Se il mondo cambia, anche la riscossione delle cartelle esattoriali è in continua evoluzione. Se poi entrano in gioco nuovi strumenti, potrebbero segnare una svolta decisiva per i contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR) sta pensando di vendere le cartelle esattoriali a privati, un'operazione che potrebbe modificare radicalmente il panorama della riscossione dei debiti fiscali.
In questo scenario, la tanto attesa "Rottamazione quinquies", che dovrebbe offrire la possibilità di pagare solo le somme dovute, senza interessi, sanzioni e aggio, rischia di passare in secondo piano rispetto a una misura che introduce una novità significativa: la cartolarizzazione dei crediti fiscali.
La cartolarizzazione potrebbe infatti oscurare l'introduzione della nuova Rottamazione quinquies, cambiando radicalmente le modalità di recupero dei debiti fiscali. Vediamo come funziona.
Con il termine "cartolarizzazione delle cartelle esattoriali", l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR) provvede a cedere uno specifico pacchetto di crediti a una società veicolo (SVP), che emette obbligazioni per il valore dei crediti ceduti.
Tali obbligazioni saranno poi immesse sul mercato. Così facendo, lo Stato italiano recupera almeno una parte dei crediti, in modo agevolato e privo dei costi legati alle procedure burocratiche per la riscossione diretta. Molto probabilmente, l’obiettivo sarà riscuotere 1.267 miliardi di euro di crediti, di cui almeno 100 miliardi attraverso la cartolarizzazione.
La nuova gestione delle risorse fiscali sarà anche impegnata nel recupero di circa 360 miliardi di crediti registrati come non facilmente riscuotibili o irrecuperabili, ovvero riconducibili a persone decedute, ad aziende che hanno cessato la propria attività a causa di fallimento oppure a nullatenenti.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione cederà i crediti a società veicolo (SVP), che provvederanno a emettere obbligazioni pari all’importo del credito ceduto. Tali obbligazioni saranno poi immesse nel mercato finanziario.
Molto probabilmente, l’AdeR utilizzerà la cartolarizzazione per i crediti facilmente riscuotibili. Si tratta di un pacchetto di debiti arretrati di circa 100 miliardi di euro.
Tuttavia, al momento non vi è alcuna conferma ufficiale sull’introduzione della cartolarizzazione delle cartelle esattoriali, ma sappiamo con certezza che l’Agenzia deve gestire il recupero di 1.200 miliardi di crediti arretrati, di cui solo 100 miliardi sono facilmente recuperabili. Secondo fonti come Il Sole 24 Ore, il governo starebbe valutando questa possibilità.
Certamente, se l’AdeR cede i 100 miliardi di crediti facilmente riscuotibili per ottenere delle obbligazioni, non è detto che la riscossione del credito avvenga senza rischio.
Tutto ruoterebbe intorno al prezzo delle obbligazioni e, anche se non riuscisse a recuperare l’intero importo, sicuramente, essendo crediti facilmente riscuotibili, riuscirebbe a recuperare gran parte di essi con meno sforzi, tempo e risorse.
Tecnicamente, si parla di circa 33 miliardi di euro di cartelle esattoriali la cui riscossione dovrebbe avvenire in modo spontaneo grazie alle nuove forme di riduzione delle sanzioni e alla rateizzazione, anche fino a 10 anni.
A promuovere la quinta edizione della Rottamazione delle cartelle esattoriali è la Lega di Matteo Salvini, che persegue l’obiettivo di introdurre una misura agevolativa per i debiti fiscali.
È atteso un provvedimento ad hoc per l’istituzione di una nuova "Definizione agevolata", che permetterebbe di pagare solo le somme dovute, prive di interessi, sanzioni e aggio.
Nell’ipotesi in cui le cartelle esattoriali siano cedute a una società di recupero crediti, l’opzione del rateizzo è strettamente legata alle condizioni fissate dalla società.
In alcuni casi, su richiesta, la società propone dei piani di rateizzazione con l’aggiunta di interessi e sanzioni, con condizioni molto più rigide rispetto a quelle previste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Il contribuente che intende negoziare un saldo e stralcio con una società privata deve presentare una proposta di pagamento che risulti inferiore, ma che sia comunque appetibile per la società in questione.
In generale, le società possono accettare un accordo in presenza di diverse condizioni, tra cui: