Quando si perde involontariamente il lavoro si può beneficiare dell’indennità di disoccupazione NASPI. Si tratta di un valido strumento che garantisce un sostegno economico ai lavoratori, supportandoli nella fase di ricerca di una nuova occupazione.
Sulla NASPI, si succedono molte domande frequenti, considerate anche le strette e i nuovi requisiti in vigore da gennaio 2025. Nel testo, però, non parleremo di questo, di cui ci siamo già ampiamente occupati, ma di una questione particolare e altrettanto interessate, rispondendo alla domanda se sulla NASPI si pagano o meno le tesse.
La risposta a questa domanda vi sorprenderà.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI) è un’indennità di disoccupazione rivolta a chi termina un rapporto di lavoro in maniera involontaria.
È uno strumento che vuole garantire un sostegno economico al disoccupato, nell’attesa di trovare un nuovo impiego. Si tratta di un reddito sostitutivo e, proprio per questo motivo, è soggetta a tassazione secondo il principio della progressività previsto dall’articolo 53 della Costituzione italiana.
La tassazione avviene applicando l’IRPEF corrispondente al reddito complessivo del beneficiario e, nel 2025, quanto detto non ha subito variazioni, nonostante le modifiche e la stretta alla NASPI.
L’Agenzia delle entrate ha precisato che l’indennità di disoccupazione viene tassata come reddito assimilato al lavoro dipendente. Allora, l’indennità rientra nel calcolo del reddito complessivo annuale del lavoratore e, di conseguenza, concorre alla determinazione dell’IRPEF da applicare.
A tal proposito, le aliquote e gli scaglioni IRPEF in vigore sono:
La NASPI subisce direttamente la trattenuta IRPEF in base proprio alle aliquote sopra indicate.
Allora, i contribuenti, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, potrebbero anche ritrovarsi nella situazione di dover versare altre somme o, eventualmente, ricevere un rimborso.
Chiarito che anche sulla NASPI si pagano le tasse, allora è bene capire come viene applicata l’IRPEF.
L’importo che si riceve mensilmente viene tassato all’origine: quindi, viene erogato l’importo già al netto delle imposte.
L’INPS, agendo come datore di lavoro, effettuerà anche il conguaglio di fine anno, applicando le detrazioni di cui si può godere.
Concludiamo parlando proprio delle eccezioni alla regola. Ci sono alcuni casi in cui, per un motivo o per un altro, non si pagano le tasse sulla NASPI. I motivi sono diversi: per retribuzioni o contribuzioni basse, per esempio, o per un meccanismo di decalage. La NASPI potrebbe restare al di sotto della no tax area e non essere scalfita dall’IRPEF.
Quindi, la tassazione non viene applicata sulla indennità di disoccupazione e l’importo spettante non subirà riduzioni.
Si tratta di un caso particolare, anche perché, come abbiamo detto, la NASPI è equiparata al reddito da lavoro dipendente e, quindi, soggetta a tassazione.
Chi percepisce l'indennità di disoccupazione per una parte dell'anno e successivamente un reddito da lavoro deve prestare particolare attenzione a non incorrere in situazioni fiscali sfavorevoli. Sebbene l'indennità di disoccupazione possa non essere soggetta a tassazione IRPEF se l'importo è particolarmente basso, la combinazione con altri redditi da lavoro potrebbe comportare un'imposta significativa al momento del conguaglio fiscale, con il rischio di dover versare una somma considerevole.
Pertanto, è fondamentale controllare attentamente non solo l'importo ricevuto dall'indennità di disoccupazione, ma anche gli altri redditi percepiti durante l'anno fiscale, al fine di evitare sorprese sgradite durante la dichiarazione dei redditi.
La NASPI è un'indennità di disoccupazione per chi perde il lavoro involontariamente, che garantisce un sostegno economico durante la ricerca di un nuovo impiego. È soggetta a tassazione come reddito da lavoro dipendente, con l'IRPEF applicata in base alle aliquote e agli scaglioni previsti.
Le imposte vengono trattenute direttamente dall'INPS, che effettua anche il conguaglio a fine anno. In alcuni casi, la NASPI potrebbe non essere soggetta a tassazione se l'importo è basso o se il reddito complessivo rientra nella no tax area. È importante monitorare i redditi percepiti per evitare sorprese fiscali.