31 Jan, 2025 - 17:35

Torna la Democrazia Cristiana? A che punto sono le trattative tra Cesa e Rotondi

Torna la Democrazia Cristiana? A che punto sono le trattative tra Cesa e Rotondi

La 'Balena Bianca' sta tornando. Nelle ultime settimane si sono intensificati i rumors politici su un possibile ritorno della Democrazia Cristiana. I tempi per il ritorno del partito fondato da De Gasperi sembrerebbero maturi, nome, simbolo e scudo crociato compresi.

Quella che per oltre trent'anni non è stata altro che una suggestione, roba da nostalgici della 'Prima Repubblica', sembrerebbe sul punto di diventare una realtà con la benedizione della stessa Giorgia Meloni, o almeno così si vocifera nelle stanze romane della politica.

Nelle ultime settimane, infatti, si sono infittiti i contatti tra il leader della Democrazia Cristiana Gianfranco Rotondi e dell'Udc Lorenzo Cesa, titolari rispettivamente del nome e del simbolo, per la creazione di un soggetto politico unico, la nuova Democrazia Cristiana.

Il fermento che a sinistra sembra condurre dritto alla rifondazione del Terzo Polo, a destra potrebbe portare alla rinascita della Balena Bianca.

Democrazia Cristiana: a che punto sono le trattative?

Le interlocuzioni tra Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa, i leader dei due partiti eredi della vecchia Democrazia Cristiana, si sarebbero intensificati nelle ultime settimane. In particolare si era vociferato di un possibile annuncio entro fine gennaio, ma a oggi non si registrano novità su questo fronte. Nelle scorse settimane i due leader avevano rilasciato dichiarazioni che facevano pensare a un accordo vicino.

Il leader della Democrazia Cristiana Rotondi ha postato sui suoi canali social articoli sul ritorno della Dc.

Lorenzo Cesa, invece, scriveva su suo profilo Facebook:

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“Dobbiamo ricomporre attorno a quel simbolo storico che ha fatto grande il Paese, un grande partito di Centro Democratico e Cristiano che rimetta al centro della politica la difesa dei valori che sono dietro a quello scudo crociato”.


La nascita del nuovo partito metterebbe anche fine alle querelle giudiziarie sulla titolarità di nome e simbolo che vanno avanti da oltre 30 anni, ovvero, dallo scioglimento della Dc nell'estate del 1993.

Naturalmente Cesa e Rotondi non sono gli unici a considerarsi eredi dell'esperienza democristiana, c'è anche l'ex senatore Totò Cuffaro, presidente della Democrazia Cristiana Sicilia con cui dover fare i conti.

Come sarebbe accolta la nuova DC nel centrodestra?

Al momento si tratta solo di rumors, ma in effetti da questa operazione il centrodestra e Fratelli d'Italia avrebbero solo da guadagnare.
La nuova Democrazia Cristiana sarebbe un soggetto politico di centro di ispirazione cattolico-popolare da contrapporre al nascente terzo polo liberale e/o cattolico vicino alla sinistra.

Un soggetto ideale per attrarre nel centrodestra il voto moderato e dei nostalgici della prima Repubblica, che secondo molti sarebbe la chiave per la vittoria alle elezioni del 2027.

Un elettorato troppo distante da quello di Fratelli d'Italia per rappresentare una minaccia, ma quasi coincidente con quello di Forza Italia che - per ammissione dello stesso Antonio Tajani - ambisce a coprire lo spazio vuoto che c'è tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, ovvero la prateria del centro moderato.

La Dc di Cesa e Rotondi andrebbe quindi a insidiare l'elettorato di Forza Italia, mantenendo i voti nel centrodestra e indebolendo Forza Italia, attualmente riferimento del voto di ispirazione cattolico e popolare di destra, ma soprattutto seconda forza della coalizione e in ascesa nei sondaggi. 

In conclusione

La possibile rinascita della Democrazia Cristiana, attraverso le trattative tra Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa, potrebbe segnare una nuova fase nel panorama politico italiano.

Con l'idea di unire il simbolo storico e i valori del cattolicesimo popolare, il progetto mira a rafforzare il centrodestra, colmando il vuoto di rappresentanza per un elettorato moderato e nostalgico della "Prima Repubblica".

Sebbene la nuova DC possa attirare consensi da un segmento di Forza Italia e dal centro moderato, potrebbe anche creare nuove dinamiche all'interno della coalizione, indebolendo il partito di Tajani.

La rinascita della Balena Bianca potrebbe infatti rivelarsi strategica per consolidare il centrodestra e sfidare il nascente Terzo Polo, ma al contempo rappresenta una sfida interna per l'assetto attuale della coalizione. La vera incognita resta se il progetto riuscirà a concretizzarsi e a ottenere il consenso sperato.

 

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Maria Rita Esposito
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