Lo avevano definito "Il maestro", forse in maniera anche un po' ironica: Marco Giampaolo avrà pur commesso degli errori fatali all'interno della sua carriera, ma se Pantaleo Corvino ha deciso di ricorrere all'ex Milan, Samp e Torino, un motivo ci sarà. L'eredità lasciata da Luca Gotti non era delle migliori, considerando che il Lecce non esprimeva più un gioco solido, era troppo disunito e non riusciva a portare a casa i risultati.
Per di più, spesso si vedevano troppi lanci lunghi, assenza di idee e di gioco, mai una palla a terra; insomma, i salentini avevano le idee confuse, e molti giocatori centrali nel progetto dello scorso anno avevano perso fiducia. Per non parlare dei nuovi acquisti, che non erano riusciti ad esprimersi al meglio ed erano stati bersagliati dall'ambiente leccese come flop di mercato.
Forse, invece, era solo una questione di allenatore.
I giallorossi stanno esprimendo un gioco diverso: che si vinca o che si perda, giocano palla a terra e di errori ne commettono tanti. Del resto, per mettere in campo un gioco simile non ci vuole solo coraggio, ma anche doti tecniche dei singoli, che devono avere qualità nel palleggio.
Ciò che risalta all'occhio, però, più di tutto, è il cambiamento radicale di alcune pedine della squadra, che hanno fatto cento passi in avanti, facendo ricredere la tifoseria e l'ambiente leccese. Prima di entrare nel dettaglio dei giocatori che hanno fatto un salto di qualità, occorre sottolineare lo spirito di sacrificio che la squadra sta mettendo in incontri chiave della stagione: se prendessimo in esame solo le squadre che lottano per non retrocedere e costruissimo una classifica, il Lecce sarebbe primo per scontri diretti vinti. Al momento, i salentini ne hanno fallito solo uno (due, se si conta la partita con la Roma all'Olimpico), quello a Como.
Che dire della fase realizzativa? Prima che Giampaolo atterrasse in Salento, il Lecce aveva il peggior attacco in Europa, con soli 9 gol messi a segno. Anche sotto la gestione del nuovo tecnico si è fatto fatica all'inizio, con il Lecce fanalino di coda per quattro o cinque giornate. Eppure, ora la squadra segna e convince (pur essendo ancora l'attacco peggiore del campionato).
Con la fase difensiva, il tecnico ha dovuto, peraltro, fare i conti con due infortuni importanti, quelli di Gallo e Gaspar, il motivo principale per cui il Lecce è andato allo sbando in numerosi episodi.
Primo su tutti Nikola Krstovic: la punta montenegrina è stata molto criticata a inizio stagione, per via della sua vena realizzativa poco convincente. Numerosi giornalisti criticavano il rapporto tra tiri tentati e gol realizzati: il giocatore aveva tirato più di Lewandowski o Haaland, ma aveva segnato appena due gol nelle prime 10 giornate.
Ora il ragazzo è totalmente cambiato: con Giampaolo ha segnato 5 gol e ha servito 3 palle importanti ai suoi compagni da vero assistman. Ora Nikola Krstovic ha messo a segno 7 reti e, solo alla 23ª giornata, ha eguagliato il suo record dello scorso anno. Statistiche che promettono bene per una salvezza che il Lecce cerca disperatamente.
Santiago Pierotti, classe 2001, si era presentato al Lecce lo scorso anno con una volée che lo rese presto un meme. Eppure, ora questo giocatore è il vero sostituto naturale di Dorgu: l'argentino è diventato fondamentale nel sistema di gioco di Giampaolo, al contrario di qualche giornata fa, in cui era impiegato solo a partita in corso.
Tete Morente è arrivato nella finestra di calciomercato estivo dalla Serie B spagnola. L'inizio di campionato è stato tragico per l'esterno d'attacco: zero gol e zero assist nelle prime dieci giornate, e di certo il suo cognome aveva presto attirato qualsiasi gioco di parole dall'ambiente leccese. Ora l'ala sembra un altro giocatore: energia, qualità nei piedi e gol fanno di lui una pedina fondamentale.
Dopo la vittoria a Parma, Giampaolo e il Lecce hanno dimostrato che possono ambire a una salvezza tranquilla, nonostante la permanenza in Serie A quest'anno sia resa ancora più complicata dall'ingresso di numerose squadre con una forza imprenditoriale forte.
Intanto, il tecnico dei salentini sorride, perché presto recupererà tre o quattro titolari fondamentali per puntare subito a una maggiore capitalizzazione di punti.