo le tre direzioni a interim (Tg3, Tgr e Rai Sport) assegnate il 19 dicembre scorso. Per riprendere il dossier si è aspettato il Festival di Sanremo, evento clou della programmazione Rai, con un occhio sempre puntato al Parlamento, leggasi commissione Vigilanza, dove non si sblocca l'affare presidenza in assenza di un accordo sulla ratifica di Simona Agnes, designata dalla maggioranza. Uno stallo criticato dall'Usigrai: "Dopo la commissione parlamentare di Vigilanza tenuta in ostaggio da mesi dalla maggioranza di Governo, ora tocca alla Rai.
Il Cda viene rimandato perché manca l'accordo politico sulle nomine di tre direzioni di testata che restano, così, ad interim", è stato l'affondo del sindacato. "Un Cda, peraltro, presieduto da un presidente anziano, privo, quindi, della legittimazione di garanzia richiesta dalla legge attraverso il voto favorevole di due terzi della Commissione di vigilanza", ha proseguito l'Usigrai che ha poi chiesto al Cda di fare "un passo indietro" se "non è in grado di far procedere la Rai". Su Agnes la Vigilanza non si esprime dal 22 gennaio, quando la maggioranza - in assenza di aperture dalle opposizioni - ha deciso nuovamente di disertare la seduta. Nel frattempo l'Ufficio di presidenza convocato per 20 febbraio è stato rinviato su richiesta del centrodestra. La nuova riunione è fissata per mercoledì 26 febbraio alle 20. All'ordine del giorno, ancora una volta, la programmazione dei lavori.