A partire dal 1° aprile 2025, entreranno in vigore i nuovi codici relativi all’omessa o irregolare fattura elettronica.
Tra le novità, c’è il nuovo documento TD29 per comunicare proprio l’irregolare emissione della fattura da parte del fornitore. Si tratta, tra le tante, della novità che cattura più curiosità.
Infatti, quando chi fornisce beni o servizi non emette la fattura entro i termini, rischia una sanzione fino al 70% dell’imposta. Il solo modo per evitarla è comunicare al Fisco la mancanza del documento.
Nell’articolo, parleremo di tutte le novità relative alla fatturazione elettronica, i nuovi codici e le situazioni di irregolarità od omissione.
La fattura elettronica è un documento digitale che contiene le stesse informazioni di una fattura cartacea, inclusi i dati del mittente, e ha lo stesso valore legale di quest'ultima.
Per emettere fatture elettroniche conformi alla legge, non è sufficiente creare una fattura cartacea o in formato PDF e inviarla al cliente. È necessario generare la fattura in formato XML e trasmetterla al Sistema di Interscambio (SdI), che esegue i controlli sul documento.
Una volta superati i controlli, il sistema provvede a inviare la fattura al destinatario utilizzando l'indirizzo telematico indicato nella fattura, che può essere un Codice Destinatario o un indirizzo PEC.
Le imprese e i titolari di partita IVA che cedono beni o servizi senza che sia stata emessa la fattura nei termini previsti dalla legge, o nel caso in cui venga emessa una fattura irregolare al cliente, sono tenuti a pagare una sanzione pari al 70% dell’imposta dovuta, con un importo minimo di 250 euro.
Tuttavia, è possibile evitare tale sanzione se l’impresa comunica tempestivamente all'Agenzia delle Entrate, entro 90 giorni, l'omissione della fattura o l'irregolarità riscontrata.
Per una fattura omessa, il termine di 90 giorni inizia a decorrere dalla data in cui la fattura avrebbe dovuto essere emessa; mentre, nel caso di fattura irregolare, il termine decorre dal momento in cui è stata effettivamente emessa la fattura.
Si tratta di una norma che si applica alle violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024. Quindi, per le fatture precedenti si applica la vecchia disciplina.
Riepiloghiamo come devono essere considerati i 90 giorni:
La novità interessante riguarda proprio la comunicazione che deve essere effettuata tramite il documento TD29. Un documento che modifica la descrizione del documento TD20 per la comunicazione dell’omessa o irregolare fattura elettronica.
A partire dal 1° aprile 2025, il committente dovrà utilizzare un file XML con codice TD29; mentre, fino al 31 marzo 2025, il codice da utilizzare è il TD20.
L'Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti necessari per il periodo di transizione con l'entrata in vigore del Dlgs n. 87/2024. La data spartiacque è rappresentata dall'entrata in vigore del decreto.
Il committente deve comunicare entro 90 giorni all'Agenzia delle Entrate l'omissione o l'eventuale irregolarità.
Il 31 gennaio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova versione delle specifiche tecniche per la fatturazione elettronica, che recepisce le modifiche normative recenti. Questi aggiornamenti entreranno in vigore il 1° aprile 2025.
Le novità che entreranno in vigore il 1° aprile sono di seguito elencate:
A partire dal 1° aprile 2025 entreranno in vigore nuove normative relative alla fatturazione elettronica, con l'introduzione del documento TD29 per segnalare l’omessa o irregolare emissione della fattura. Le imprese che non emettono correttamente la fattura entro i termini rischiano una sanzione fino al 70% dell'imposta, ma possono evitarla se comunicano tempestivamente l’omissione o irregolarità all'Agenzia delle Entrate entro 90 giorni.
La comunicazione dovrà essere fatta tramite il documento TD29, che sostituisce il precedente TD20. Tra le altre novità, ci sono modifiche al regime fiscale e l'eliminazione della soglia per le fatture semplificate. Inoltre, è stato precisato il periodo di transizione per l'applicazione di queste nuove regole.