Negli ultimi mesi, la guerra in Ucraina è stata caratterizzata dallo schieramento di soldati nordcoreani sul campo nella regione di Kursk. L’incursione ucraina in territorio russo, iniziata nei primi giorni di agosto 2024, ha rappresentato un'importante svolta nel conflitto. Questa attività militare sul suolo russo ha assunto un significato storico, essendo la prima operazione di questo tipo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
L'obiettivo di Kiev era duplice: distrarre l'esercito russo, concentrato sull'avanzata nell'Ucraina orientale, e creare una zona cuscinetto per proteggere le città di Sumy e Kharkiv. Tuttavia, questa strategia non ha portato a un immediato spostamento delle forze russe da un fronte all'altro, come auspicato dalla leadership ucraina. Mosca ha invece adottato una contro-strategia che includeva non solo il rafforzamento delle sue truppe nella regione, ma anche lo schieramento di soldati nordcoreani nella battaglia di Kursk, una mossa che ha aggiunto ulteriore complessità al conflitto.
Le truppe nordcoreane hanno in parte lasciato il fronte nella regione di Kursk. Lo ha dichiarato il 27 gennaio un portavoce delle Forze per le operazioni speciali ucraine al Kyiv Independent. La notizia segue quanto riportato da Sky News, che ha citato un comandante noto come “Puls”.
Il ritiro delle forze di Pyongyang sarebbe temporaneo. Secondo quanto riferito, le truppe nordcoreane stanno sospendendo le operazioni a causa delle significative perdite subite sul campo di battaglia. Tuttavia, è previsto il loro ritorno sul fronte al fianco delle forze russe.
Pyongyang e Mosca hanno mantenuto un'alleanza storica che si estende a diversi settori. La Russia è stata la prima nazione a riconoscere ufficialmente la Corea del Nord nel 1948 e, nel corso degli anni, ha offerto supporto militare e politico al regime di Pyongyang. Questo legame bilaterale si è ulteriormente rafforzato negli ultimi anni, soprattutto con lo scoppio della guerra in Ucraina.
Nel 2024, i due paesi hanno siglato nuovi accordi di cooperazione economica, diplomatica e militare, culminati nella firma di un trattato di mutua difesa. Questa crescente collaborazione ha attirato l'attenzione degli alleati occidentali.
Nel novembre 2024, i servizi segreti di Ucraina, Stati Uniti e Corea del Sud hanno riferito dell'invio di circa 50mila soldati nordcoreani in prima linea nella regione di Kursk. Secondo le fonti mediatiche, ulteriori contingenti nordcoreani potrebbero essere schierati nei prossimi mesi, intensificando la cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang.
Mentre si ipotizza un avvicinamento ai negoziati per la fine della guerra, spinto dall'iniziativa diplomatica di Donald Trump, le forze russe continuano la loro avanzata nella regione ucraina di Donetsk. Nonostante la creazione di una zona cuscinetto tra Ucraina e Russia nella regione di Kursk, Mosca ha mantenuto il focus sul suo obiettivo di conquistare il Donbass nel corso del 2024.
L'esercito russo ha registrato progressi significativi verso la città di Pokrovsk, considerata una porta strategica verso l'ovest dell'Ucraina e un cruciale snodo logistico. Dopo mesi di intensi combattimenti, le truppe russe hanno iniziato ad accerchiare l'area. Il 26 gennaio, il ministero della Difesa russo ha annunciato la conquista del villaggio strategico di Velyka Novosilka. Situato a pochi chilometri dai confini delle province di Zaporizhia e Dnipropetrovsk, il villaggio rappresenta un ulteriore passo avanti per Mosca nel consolidare il controllo sulla regione.
Il ritiro parziale dei soldati nordcoreani potrebbe segnare un momento cruciale nella ridefinizione delle strategie sul campo, ma la complessità e la volatilità del conflitto lasciano poco spazio all'ottimismo. Nonostante le oscillazioni nelle alleanze e negli schieramenti, l’equilibrio tra le forze rimane estremamente fragile e gli sviluppi futuri sono tutt'altro che prevedibili, con potenziali ripercussioni su tutta la regione.