La guerra in Ucraina sta per raggiungere i tre anni di combattimenti. Durante il conflitto, Kiev ha ricevuto numerosi aiuti militari e armi dagli alleati occidentali, principalmente dagli Stati Uniti. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha però più volte chiesto ai propri partner i missili Patriot per rafforzare la propria capacità difensiva. In un recente articolo, Axios ha rivelato che gli Usa hanno già provveduto al trasferimento dei sistemi difensivi destinati all’Ucraina. La mossa è cruciale soprattutto per la difesa del paese dagli attacchi russi alle infrastrutture critiche.
Gli Stati Uniti hanno trasferito circa 90 missili Patriot da Israele alla Polonia. Lo ha confermato Axios in un articolo del 28 gennaio. Gli intercettori destinati a Kiev appartenevano a Tel Aviv sin dalla prima guerra del Golfo.
Israele ha utilizzato questo sistema di difesa per oltre 30 anni ma lo ha dismesso nell'aprile 2024 dopo aver sviluppato proprie soluzioni di difesa aerea. Secondo Axios, una volta ritenuto obsoleto per la protezione del territorio israeliano, l'Ucraina ha avanzato la proposta di inviare i Patriot inutilizzati agli Stati Uniti per la riparazione e il successivo trasferimento a Kiev.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avrebbe dato il via libera nel settembre 2024, valutando anche il rischio di ritorsioni da parte della Russia, che potrebbe rispondere fornendo armi moderne all'Iran.
Le forze armate ucraine stanno già utilizzando i sistemi Patriot per contrastare su larga scala gli attacchi russi. Gli intercettori destinati all'Ucraina possono infatti essere integrati con le batterie Patriot già in dotazione al paese.
Fin dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022, il presidente ucraino Zelensky ha ripetutamente sollecitato l'invio di più sistemi di difesa aerea in risposta agli intensi bombardamenti russi. La precedente amministrazione statunitense aveva annunciato, ad aprile 2024, che avrebbe facilitato la spedizione di questi sistemi a Kiev, sospendendo temporaneamente le consegne ad altri alleati.
Prima della fine del suo mandato, il presidente Joe Biden si è impegnato a destinare ulteriori aiuti militari all'Ucraina. Nel novembre 2024, il Pentagono ha comunicato che invierà 500 missili destinati ai sistemi Patriot e NASAMS, per rispondere alle esigenze di difesa del paese.
Sin dall'inizio della guerra, diversi alleati, tra cui Germania e Spagna, hanno inviato i sistemi Patriot in Ucraina, con l'obiettivo di rafforzarne la difesa aerea.
Mentre Kiev attende l'invio di nuovi sistemi Patriot, il comandante in capo Oleksandr Syrskyi ha dichiarato in un'intervista del 19 gennaio che il suo paese sta lavorando per sviluppare il proprio sistema di difesa aerea. Syrskyi ha affermato:
L'Ucraina, quindi, mira a sviluppare e produrre il proprio sistema di difesa aerea, aumentando così anche la sua capacità di proteggere le infrastrutture energetiche dagli attacchi. Nell'ultimo anno, l'esercito russo ha intensificato i bombardamenti contro le infrastrutture strategiche.
Syrskyi ha aggiunto che la minaccia rappresentata dall'Oreshnik, il nuovo missile balistico russo a medio raggio, costituisce una forte motivazione per potenziare le difese aeree dell'Ucraina. Il presidente russo, Vladimir Putin, aveva dichiarato che i sistemi di difesa aerea occidentali non sono in grado di intercettare questi nuovi missili. La Russia ha lanciato l'Oreshnik contro la città ucraina di Dnipro il 21 novembre, suscitando preoccupazioni anche tra gli altri paesi europei.
Today, more details have been revealed about the new missile that Russia used to strike Dnipro. These details will be shared with international journalists and media because the world must know the truth. It must understand that the only party that does not want peace is Russia.… pic.twitter.com/dmuYRF6G2F
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 22, 2024
Il trasferimento dei sistemi Patriot rappresenta un passo cruciale nel rafforzamento delle difese ucraine contro gli attacchi russi, mentre l'Ucraina lavora per sviluppare soluzioni autonome. Nonostante il supporto internazionale, la minaccia dei nuovi missili balistici russi continua a spingere Kiev a investire nella propria capacità di protezione.