28 Jan, 2025 - 17:01

Uccise la madre di Donato "Con Mollica o Senza": Stefania Russolillo condannata all'ergastolo

Uccise la madre di Donato "Con Mollica o Senza": Stefania Russolillo condannata all'ergastolo

Ergastolo. Questa la pena inflitta dai giudici della Corte d'Assise di Napoli alla 48enne Stefania Russolillo, accusata dell'omicidio di Rosa Gigante, madre di Donato De Caprio, l'imprenditore tiktoker soprannominato il "re dei panini" e conosciuto per lo slogan "Con Mollica o Senza?". Si conclude così il seguitissimo processo di primo grado, iniziato oltre un anno fa.

Stefania Russolillo e la condanna all'ergastolo in primo grado

Alla donna, vicina di casa della vittima, il pm Maurizio De Marco contestava l'omicidio aggravato dalla premeditazione, la rapina aggravata e la tentata distruzione di cadavere. Accuse gravissime che, alla fine oggi, 28 gennaio 2025, le sono valse una condanna all'ergastolo da parte dei giudici di primo grado. Una sentenza che molti dei presenti nell'aula 114 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli - dove è stato letto il dispostivo - hanno accolto con un applauso, secondo quanto riportato dall'Ansa.  

Il servizio di Videoinformazioni News - 23 gennaio 2025

La ricostruzione dell'omicidio della madre del tiktoker Donato

I fatti risalgono al 18 aprile 2023. Secondo la ricostruzione ufficiale, Stefania Russolillo, all'epoca 47enne, uccise la signora Rosa Gigante, di 72 anni, stringendole un tubicino di gomma intorno al collo dopo averla scaraventata a terra e contro le pareti della sua casa di Pianura, nel Napoletano.

"L'azione è stata implacabile: è durata circa 10 minuti", aveva spiegato il pm durante la sua requisitoria, ricostruendo le varie fasi dell'omicidio "studiato a tavolino". "La Russolillo", aveva dichiarato, "aveva bisogno di denaro e andava alla ricerca di possibilità di guadagno".

Dopo il delitto, si recò nel bagno della vittima e si lavò le mani, "abbandonando della carta igienica imbrattata su un mobile"; poi rovistò ovunque, alla ricerca di gioielli e soldi. "La notorietà acquisita dal figlio di Rosa, il suo successo commerciale, poteva far pensare che la signora avesse denaro riferibile al figlio".

In realtà, la donna riuscì ad appropriarsi, andandosene, di soli 150 euro e di una fede nuziale, non prima di aver tentato di dare fuoco al cadavere dell'anziana. Fu il marito Lorenzo, al quale Russolillo rientrando (dopo aver finto di andare a fare la spesa) confessò tutto, a dare l'allarme.

Russolillo venne arrestata. Nel corso del processo, è stata sottoposta a una perizia psichiatrica, risultando capace di intendere e di volere, pur mostrando tratti di disturbo di personalità dipendente. In passato avrebbe avuto problemi con l'alcol. 

Le scuse dell'imputata in aula 

"Voglio chiedere scusa, sono mortificata, non ho parole per i gesti che ho fatto, non riesco a dare un senso a quello che ho fatto. Non dormo la notte, non me ne sono resa conto, sono arrivata all'estremo, è difficile, scrivo tutti i giorni a psichiatri e psicologi", aveva dichiarato l'imputata in aula, suscitando le grida di rabbia dei parenti della 72enne. 

"Non puoi chiedere scusa, assassina", aveva urlato, in particolare, una sorella della vittima. Sembra che da almeno un mese Russolillo avesse progettato la rapina. Riuscì ad entrare in casa del suo bersaglio fingendosi un'operatrice del Comune impegnata in ricerche statistiche sugli anziani, simulando una voce diversa, per poi mettere in atto il suo piano. 

Stando alla sua versione, aggredì la signora al culmine dell'ennesima lite di vicinato. "Giustizia è fatta", scrive ora Donato De Caprio sui social nel commentare la notizia della sua condanna al fine pena mai, che arriva oltre un anno dopo l'inizio del processo. 

L'omicidio di Rosa Gigante in tre punti

  • Condanna all'ergastolo per Stefania Russolillo: la 48enne è stata condannata all'ergastolo per l'omicidio di Rosa Gigante, madre dell'imprenditore tiktoker Donato De Caprio, avvenuto il 18 aprile 2023 a Napoli. La donna, vicina di casa della vittima, era accusata di omicidio premeditato, rapina e tentata distruzione di cadavere.
  • L'omicidio e il movente: Russolillo strangolò la 72enne con un tubicino di gomma, cercando di rubare soldi e gioielli, convinta che la donna ne avesse molti grazie al successo del figlio. Dopo l'omicidio, cercò di bruciare il cadavere, portando via solo 150 euro e una fede nuziale.
  • Le scuse in aula e la reazione dei familiari: durante il processo, Russolillo ha chiesto scusa per "i suoi gesti", scatenando l'ira dei familiari della vittima, che oggi, 28 gennaio 2025, hanno avuto giustizia.  
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Sara D'Aversa
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