15 Feb, 2025 - 17:40

La differenza tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1 nel calcio moderno

La differenza tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1 nel calcio moderno

L'evoluzione del gioco e le ultime novità hanno impattato notevolmente sul calcio moderno. Con il passare degli anni la fantasia e l'imprevedibilità hanno lasciato spazio a schemi rigidi che regalano sempre meno emozioni. La sensazione è che si sia persa la magia del calcio anche a causa dell'eccessivo tatticismo degli allenatori. Ecco allora che si parla sempre più frequentemente della differenza tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1, due dei moduli più utilizzati in Italia e all'estero.

Giornalisti ed esperti si confrontano spesso con i tecnici per capire le peculiarità dei moduli. Interpretare uno schema nel migliore dei modi porta indiscutibili benefici, specialmente in fase offensiva. Il 4-3-3 e il 4-2-3-1 si assomigliano molto, ma ci sono delle leggeri differenze che li contraddistinguono. Vediamoli allora nel dettaglio paragonandoli in fase difesiva e offensiva. 

La struttura tattica del 4-3-3

Il 4-3-3 è da sempre uno dei moduli più utilizzati nel calcio. Gli allenatori che hanno un'idea di gioco più offensiva e votata all'attacco lo scelgono frequentemente. Alla base di questo schema ci sono i tre centrocampisti, che creano una diga in mezzo al campo evitando le incursioni degli avversari. Il centrocampista centrale ha un ruolo chiave, poichè aiuta la difesa in fase di ripiegamento e imposta la manovra in avanti.

Per quanto riguarda l'attacco, invece, abbiamo due ali a supporto della punta centrale. Nel 4-3-3 gli esterni tendono a stare molto larghi, con i piedi che toccano quasi la linea laterale. Questo serve a dare ampiezza alla manovra e a facilitare gli uno contro uno, spesso decisivi per costruire azioni pericolose. Un modo di offendere che cambia decisamente rispetto al 4-2-3-1. 

Gli elementi chiave del 4-2-3-1

Il 4-2-3-1 può sembrare un modulo speculare al 4-3-3. In realtà, però, non è così. Questo sistema di gioco punta molto sul lavoro dei due mediani, che danno grande stabilità alla metà campo della squadra. Il centrocampo perde un uomo ma crea uno scudo più consistente arretrando il suo baricentro e dando maggiore copertura ai quattro difensori.

Non a caso le caratterisitiche dei due mediani sono spesso molto difensive e improntate sull'intercetto dei palloni. La trequarti, invece, ha grande imprevedibilità: il "numero 10" agisce dietro la punta ed è libero di spaziare su tutto il fronte, facendo da raccordo tra i due reperti. I due esterni, leggermente più accentrati, hanno meno compiti difensivi rispetto al 4-3-3. 

Differenze e vantaggi dei due moduli 

É quasi impossibile stabilire quale sia lo schema migliore tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Ogni sistema si adatta alle caratteristiche dei giocatori e gli allenatori lo scelgono proprio in base a questo. Il 4-3-3 è leggermente più spregiudicato e improntato all'attacco, poichè non c'è un vero raccordo tra centrocampo e difesa. Il 4-2-3-1, al contrario, gode dei due mediani che si schiacciano spesso sulla linea arretrata. 

In termini di produzione offensiva il 4-2-3-1 può garantire maggiore fantasia. Gli attaccanti, di fatto, sono quattro e si scambiano spesso le posizioni creando un sistema difficile da contrastare. La differenza si nota anche prendendo in esame il Liverpool di Slot e il Manchester City di Guardiola. I Reds puntano maggiormente sulla velocità delle ali e sulla loro bravura negli uno contro uno, mentre i Citizens fanno del possesso palla e delle imbucate centrali la loro arma principale. 

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Paolo Consolini
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