In questo periodo storico siamo abituati a vederla sollevare dai nostri atleti, quelli azzurri, che da due anni la alzano con facilità, senza alcun concorrente che possa competere. Merito di Jannik Sinner, che dal 2024 ha portato più volte l'Italia sul tetto del mondo e sta facendo appassionare tantissimi tifosi a questo sport.
Ma la storia di questa competizione così seguita affonda le radici in un passato molto più lontano, il 9 febbraio del 1900: un'idea nata in un'università americana e destinata a diventare la competizione di tennis più prestigiosa. Da dove prende il nome e chi prende l'iniziativa?
Il 9 febbraio del 1900 segna la nascita della più prestigiosa competizione a squadre del tennis. L'idea nasce, in realtà, molto prima (l'anno precedente) da quattro studenti dell'Università di Harvard, con l'intento di sfidare la Gran Bretagna in un torneo ufficiale. Tra i quattro compagni di corso, Dwight Filley Davis fu il primo a farsi promotore del progetto, definendo la formula della competizione e finanziando di tasca propria la creazione del trofeo.
Nasce così anche l'idea di un trofeo speciale e unico nel suo genere: una coppa d'argento realizzata con sei chilogrammi di metallo fuso da un gioielliere di Boston. Il formato del torneo prevedeva cinque incontri: due singolari il primo giorno, un doppio il secondo e altri due singolari il terzo. A vincere il titolo era la squadra che si aggiudicava il trionfo in almeno tre partite.
Il primo incontro ufficiale, tuttavia, si disputò dall'8 al 10 agosto 1900 sui campi in erba del Longwood Cricket Club di Boston, dove gli Stati Uniti trovarono il trionfo sulla Gran Bretagna con un netto 3-0. Fu proprio Davis a guidare la sua squadra e a ottenere lo storico risultato. Ci vollero un po’ di anni per allargare la competizione a più squadre: nel 1904 si unirono Francia e Belgio, mentre l'anno successivo debuttarono Austria e Australasia, una squadra che ora ha un altro nome e che si componeva di australiani e neozelandesi (che gareggiarono insieme fino al 1913).
Una curiosità riguarda il nome della competizione, che per più di 40 anni, sin dalla sua creazione, aveva un altro nome: "International Lawn Tennis Challenge". Solo dopo la morte di Dwight Davis nel 1945, il torneo prese il nome del suo fondatore e finanziatore. Davis, dopo la carriera nello sport, divenne anche un uomo politico di rilievo, ricoprendo persino la carica di governatore delle Filippine.
Con il tempo il torneo ha subito vari cambiamenti, come l'introduzione di due aree geografiche distinte: la Zona America e la Zona Europa, con le rispettive vincitrici che si affrontavano per stabilire la squadra finalista del Challenge Round, sfida decisiva contro i campioni in carica.
L'Italia ha conquistato il suo primo titolo in Coppa Davis abbastanza tardi, nel 1976, in una storica finale disputata in Cile contro i padroni di casa. Il team azzurro era composto da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, guidato dal capitano Nicola Pietrangeli. L'Italia trionfò con un netto 4-1, regalando al paese il suo primo successo nella competizione.
Per il trofeo successivo occorre aspettare quasi cinquant'anni: proprio di recente, nel 2023, l'Italia è ritornata sul tetto del mondo, battendo l'Australia in finale grazie alle straordinarie imprese di Jannik Sinner e Matteo Arnaldi.
Non ultima la finale disputata l'anno scorso, che ha portato agli azzurri la terza vittoria nella storica competizione. La finale disputata a Malaga ha visto trionfare la nazionale italiana contro l'Olanda grazie al supporto di Matteo Berrettini e Jannik Sinner: si tratta della seconda Coppa consecutiva per la nostra nazionale di tennis.