30 Jan, 2025 - 16:09

Siria, l’ex ribelle jihadista al-Sharaa è il nuovo presidente: quale sarà il futuro del paese?

Siria, l’ex ribelle jihadista al-Sharaa è il nuovo presidente: quale sarà il futuro del paese?

La nuova leadership siriana prosegue il processo di ricostruzione politica, sociale ed economica del Paese. Nel novembre 2024, i ribelli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) avevano lanciato un'offensiva insieme ad altri gruppi più piccoli.

Il regime di Bashar al-Assad, già indebolito da 13 anni di guerra civile, aveva visto un calo dell’intensità dei combattimenti dopo l’accordo del 2020 tra Turchia e Siria. La rapida avanzata dei ribelli si è conclusa con la caduta di Assad.

La nuova leadership ha prima nominato un primo ministro, seguito dalla formazione del nuovo gabinetto. Il ruolo del leader ad interim del Paese è stato ufficialmente definito solo il 29 gennaio: Ahmed Al-Sharaa è stato nominato presidente.

Siria, Ahmed al-Sharaa nominato presidente della transizione

Dopo oltre cinque decenni di dominio della famiglia Assad, la Siria ha un nuovo capo di Stato. Ahmed al-Sharaa, leader ad interim del Paese, è stato nominato presidente della transizione. In precedenza noto come Abu Mohammed al-Jolani, al-Sharaa era a capo dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham, il gruppo che ha guidato l’offensiva culminata nella caduta del regime di Bashar al-Assad.

La nomina di al-Sharaa era prevedibile, data la sua leadership nel processo di transizione. L’ufficialità del suo ruolo è stata annunciata il 29 gennaio, segnando un ulteriore passo avanti nella ricostruzione politica della Siria.

Dopo la conquista di Damasco, l'8 dicembre, al-Sharaa ha cercato di presentarsi come un leader più moderato rispetto al suo passato islamista. In qualità di capo della transizione, ha già incontrato diversi leader regionali e internazionali e ha lanciato appelli all’unità tra i gruppi armati ancora attivi nel Paese, sottolineando la necessità di una convivenza pacifica nella società.

Secondo i media locali, la sua nomina sarebbe stata approvata all'unanimità. Il nuovo presidente avrà anche l'autorità di formare un consiglio legislativo ad interim.

La ricostruzione della Siria

Al-Sharaa, in una recente intervista ad Al Arabiya, ha delineato le tempistiche per la ricostruzione della Siria. Ha affermato che la stesura della nuova Costituzione dovrebbe essere completata entro tre anni, mentre le elezioni si terranno entro quattro.

La nuova leadership siriana dovrà affrontare sfide complesse, sia sociali che economiche, e avrà il compito di ricucire i rapporti con l'Occidente e gli attori regionali. Nel suo primo discorso da presidente, Al-Sharaa ha ribadito la determinazione a ricostruire il Paese, preservare la coesione sociale e rilanciare l’economia.

Le fazioni ribelli hanno già concordato il proprio scioglimento per formare un nuovo esercito nazionale. Nel frattempo, Stati Uniti e Unione Europea hanno alleggerito alcune sanzioni, ma la principale sfida per Damasco resta la loro completa abolizione, soprattutto in ambito economico.

Il nuovo ministro degli Esteri siriano punta a rassicurare i partner internazionali e ad ampliare la rete di alleati. Tuttavia, la Siria si trova in una regione instabile, segnata da conflitti persistenti, e dovrà superare molteplici ostacoli per garantirsi una ripresa duratura.

La Siria chiede l'estradizione di Assad

La Russia sta conducendo colloqui con Al-Sharaa per mantenere le sue due basi militari in Siria. Secondo quanto riportato da Reuters, il leader siriano avrebbe chiesto a Mosca l'estradizione dell'ex presidente Bashar al-Assad in cambio di questa concessione.

Lo scorso dicembre, Assad aveva lasciato il Paese con l’arrivo dei ribelli, ottenendo asilo in Russia. Mosca è stata uno degli alleati chiave del suo regime durante la guerra civile. Al momento, il Cremlino non ha rilasciato commenti ufficiali sui negoziati.

La Siria si trova a un punto di svolta storico, con una nuova leadership che cerca di ricostruire il Paese dopo oltre un decennio di guerra civile. Il governo di transizione dovrà affrontare sfide significative, dalla stabilizzazione politica alla ripresa economica, mentre cerca di ottenere il riconoscimento internazionale e la rimozione delle sanzioni. Il futuro della Siria dipenderà dalla capacità di Al-Sharaa di mantenere l’equilibrio tra le diverse questioni interne e gestire i delicati rapporti con gli attori regionali e globali.

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Nazlican Cebeci
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