La questione stadi sta diventando di stretta attualità in Italia: al centro del restyling delle principali strutture italiane c'è l'Europeo di calcio del 2032, che il Paese organizzerà in concomitanza con la Turchia. Un Europeo anche abbastanza lontano in termini temporali, se non fosse che entro il 2026 dovrà essere selezionata la lista definitiva dei cinque impianti che ospiteranno ufficialmente la competizione. Tra le scelte già certe figurano San Siro a Milano, lo Stadio Olimpico di Roma e l’Allianz Stadium di Torino; le prime due strutture sono state selezionate in termini di capienza, l'ultima perché, in effetti, è la struttura più all'avanguardia presente in Italia.
Prima della decisione di condividere il torneo con la Turchia, il dossier finale delle candidature includeva anche diversi stadi destinati a interventi di ristrutturazione o ricostruzione: impianti storici, che però rappresenterebbero un'ottima risorsa se venissero ristrutturati. Il San Nicola di Bari, il Maradona di Napoli, il Franchi di Firenze, il Ferraris di Genova, il Bentegodi di Verona, il Dall’Ara di Bologna e il Sant’Elia di Cagliari. Proprio quest'ultimo arriva da un massiccio intervento che ne ha migliorato i servizi.
La qualificazione in Champions League del Bologna ha aperto la strada per un progetto serio, che punti a riqualificare l'impianto sportivo emiliano: il processo di riqualificazione dello Stadio Dall’Ara è attualmente in fase di approvazione. Nell'estate del 2023, il Bologna ha presentato il progetto definitivo per uno stadio provvisorio, che ospiterà le partite durante i lavori. L'intervento di ristrutturazione dell'impianto storico inizierà nell'estate del 2025, con l'obiettivo di completarlo e riaprirlo al pubblico nella primavera del 2027.
Anche la Fiorentina, ormai da un anno, ha avviato i lavori per ristrutturare lo Stadio Artemio Franchi: al momento, infatti, metà della tribuna è inagibile e i lavori dovrebbero durare almeno un paio d'anni. Entro il 31 ottobre 2026 è previsto il completamento delle demolizioni, il restauro, la riparazione e il rinforzo delle strutture storiche, tra cui la pensilina, la palazzina d'onore dell'atrio, la torre di Maratona e le scale elicoidali. Il tutto dovrebbe terminare entro il 2028.
Un altro caso che sta facendo parlare di sé è quello che riguarda il Via del Mare di Lecce: il piano dello stadio prevede una ristrutturazione parziale, dopo quella massiccia operata circa due anni fa, con un focus particolare sulla copertura integrale di tutti i settori con una tettoia. I fondi arriverebbero in occasione dei Giochi del Mediterraneo, che in generale offriranno un’occasione preziosa per la riqualificazione di molte strutture.
Restando nel Meridione, anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis sta insistendo su una nuova casa per il club azzurro: la società ha presentato il progetto per la ristrutturazione completa del Maradona. Con il progetto "Conte", i partenopei vogliono dare continuità a tanti fattori, e lo stadio rappresenterebbe un buon punto di partenza. Probabilmente il Maradona non potrà essere pronto per gli Europei del 2032: il maggiore ostacolo sarebbe rappresentato dai tempi ristretti per la presentazione delle liste.
Rispetto ad altri Paesi, ci sono molti dubbi sull'affidabilità e sulla struttura degli stadi in Italia: molti complessi sono fatiscenti e necessitano di un restyling pesante per poter competere con i servizi offerti dai maggiori campionati europei. Negli ultimi anni, varie società hanno deciso di impostare gli impianti "all'inglese", abbattendo la pista d'atletica e avvicinando le tribune al terreno di gioco.
Una soluzione che al momento hanno adottato in pochi: la pista d'atletica è ormai qualcosa di obsoleto e non funzionale al gioco del calcio, a meno di un'ipotetica polivalenza della struttura.