29 Jan, 2025 - 16:50

La protesta dei lavoratori di Metro Italia Pozzuoli e Rimini fuori dal ministero del Lavoro: "Rispetto per il nostro sudore"

La protesta dei lavoratori di Metro Italia Pozzuoli e Rimini fuori dal ministero del Lavoro: "Rispetto per il nostro sudore"

Prosegue la protesta dei lavoratori di Metro Italia Pozzuoli. Oggi, 29 gennaio 2025, un gruppo di dipendenti si è recato sotto al ministero del Lavoro per far sentire la propria voce mentre è in corso l'incontro tra rappresentanti della ditta e sindacati. I lavoratori del centro commerciale rischiano il licenziamento con la chiusura di Metro Italia Cash and Carry annunciata nell'autunno del 2024.

Sono circa 65 i dipendenti che potrebbero rimanere senza lavoro, a questi si sommano altri 23 lavoratori dell'indotto. Il centro commerciale che si occupa della rivendita all'ingrosso di prodotti per il settore alberghiero chiuderà i battenti il prossimo 30 aprile. Assieme ai lavoratori di Metro Italia Pozzuoli erano presenti anche quelli del polo di Rimini, la cui chiusura era stata annunciata sempre lo scorso autunno.

Già nei mesi passati ci sono stati due incontri tra l'azienda e i sindacati, uno il 3 ottobre ed il secondo una decina di giorni più tardi. Finora non sono ancora arrivate risposte concrete per i quasi cento lavoratori e la data del 30 aprile si fa sempre più vicina. Era presente alla manifestazione di oggi a Roma anche il segretario provinciale di Napoli di Sinistra Italiana, Stefano Ioffredo.

I lavoratori di Metro Italia Pozzuoli e Rimini a Roma

A tre mesi dalla data di chiusura del centro commerciale Metro Italia Pozzuoli, i lavoratori protestano sotto il ministero del Lavoro e della previdenza a Roma. Lo stop alle attività dei punti vendita dell'azienda era stata annunciata lo scorso autunno e ha messo a rischio più di un centinaio di lavoratori. Più di ottanta persone nel centro commerciale di Pozzuoli e circa 21 in quello di Rimini.

Oggi il presidio si è svolto sotto al ministero del Lavoro dopo mesi di trattative tra l'azienda e i sindacati. I primi due incontri si sono tenuti a ottobre 2024 e hanno visto al centro della discussione il possibile ricollocamento delle persone che avrebbero perso il lavoro con la chiusura dei punti vendita.

Negli scorsi mesi c'è stata anche una vertenza al ministero del Lavoro a cui hanno partecipato anche i rappresentanti del ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Sviluppo Lavoro Italia. In quell'occasione, le sigle sindacali hanno ribadito la propria contrarietà ai piani aziendali, rimarcando la necessità di tutelare i lavoratori.

Ioffredo (SI): "Noi affianco di lavoratori e lavoratrici"

Erano presenti diversi esponenti della politica locale e nazionale alla protesta di oggi sotto al ministero del Lavoro mentre si svolgeva l'incontro tra rappresentanti della ditta e sindacati. Tra questi c'era il segretario provinciale di Napoli di Sinistra Italiana, Stefano Ioffredo, il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio Caso e Franco Mari (Avs). Il segretario della sezione puteolana di Sinistra Italiana ha dichiarato in merito alla protesta di oggi:

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Il presidio si è svolto mentre all'interno del ministero andava avanti l'incontro tra la ditta e le parti sociali. Noi continuiamo a sostenere lavoratori e lavoratrici nonostante le richieste di chiarimento da parte dei sindacati, la ditta non risponde in maniera chiara rispetto alla proprietà dell'immobile e alle istanze avanzate. Lavoratori e lavoratrici sono persone e meritano rispetto, la ditta mantiene un atteggiamento cinico.

Qualche giorno fa, il 22 gennaio 2025, la trattativa tra le parti è ripresa ma sono ancora diversi i nodi da risolvere in vista del 30 aprile. 

Cosa chiedono i sindacati

Lo scorso 5 dicembre, durante un incontro al Mimt tra l'azienda e la parti sociali è emerso un piano per la chiusura dei punti vendita. Metro Italia ha detto che avrebbe previsto trasferimenti nella rete vendita, incentivi all’esodo, outplacement e ammortizzatori sociali per i lavoratori. I sindacati però si sono detti insoddisfatti delle misure esposte nel piano di chiusura.

Le parti sociali chiedono anche la partecipazione di quote, capire chi detiene la proprietà degli spazi aziendali, sapere dove saranno allocate le vendite online, se vi fossero altri soggetti interessati a entrare nella gestione dei due punti vendita di Rimini e Pozzuoli e i dati relativi alle vendite e al costo del lavoro di tutti i magazzini nel perimetro nazionale. Questo è quanto diffuso in un comunicato stampa da parte delle realtà sindacali presenti lo scorso dicembre all'incontro.

Oggi Ioffredo ha ribadito che Metro Italia dovrebbe evitare i licenziamenti e la chiusura del punto vendita di Pozzuoli:

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Il territorio ha prospettive di crescita e può garantire ai lavoratori e alle loro famiglie la dignità che meritano

Due anni fa, in un contesto non troppo dissimile il caso Whirpool è diventato nazionale e il governo ha deciso di intervenire.

L'articolo in tre punti

  1. Protesta sotto il Ministero del Lavoro: I lavoratori di Metro Italia Pozzuoli e Rimini hanno manifestato a Roma mentre era in corso l’incontro tra azienda e sindacati per discutere del loro futuro lavorativo, con la chiusura prevista per il 30 aprile 2025.

  2. Richieste dei sindacati: Le parti sociali chiedono chiarezza sulla proprietà degli spazi aziendali, il destino delle vendite online e possibili soluzioni alternative alla chiusura, ritenendo insufficienti le proposte dell'azienda su trasferimenti e ammortizzatori sociali.

  3. Supporto politico e sociale: Presenti alla protesta diversi esponenti politici, tra cui Stefano Ioffredo (Sinistra Italiana), Antonio Caso (M5S) e Franco Mari (AVS), che hanno sottolineato la necessità di tutelare i lavoratori e contrastare l’atteggiamento dell’azienda.

 

 

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Francesco Fatone
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