Aldo Tortorella: età, causa della morte, moglie e figli
Aldo Tortorella era nato a Napoli nel 1926. La causa della sua morte non è stata resa pubblica, anche se è probabile che si tratti di cause naturali. L'ex dirigente del PCI ascia la moglie e il figlio Giuliano.
Le Origini e l'Impegno nella Resistenza
Tortorella trascorse la sua giovinezza a Genova e Milano, dove iniziò a coltivare il suo impegno politico. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, fu un attivo membro della Resistenza italiana contro il fascismo. Mentre studiava all'università, entrò a far parte del Partito Comunista Italiano, adottando il nome di battaglia “partigiano Alessio”. Dopo essere stato catturato dai fascisti e aver subito un periodo di prigionia, riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Genova, dove continuò a combattere come dirigente del Fronte della Gioventù.
La Carriera Giornalistica e la Liberazione
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, Tortorella intraprese la carriera giornalistica, diventando caporedattore dell'edizione genovese de l'Unità, il quotidiano del Partito Comunista Italiano. Successivamente, fu direttore delle edizioni del giornale a Milano (1958-1962) e a livello nazionale dal 1970 al 1975, consolidando la sua posizione di leader nel movimento comunista italiano.
L'Esperienza Parlamentare e la Segreteria del PCI
Nel 1972, Aldo Tortorella venne eletto deputato per la prima volta, carica che mantenne fino al 1994. Durante gli anni del suo impegno politico, si distinse per il suo ruolo nelle politiche culturali del PCI e per il suo sostegno alla linea di Enrico Berlinguer. Entrò infatti nella segreteria del PCI, diventando un punto di riferimento per la cultura del partito e un critico del "compromesso storico". Tortorella appoggiò anche la proposta di una "questione morale", sostenuta da Berlinguer, ma si mostrò critico verso alcuni orientamenti politici, come la svolta della Bolognina.
La Contrarietà alla Svolta della Bolognina e la Presidenza del PCI
Nel 1989, Tortorella fu uno dei principali oppositori della proposta di Achille Occhetto di trasformare il PCI in un partito socialdemocratico, cambiando nome, simbolo e ideologia. Assieme ad altri esponenti del partito come Pietro Ingrao, firmò la “mozione 2”, che si opponeva alla svolta. Nella fase finale della sua carriera nel PCI, Tortorella divenne presidente del partito, carica che ricoprì prima della sua trasformazione definitiva in Partito Democratico della Sinistra (PDS) nel 1991.
L'Appartenenza al PDS e il Rinnovamento della Sinistra
Nonostante il cambiamento del PCI, Tortorella rimase nel PDS, dove, insieme a Giuseppe Chiarante, continuò a guidare la corrente dei "comunisti democratici". Fu anche tra i fondatori dell'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (ARS), una realtà politica impegnata a sostenere un progetto di sinistra critica e alternativa. Tortorella fu anche direttore della rivista Critica Marxista, continuando l'attività di riflessione sulle problematiche politiche e sociali.
La Riflessione sulla Guerra del Kosovo e le Dimissioni dai DS
Nel 1999, Tortorella si distaccò dalla posizione del suo partito riguardo alla guerra del Kosovo, rifiutando di sostenere l'intervento militare della NATO. In segno di protesta, scrisse una lettera al segretario dei DS Walter Veltroni, annunciando le sue dimissioni dal Comitato Direttivo del partito. Questo gesto rifletteva il suo continuo impegno per una politica di sinistra coerente con i principi della pace e della giustizia sociale.
L'Impegno con l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra
Negli anni successivi, Aldo Tortorella continuò a portare avanti le sue battaglie con l'ARS, partecipando attivamente ai Social Forum e sostenendo una visione di sinistra autonoma e critica. L'associazione si è fatta promotrice di numerosi eventi e iniziative, tra cui seminari sulla "questione morale" e la partecipazione a progetti per una sinistra unitaria e alternativa ai partiti di centro.
La Sua Leggacy Politica
Aldo Tortorella lascia un'importante eredità nel panorama politico italiano, come figura di spicco nella storia del comunismo e della sinistra italiana. La sua carriera è stata segnata da una costante ricerca di giustizia sociale, cultura e politica coerente con i principi della Resistenza. L'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra e Critica Marxista sono esempi del suo impegno duraturo, che continua a influenzare le nuove generazioni di politici e attivisti.
La morte di Aldo Tortorella, avvenuta il 5 febbraio 2025, segna la fine di un'epoca importante per la politica italiana, ma il suo pensiero e il suo lavoro continueranno a ispirare chi crede in una sinistra forte, critica e alternativa.