Lunedì post-ferragosto, molti italiani tornano al lavoro e così purel’Agenzia delle Entrate, pronta a schiacciare l’ideale tasto che darà il via al sistema del “redditometro” che, terminato un periodo di prova e rodaggio, entra in funzione. Si tratta, come è noto, del controllo incrociato tra redditi e consumi che evidenzi disparità e, quindi, possibili evasioni fiscali. Il periodo preso in esame dal Fisco sarà quello degli ultimi 4 anni.
Il sistema sarà in grado di ricostruire le spese “certe” per l’Erario, collegato con oltre cento banche dati oltre che a tutti i principali istituti bancari: la soglia che farà scattare l’attenzione e gli accertamenti sarà quella del
+20% tra spese sostenute e redditi dichiarati. Già a settembre, secondo i responsabili dell’Agenzia, si potrebbero diramare le prime “convocazioni” di cittadini chiamati a spiegare le sopravvenute anomalie.
Proprio nel giorno dell’avvio dei super-controlli fiscali, uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore ha compilato la classifica delle province italiane più a rischio-evasione, vale a dire proprio sul rapporto tra reddito ufficiale disponibile e benessere effettivo delle famiglie. Come in precedenti elaborazioni di questo tipo, i maggiori squilibri vengono dalle zone del Meridione, ma con minore stacco rispetto al Nord, che rimane tuttavia la fascia con maggiore fedeltà fiscale, riportate da tgcom24.
Queste le dieci province italiane meno a rischio-evasione:
1. Milano e Bologna
3. Trieste
4. Forlì-Cesena
5. Parma
6. Ancona. Torino, Padova e Vercelli
10. Modena
Queste, invece, quelle considerate meno fedeli:
103. Ragusa
102. Agrigento
100. Trapani e Catania
98. Messina e Viterbo
96. Crotone e Caserta
94. Latina e Rieti