E se a Sanremo 2024 abbiamo assistito a donne (e che donne!) che hanno cantato la libertà femminile e l’indipendenza, quest’anno tanti uomini parlano di se stessi pieni di frustrazione.
Se la musica non ha sesso, non è né maschio né femmina, sa però parlare di donne e uomini.
Da Fedez con la cover di “Bella stronza”, a Tony Effe che si vanta di essere “il classico uomo italiano, che ama solo la madre e che la domenica lascia sola la sua donna, che vorrebbe andare a cena ma c’è la partita”, passando per Bresh che “l’ha vista piangere dietro le sue parole e se non lo capisce è una sirena che non nuota”.
Gli uomini in gara di questo Sanremo appaiono quasi tutti arrabbiati, giudicati e passivi.
Sarà la loro risposta a Loredana Bertè che lo scorso anno si vantava di essere pazza di sé, “di ballare sulle vipere” e di “non aver bisogno di chi la perdona”, o ad Angelina Mango che ha voglia di vivere questa vita preziosa e non intende annoiarsi o a Fiorella Mannoia che con "Mariposa" parla di donne, di tutte quelle donne che hanno fatto la Storia, di donne che sono libere ed orgogliose.
Sanremo 2024 le ha viste così trionfanti da assegnare, dopo 10 anni, la vittoria proprio al gentil sesso, ad Angelina Mango con “La noia”.
Di tutta risposta, quest’anno nella top five non c’è nemmeno una donna.
Ha trionfato Olly, con la sua “Balorda nostalgia”. Hanno trionfato i sentimenti che gli uomini di questo Sanremo hanno portato sul palco dell’Ariston: la malinconia e il ricordo di un amore finito.
Certamente a loro abbiamo preferito lo scorso anno Dargen D’Amico che ci scosse le coscienze parlando di migranti o Ghali che con il suo alieno, ha cantato l’uguaglianza.
A cura di Sara Berardi.