11 Feb, 2025 - 14:30

Inter-Fiorentina riaccende le polemiche sul Var: si va verso un sistema "a chiamata"?

Inter-Fiorentina riaccende le polemiche sul Var: si va verso un sistema "a chiamata"?

Le polemiche arbitrali non smettono di infiammare la Serie A: a riaccenderle è stata la direzione del delicato match Inter-Fiorentina, disputatosi ieri sera e valevole per la 24esima giornata di campionato. La partita si è conclusa con la vittoria per 2-1 dei nerazzurri, ma ha riproposto episodi controversi che hanno sollevato dubbi significativi sull'applicazione del protocollo VAR.

Il sistema, introdotto relativamente da pochi anni, è ancora in fase di perfezionamento e presenta lacune che spesso fanno la differenza. Questo perché, fin dalla sua introduzione, la tecnologia non ha l'obiettivo di sostituire la figura umana dell'arbitro, ma di supportarla solo in alcuni episodi chiave, come espulsioni dirette o falli determinanti ai fini dell'assegnazione di un calcio di rigore.

Tuttavia, le polemiche continuano e si cercano soluzioni per migliorare il sistema. La Lega auspica maggiore attenzione sul tema e si lavora per individuare risposte efficaci al più presto.

Polemiche VAR: cosa è accaduto in Inter-Fiorentina

Il gol del vantaggio dell'Inter, nato da un calcio d'angolo inesistente, ha fatto infuriare il tecnico viola Raffaele Palladino, che nel post-partita ha manifestato il suo disappunto. L'episodio, unito al rigore assegnato alla Fiorentina dopo revisione al monitor, ha alimentato il dibattito su una possibile modifica del protocollo VAR.

L'azione incriminata si è sviluppata da un cross di Bastoni, in seguito al quale è stato assegnato un calcio d'angolo ai nerazzurri. Tuttavia, le immagini televisive hanno mostrato chiaramente che il pallone aveva superato interamente la linea di fondo prima che il gioco proseguisse. Nonostante ciò, l'arbitro ha concesso comunque il corner, da cui è scaturita l'autorete di Pongracic.

L'attuale regolamento VAR non prevede la revisione di episodi di questo tipo: spetta all'arbitro e al guardalinee segnalare se il pallone abbia superato la linea o meno, a meno che non si tratti di un'azione direttamente collegata a un gol valutato con la goal-line technology.

Ancora VAR sul rigore per la Fiorentina

Il secondo episodio contestato riguarda il rigore concesso alla Fiorentina, poi realizzato da Mandragora. La squadra viola ha ottenuto il penalty per un tocco di mano di Darmian all'interno dell'area.

Il difensore interista è stato colpito da una deviazione ravvicinata in seguito a un colpo di testa di Gosens. Il regolamento prevede che un calcio di rigore venga assegnato solo se il braccio si trova in una posizione innaturale e non in situazioni di distanza troppo ravvicinata.

Nonostante ciò, l'arbitro La Penna, dopo essere stato richiamato al monitor, ha deciso di assegnare il penalty, tra le proteste dell'Inter. Anche Simone Inzaghi ha espresso perplessità al riguardo, ricordando episodi analoghi in altre partite in cui il VAR non è intervenuto, sollevando interrogativi sulla coerenza delle decisioni arbitrali.

Si va verso il VAR a chiamata?

Le ultime polemiche arbitrali, soprattutto quelle emerse in Inter-Fiorentina, hanno evidenziato la necessità di regole più chiare per l'utilizzo della tecnologia nel calcio italiano. Tra le proposte attualmente più discusse vi è l'introduzione del cosiddetto "VAR a chiamata", un sistema già utilizzato in sport come la pallavolo e il tennis.

Il meccanismo proposto consentirebbe agli allenatori o ai capitani di richiedere autonomamente la revisione al VAR per un'azione ritenuta dubbia, con un numero limitato di chiamate per partita. Questa soluzione potrebbe garantire maggiore equità e ridurre le proteste, evitando errori come quello del calcio d'angolo assegnato erroneamente all'Inter.

Tuttavia, restano da risolvere diverse questioni, tra cui la gestione delle chiamate e la possibilità di penalizzazioni per richieste infondate, che potrebbero rallentare inutilmente il ritmo del gioco. Sul tavolo ci sono varie proposte, e la speranza è che presto arrivino risposte concrete per rendere il calcio più equo e trasparente.

 

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Luca Liaci
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