La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, risulta indagata dalla procura di Roma per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione al caso del rimpatrio del cittadino libico Osama Almasri. La stessa Meloni ha confermato la notizia tramite un video pubblicato sui suoi profili social, spiegando che l’indagine trae origine da una denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, noto per la sua carriera legale e il passato politico. Nel video, Meloni ha sottolineato il legame di Li Gotti con l’ex premier Romano Prodi e il suo ruolo come difensore di pentiti di mafia del calibro di Tommaso Buscetta e Giovanni Brusca.
Li Gotti, contattato dall’ANSA, ha dichiarato: "Ho presentato una denuncia ipotizzando reati; ora, come atto dovuto, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati la premier e i ministri. Non c’è nulla di anomalo. Sarà la Procura a decidere se proseguire, individuare ulteriori ipotesi di reato o trasmettere il caso al tribunale dei Ministri. Io mi sono limitato a segnalare quanto ritenuto necessario".
L’avvocato ha formalizzato la denuncia due giorni dopo la scarcerazione di Almasri, avvenuta il 23 gennaio. Oltre a Giorgia Meloni, sono stati denunciati il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, con delega ai servizi segreti. La denuncia solleva dubbi sulle decisioni prese in merito a Osama Almasri, inclusa l’utilizzazione di un aereo di Stato per trasferirlo dalla città di Torino alla Libia. Inoltre, Li Gotti richiama il reato di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.), che prevede pene fino a quattro anni di reclusione per chiunque aiuti un individuo, dopo aver commesso un delitto grave, a eludere le indagini delle autorità, incluse quelle della Corte penale internazionale.
Nato a Mesoraca, in provincia di Crotone, il 23 maggio 1947, Luigi Li Gotti ha alle spalle una lunga carriera come avvocato e politico. Ha partecipato a molti dei processi più rilevanti della storia giudiziaria italiana: è stato avvocato di parte civile nella strage di Piazza Fontana, ha rappresentato i familiari del maresciallo Oreste Leonardi nel processo Moro, e ha assistito i parenti del commissario Luigi Calabresi in un lungo percorso giudiziario.
Tra i casi seguiti, figurano anche il processo per i fatti della Diaz a Genova, le stragi di Capaci, via D’Amelio e degli Uffizi, oltre a procedimenti legati al clan Casamonica, alla Consip e al processo Aemilia. È noto, inoltre, per aver difeso celebri collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta, Totuccio Contorno, Giovanni Brusca, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo.
In politica, Li Gotti iniziò la sua attività nelle giovanili del Movimento Sociale Italiano (MSI), per poi aderire ad Alleanza Nazionale. Nel 1998, dopo tre decenni di militanza a destra, lasciò il partito per unirsi all’Italia dei Valori, diventandone il responsabile della Giustizia. Durante il governo Prodi, dal 2006 al 2008, fu nominato sottosegretario alla Giustizia con delega agli affari penali e all’organizzazione giudiziaria. Eletto senatore nel 2008 con l’IdV, contribuì all’approvazione di diverse leggi, tra cui quelle sulla banca dati del DNA, lo stalking, il terrorismo internazionale e la corruzione internazionale.