In un anno e mezzo, Noemi ha perso 15 chili, intraprendendo un percorso che ha deciso di seguire perché non si sentiva più a suo agio con se stessa. La cantante ha da tempo scelto uno stile di vita più salutare e attento alla propria salute, condividendo spesso i progressi sui suoi social. Quanto pesa oggi? Lo ha rivelato lei stessa: 57 chili.
Tuttavia, oltre ai selfie che pubblica davanti allo specchio, Noemi ci tiene a sottolineare che ogni traguardo raggiunto è il risultato di un percorso guidato da una professionista. Il programma alimentare che segue si chiama META, acronimo di Medical Educational Transform Action.
Questa dieta combina nutrizione, movimento, supporto psicologico e rieducazione comportamentale, ed è strutturata in diverse fasi. Inizialmente, il paziente viene seguito da un team di esperti, tra cui dietisti, nutrizionisti, medici internisti e/o endocrinologi, specialisti in medicina sportiva, personal trainer, cardiologi, psicologi e psicoterapeuti. Se necessario, si aggiungono altre figure professionali, come dermatologi, chirurghi, ortopedici e fisioterapisti. L’approccio prende in considerazione fattori come il genoma, il quadro clinico e psicologico, per creare una dieta personalizzata.
Per quanto riguarda la giornata alimentare, si parte dalla colazione, che può essere dolce o salata, con la versione salata che è più completa. Un esempio potrebbe essere un uovo, bresaola o prosciutto cotto, accompagnati da pane tostato e mandorle. Da bere, si consiglia una spremuta di frutta fresca o una centrifuga. Chi preferisce il dolce può optare per un bicchiere di latte o yogurt, oppure una bevanda vegetale. Non mancano anche i pancake o pane tostato con un po’ di burro o marmellata e della frutta secca. Per uno spuntino a metà mattina, è ideale un frutto di stagione o uno yogurt, che può essere sostituito con del parmigiano se si è intolleranti al lattosio. Le monoporzioni da 30 grammi sono benvenute, così come le barrette o i crackers per praticità, soprattutto quando si è fuori casa.
Il pranzo può essere strutturato in due versioni: una più completa, come un’insalata mista con semi e frutta, un contorno di formaggi magri e uovo, oppure una versione più leggera, come un toast e una centrifuga, accompagnati da uno yogurt, frutta secca e crackers. Quest’ultima opzione può essere integrata con una merenda a base di frutta, da consumare poco prima di cena. A metà pomeriggio, si evitano generalmente i dolci, suggerendo invece crackers con formaggio spalmabile e un’insalata di finocchi per mantenere stabile la glicemia. In alternativa, si può optare per un pancake o crackers con un cucchiaino di marmellata. L’obiettivo è evitare di arrivare a cena troppo affamati, rischiando di abbuffarsi. È comunque preferibile un pranzo completo e bilanciato, ma l’alimentazione deve essere flessibile per adattarsi agli impegni quotidiani.
Infine, la cena è il pasto più legato alla convivialità. Può consistere in un primo piatto con un contorno e, se si ha ancora fame, una tavoletta di cioccolato, a condizione di rinunciare a un pezzetto di pane. Questo approccio aiuta a bilanciare le quantità e gli alimenti tra i vari pasti. Se una sera si esagera, è comunque importante ritornare al regime alimentare il giorno successivo. L’obiettivo è educare alla sana alimentazione, insegnando a scegliere consapevolmente e senza il peso psicologico delle diete restrittive, per ottenere e mantenere i risultati nel lungo periodo.