Servono soluzioni e finora la riforma della giustizia sembra l'unica per evitare nuove degenerazioni all'interno della magistratura. A dirlo è la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno, che ha spiegato alla stampa che sebbene molti giudici siano indipendenti, c'è ancora molto da lavorare per disciplinare la professione e evitare nuovi casi di corruzione. La senatrice ha citato il caso che vede coinvolto l'ex magistrato Luca Palamara.
Negli scorsi giorni, la magistratura è insorta contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso dell'inaugurazione della anno giudiziario 2025. In tutta Italia si sono registrate protesta da parte dell'Associazione Nazionale Magistrati e a Napoli, dove si è recato il Guardasigilli, le toghe hanno abbandonato la sala dove il ministro è poi intervenuto.
I magistrati contestano diversi punti cardine della riforma proposta da Nordio che per ora è stata approvata per la prima volta dalla Camera dei deputati. Alla base delle proteste c'è la separazione delle carriere, la divisione del Consiglio Superiore della Magistratura e l'istituzione dell'Alta Corte. Nei prossimi mesi potrebbero registrarsi ulteriori proteste contro il ddl.
Al centro della contestazione c'è la separazione delle carriere. Questa misura, secondo i magistrati, rischia di mettere a repentaglio l'indipendenza di chi deve garantire il rispetto delle leggi. Secondo la senatrice leghista Giulia Bongiorno non è in dubbio che i magistrati debbano essere indipendenti ma recenti scandali suggeriscono la necessità di ulteriori misure a tutela della categoria:
L'obiettivo della riforma è riuscire a eliminare la corruzione all'interno del mondo della magistratura, spiega Bongiorno.
Solo qualche giorno fa, all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2025, si sono registrate veementi proteste all'indirizzo del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del governo Meloni. In tutta Italia, i magistrati hanno disertato gli interventi dei rappresentanti del Guardasigilli e a Napoli, dove il ministro è intervenuto, i presenti non sono stati da meno.
Nordio è stato lasciato quasi completamente da solo nel Salone dei Busti mentre parlava dei dati sulla giustizia e della sua riforma. Alle polemiche si è unito anche il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che ha spiegato di non aver mai visto la magistratura così compatta dai tempi degli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Critiche che non destabilizzano Bongiorno che spiega come la riforma possa essere una soluzione a molti problemi interni alla magistratura:
????️#Bongiorno (#Lega) sulle recenti proteste dei magistrati: "Se qualcuno ha proposte migliori della #riformadellagiustizia si faccia avanti, in questo momento servono soluzioni" pic.twitter.com/MmNgRwbvVk
— Tag24 (@Tag24news) January 28, 2025
Separazione delle carriere, istituzione di un'Alta Corte e divisione in due Consigli superiori della magistratura. Questi sono i tre punti cardine della riforma della giustizia portata avanti dal governo Meloni e dal ministro Carlo Nordio. Le misure previste all'interno del ddl potrebbero entrare in vigore già dalla prossima estate, secondo il ministro, ma l'iter è ancora molto lungo e potrebbero esserci alcuni ostacoli lungo il cammino.
La riforma, per potersi dire approvata, dovrà passare per due volte alla Camera dei deputati e al Senato. Nelle ultime due votazioni sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei presenti che consente la modifica della Costituzione senza passare per un referendum.
Alla Camera serviranno quindi 267 sì mentre al Senato 138. Per ora la riforma della giustizia è stata approvata alla prima votazione a Montecitorio, la maggioranza ha trovato due insoliti alleati: Italia Viva e +Europa che hanno votato sì al ddl in quanto considerato una riforma liberale. La sfida è quella di approvare la riforma entro l'estate ma i tempi si preannunciano molto lunghi.
Riforma della giustizia e le sue misure: La riforma proposta dal governo Meloni, guidata dal ministro Carlo Nordio, include tre misure principali: separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, la creazione di un'Alta Corte, e la divisione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) in due sezioni. L'obiettivo è ridurre la corruzione e migliorare l'indipendenza e l'efficienza della magistratura.
Proteste della magistratura: Molti magistrati si oppongono alla riforma, con proteste significative registrate durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2025, in particolare contro la separazione delle carriere. La magistratura teme che ciò comprometta la loro indipendenza e autonomia.
Sostegno e criticità politiche: Nonostante le proteste, la senatrice leghista Giulia Bongiorno sostiene la riforma, affermando che le recenti degenerazioni all'interno della magistratura giustificano interventi riformisti. La riforma ha superato il primo voto alla Camera, ma il percorso legislativo è ancora lungo, richiedendo il consenso di due terzi dei parlamentari per l'approvazione finale.