La FA Cup è il modello ideale di competizione sportiva: avvincente, ricco di spunti ma soprattutto meritocratico. La Coppa d'Inghilterra affascina da sempre gli appassionati di calcio, che spesso e volentieri si ritrovano di fronte a vere e proprie sorprese. Il forfait di una big o la qualificazione di una squadra di quarta o quinta serie è praticamente quasi all'ordine di ogni turno in FA Cup. Un dato che rende quasi unica la Coppa d'Inghilterra, che mai come oggi ha qualcosa da insegnare soprattutto all'Italia.
I sedicesimi di finale della FA Cup hanno regalato delle sorpese uniche, come ad esempio quella che è arrivata direttamente dal sud dell'Inghilterra. A farne le spese è stato il Liverpool di Arne Slot, sconfitto di misura dal Plymouth all'Home Park: un ko durissimo per i Reds, favoriti per la vittoria del trofeo ma eliminati da una squadra di seconda serie.
Un rischio simile a quello corso dal Manchester City, che si è ritrovato sotto in casa del Leyton Orient, club militante nella terza serie inglese. I Citizens però hanno avuto la forza di recuperare, prendendosi gli ottavi di finale grazie all'1-2 maturato nei tempi regolamentari. Lo stesso risultato ottenuto dal Manchester United, che ha scongiurato l'eliminazione rimontando il Leicester ad Old Trafford.
A salutare la FA Cup però è stato pure il Chelsea di Enzo Maresca, sconfitto all'Amex Stadium da un Brighton caparbio e determinato a fare più strada possibile nel torneo. La stessa ambizione covata dall'Aston Villa, che si è sbarazzato del Tottenham avanzando nel tabellone.
We exit the Emirates FA Cup. pic.twitter.com/aPzWDWPusT
— Liverpool FC (@LFC) February 9, 2025
A conti fatti, quindi, le big rimaste in corsa in FA Cup sono soltanto due su sedici: un dato che in Italia, seguendo l'attuale format della Coppa Nazionale, non si potrebbe mai presentare agli ottavi di finale. Manchester City e Manchester United sono le due favorite per il successo finale, con i Red Devils che vorranno difendere il titolo conquistato proprio a danno dei cugini nel 2024.
Nel tabellone restano squadre di fascia medio alta come Aston Villa, Newcastle e lo stesso Brighton, a cui tra oggi e domani potrebbero unirsi pure Crystal Palace e Nottingham. La rappresentanza di Premier League prosegue nel segno di Fulham, Bournemouth, Wolverhampton e Ipswich, altre formazioni avanzate fino agli ottavi di finale.
Ma il prossimo turno della FA Cup sarà contraddistinto anche dalla presenza di diversi club di Championship, equivalente alla nostra Serie B. Oltre che per il Plymouth, che occupa addirittura l'ultimo posto in seconda serie, il sogno FA Cup è rimasto vivo anche per Preston, Milwall, Burnley e Cardiff: club che come quelli di Premier League non vogliono affatto lasciarsi sfuggire il trofeo.
ARGYLE BEAT THE PREMIER LEAGUE LEADERS! ???? pic.twitter.com/Pa7ebZPNkb
— Plymouth Argyle FC (@Argyle) February 9, 2025
La FA Cup in questo senso fa da scuola alla nostra Coppa Italia, dove le prime otto classificate in Serie A vantano il diritto di accesso diretto agli ottavi di finale. Una competizione a netto vantaggio delle big, che vengono chiamate in causa soltanto a competizione inoltrata. Una differenza netta rispetto alla Coppa d'Inghilterra, dove i club di Premier League entrano in gioco già dal terzo turno e con 64 squadre in gara.
Un discorso analogo a quello della Coupe de France, dove anche il PSG fresco di vittoria della Ligue 1 ha cominciato il proprio percorso dal primo turno eliminatorio. E in Francia non sono di certo mancate le sorprese, rintracciabili proprio in un formato che permette ad ogni club di partire dalla stessa posizione.
Basta chiedere al Lille, eliminato da un club di seconda serie come il Dunkerque. La delusione è stata forte anche per il Nizza, mandato a casa da una formazione di terza serie chiamata Briochin. Le Coppe d'Inghilterra e Francia quindi sono solo un esempio per la Coppa Italia, dove le sorprese a volte arrivano ma non così facilmente.
Una riforma, dunque, sarebbe tutta a vantaggio della competizione e soprattutto della meritrocrazia sportiva, visto che da qualche anno l'accesso alla Coppa Nazionale è garantito quasi esclusivamente ai club di Serie A e Serie B. Pochissimo spazio per i club di Serie C, un campionato rappresentato soltanto da quattro squadre ai nastri di partenza: le seconde classificate di ogni girone più la vincitrice della Coppa Italia Serie C, che in ogni caso partono sempre dal primo turno. Addirittura nessuno spazio per le formazioni di Serie D, costrette a contendersi il trofeo di categoria.