Voce d'eccezione e talento da vendere. Dal suo esordio nell'ormai lontano 2005, Amara ha camminato leggiadra nel mondo della musica, muovendosi agilmente lontano dai pettegolezzi e scuotendo fermamente il cuore del pubblico con le sue canzoni.
È suo il nome dietro alcuni dei brani interpretati da grandi artiste, da Ornella Vanoni a Emma e Fiorella Mannoia. La sua "Che sia Benedetta", presentata dalla leggendaria rossa romana al Festival di Sanremo del 2017, è fra i singoli più belli degli ultimi anni. Ma se Amara si è fatta notare per la sua incredibile bravura, silenzio e mistero avvolgono la sua vita privata. Mentre si prepara a tornare nella splendida città sanremese per la 75esima edizione del Festival, scopriamo chi è Amara.
Sotto uno splendido sole del giugno 1984 nasce, a Prato, Erika Mineo. La sua inclinazione verso la musica è lampante sin da piccolissima. Al suo fianco, supportandola e sostenendola nel cammino per realizzare i suoi sogni, papà Benedetto e mamma Antonella.
È ascoltando, da bimba, la madre cantare le canzoni dell'iconica Mina allo stereo, durante i viaggi in macchina, che Erika comincia ad appassionarsi al mondo delle note. Così, a soli 12 anni, inizia a studiare canto.
Tanti sacrifici e 8 anni di intenso studio portano la giovane, appena 19enne, a trasferirsi nella frenetica Londra per imparare l'inglese. Determinata, decisa e con la testa sulle spalle - raccontano i genitori in una vecchia intervista per Il Tirreno -, Erika ha sempre agito con grande dedizione per riuscire a ritagliarsi un posto nella musica.
Occasione che arriva nel 2005, quando entra nella Scuola di "Amici" di Maria De Filippi e arrivando anche in finale. Da quel momento è un susseguirsi ininterrotto di premi e riconoscimenti, di esibizioni importanti e concorsi. Come il SanremoLab: la voce interessante di Erika, conosciuta con il nome d'arte di Amara, viene selezionata per ben due edizioni, prima nel 2008 e poi nel 2009.
Suo il nome sul Premio Lunezia della XV edizione, nel 2010, sbaragliando gli altri concorrenti della categoria "Nuove Proposte". Sua anche la borsa di studio per il CET (Centro Europeo di Toscolano) conferitale dallo stesso Mogol.
Il 2014, invece, è l'anno della grande svolta: Carlo Conti la seleziona per concorrere al 65esimo Festival di Sanremo nella categoria "Nuove Proposte". La sua "Credo" si piazza quarta, ma - ormai - le porte del cuore del pubblico (e non solo) si sono spalancate davanti alla sua voce.
Dopo Sanremo, infatti, il suo tour ha un grande successo, la commissione del Premio Lunezia le conferisce un nuovo premio per l'album "Donna Libera" nel 2015 e si comincia a cimentare come autrice di testi. Scrive "Per questo paese" per Emma; "Hai una vita ancora" per Ornella Vanoni e Ghost, tre brani per Loredana Errore ("Nuovi giorni da vivere", "Un nuovo sole" e "Luce infinita").
Amara è ormai un volto noto di casa Sanremo e nel 2017 ritorna all'Ariston per il duetto con Paolo Vallesi e come autrice per l'incredibile "Che tu sia benedetta" per Fiorella Mannoia. Adesso, si prepara di nuovo per salire sul palco del celebre Teatro sanremese per la serata dei duetti, in compagnia di Simone Cristicchi per "La Cura" del leggendario Franco Battiato.
Una vita di sacrifici e anche di diverse delusioni. In una parola: amara. È così che i genitori spiegano l'inusuale soprannome della figlia. Tuttavia, è Amara stessa a raccontare il vero motivo che l'ha spinta a scegliersi questo nome d'arte.
Un nome che è allo stesso tempo accettazione e trauma. Forza e delusione:
Cosa ha provocato, però, questa grande spaccatura nel cuore della cantautrice? Dalle pagine di un articolo di Famiglia Cristiana, arriva il doloroso racconto:
Una fede persa e una trovata, che nel corso del tempo ha lenito l'animo della bambina, della ragazza e poi della donna, permettendola di ritrovare la sua serenità nella meditazione. Poi, però, la vita intraprende di nuovo un percorso inaspettato, che le fa incrociare quello di alcuni amici in viaggio per Assisi.
Il pellegrinaggio porta Amara direttamente al cospetto di Suor Michela. È grazie a lei che la cantante è riuscita a tirare fuori e lasciar andare tutta la rabbia accumulata crescendo: "Da lì si è riattivato tutto. Ho ripreso a parlare con Dio".
Non solo, Amara ha ritrovato se stessa. Un "riabbracciarsi" che ha portato alla luce speranza e forza e che ha permesso al pubblico di ascoltare "Che sia benedetta" e "Pace", dall'omonimo album e cantata al fianco di Paolo Vallesi al Festival di Sanremo.
La felicità e la pace dello spirito, non sono le uniche cose che Amara ha riscoperto dopo aver accettato i fallimenti, il dolore, le delusioni del suo passato. Per la 40enne è arrivato l'amore: quello con Simone Cristicchi.
Il sodalizio musicale fra Amara e Simone Cristicchi prende avvio cinque anni fa, nel 2020. Il noto cantautore di "L'Italia di Piero" si avvicina alla poliedrica artista per il suo talento e la sua inconfondibile voce, ma dall'assidua collaborazione, l'amicizia si trasforma ben presto in un bruciante amore.
Sebbene, la loro vita privata rimanga lontana dai riflettori, le dolci dediche dell'uno per l'altra (e viceversa) sotto alcuni post Instragram fanno commuovere i fan. Una splendida coppia, affiatata e innamorata più che mai a giudicare dalle loro parole.
Con queste parole, la cantante di Prato annuncia sul suo profilo Instagram il suo duetto con l'uomo della sua vita, per interpretare una delle canzoni italiane più belle di sempre e dell'autore che ha permesso loro di trovarsi.
Tuttavia, il riserbo sugli aspetti più privati del loro intimo non sono noti, quindi, non è certo quando i due abbiano iniziato a frequentarsi, né se abbiamo deciso di compiere il grande passo.