Scricchiola il terreno sotto i piedi del campo largo? A pochi mesi dalle elezioni regionali del 2025, il centrosinistra sembra più diviso che mai. Alla fine dello scorso anno, qualche esponente del Movimento Cinque Stelle aveva già avanzato - nel corso della Costituente pentastellata - la necessità di non concludere alleanze di interesse che potessero compromettere la natura del partito. Già lo scorso novembre, i segnali di un allontanamento dal Pd di Elly Schlein erano sotto gli occhi degli osservatori.
Qualche settimana prima della kermesse "Nova" che ha premiato la linea di Giuseppe Conte, c'erano stati attriti tra i pentastellati e Italia Viva per le elezioni in Liguria. L'esclusione del partito di Renzi dalla coalizione di centrosinistra è stata fatale e ha portato alla sconfitta della lista di Andrea Orlando, consegnando la regione al centrodestra. La polemica è caduta nel dimenticatoio dopo i successi in Umbria e Emilia Romagna dello scorso 17 novembre. Eppure, sembra che i conflitti interni al campo largo permangano.
Negli scorsi giorni, l'esponente dem Dario Franceschini in un'intervista a "Repubblica" aveva ribadito che sarebbe più producente correre separati per battere la destra, un concetto ribadito in un certo senso anche dall'ex sindaca di Torino legata al Movimento Cinque Stelle, Chiara Appendino. Oggi la vicepresidente del M5s ha ribadito su Il Fatto Quotidiano la possibilità che i pentastellati corrano da soli. C'è poi chi come l'ex premier Romano Prodi e il dirigente nazionale del Pd Goffredo Bettini invoca la stesura di un manifesto del centrosinistra senza escludere nessuno.
Chiara Appendino ci riprova. L'ex sindaca di Torino, in un'intervista a Il Fatto Quotidiano, ha ribadito la necessità del Movimento Cinque Stelle di correre in solitaria per battere la destra di governo. Troppa la distanza con il Partito Democratico di Elly Schlein che rischia di inglobare i pentastellati dopo gli ultimi risultati elettorali. Ecco cosa ha detto la vicepresidente del M5s:
Questa scelta sarebbe coerente, secondo alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle, con la linea dettata da Conte che lo scorso novembre ha rimarcato alcune differenze tra il suo partito e i dem. Per ora non sembra che il M5s voglia smarcarsi dal Pd o dal campo largo ma le crescenti tensioni degli scorsi mesi potrebbero suggerire una rottura nelle prossime elezioni regionali.
Ma davvero una corsa in solitaria premierebbe il M5s? Nello scorso anno, eccetto in Sardegna, i pentastellati hanno registrato un importante calo di consensi. Quest'anno si andrà al voto in Campania, Valle d'Aosta, Marche, Veneto, Toscana e Puglia.
Ma Appendino non è la sola a invocare la fine del campo largo. Qualche giorno fa, sul quotidiano Repubblica, l'esponente del Partito Democratico Dario Franceschini ha ribadito la necessità del centrosinistra di correre separato per sconfiggere il governo Meloni:
Non tutti però sembrano d'accordo sulla corsa in solitaria. Negli scorsi giorni l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto la stesura di un manifesto per il centrosinistra. A questo appello ha aderito anche il dirigente nazionale del Partito Democratico, Goffredo Bettini, nel corso di un'intervista sul quotidiano "Domani" pubblicata, oggi 28 gennaio 2025:
E che caratteristiche dovrebbe avere il manifesto del centrosinistra? Secondo Bettini, è necessario che raccolga le parole dell’arcivescovo di Milano Delpini, la tradizione socialista, cattolica, laica del Partito Democratico, la politica fondata sulla partecipazione del Movimento 5 stelle, la modernizzazione giusta di un’area di centro, come quella di Renzi e Calenda, che hanno condannato la deriva della destra mondiale.
Il M5s va incontro a un calo dei consensi rispetto al passato, una riduzione dei voti che ha portato il presidente Conte a mettersi in discussione convocando lo scorso novembre una costituente. Alle scorse europee, i pentastellati hanno registrato poco meno del 10%. Una situazione meno rosea la vivono i liberaldemocratici, come Renzi e Calenda, che hanno raccolto poco più del 3%.
Il Partito Democratico è in netta ripresa al contrario di tutte le previsioni iniziali che consegnavano un quadro preoccupante. La stessa tendenza si è registrata nel corso delle elezioni regionali dello scorso anno e dove il campo largo non si è formato il centrosinistra non ha avuto successo: basti pensare al voto in Liguria e Basilicata. I dem sono sicuramente i più votati del campo largo e potrebbero avere più voce in capitolo ma sarà necessario ascoltare tutte le istanze per poter battere il centrodestra.
Divisioni interne al centrosinistra: Il campo largo è in crisi, con crescenti tensioni tra il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e altre forze politiche come Italia Viva. Esponenti come Chiara Appendino (M5s) e Dario Franceschini (PD) sostengono la necessità di correre separati, sottolineando differenze ideologiche e strategiche.
Il peso dei risultati elettorali: I recenti insuccessi in regioni come la Liguria, dove la mancata alleanza ha favorito il centrodestra, mettono in dubbio l'efficacia della frammentazione. Al contrario, i successi in Umbria e Emilia Romagna dimostrano che un fronte unito può essere decisivo.
Appelli all'unità: Romano Prodi e Goffredo Bettini propongono un manifesto comune per il centrosinistra che includa tutte le anime politiche, dal M5s al centro riformista, per battere la destra. Tuttavia, il calo dei consensi del M5s e dei liberaldemocratici complica la strategia.