26 Jan, 2025 - 12:00

Scioperi, ritardi e sabotaggi: il difficile inizio anno di Matteo Salvini

Scioperi, ritardi e sabotaggi: il difficile inizio anno di Matteo Salvini

Non è certo l'inizio anno che Matteo Salvini si aspettava. Il 2025 si è aperto all'insegna di scioperi dei trasporti indetti dalle sigle sindacali e con ritardi che hanno portato a contestazioni contro il vicepremier. La scorsa settimana, Salvini ha parlato di sabotaggi alla rete ferroviaria ma questa teoria non ha convinto le opposizioni che hanno continuato a contestarlo.

Durante questo weekend è in corso lo sciopero dei treni indetto da Unione sindacale di base, iniziato ieri in serata terminerà oggi alle 20:59. Si sono registrate nelle ultime ore molte cancellazioni che hanno comportato disagi per i viaggiatori e per i pendolari. Si tratta solo di uno di tanti scioperi indetti nel mese di gennaio.

Il ministro dei Trasporti sa che il 2025 potrebbe essere un anno fondamentale per lui. L'obiettivo è il Viminale, al momento occupato dall'ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi e un modo per raggiungerlo potrebbe essere quello di garantire l'efficienza del settore di sua competenza nell'anno del Giubileo. Una missione difficile, soprattutto dopo un 2024 nel quale si sono registrate importanti mobilitazioni. 

Il 2025 di Salvini comincia male

Porre un freno agli scioperi nell'anno del Giubileo. Questo è l'obiettivo del ministro dei Trasporti Matteo Salvini per il 2025: il vicepremier aveva annunciato che quest'anno ci sarebbe stata un'importante stretta sugli scioperi dopo un 2024 nel quale ci sono stati diversi "venerdì neri" per il settore. Lo scorso anno, i sindacati hanno organizzato molte mobilitazioni in tutto il Paese contro le politiche del ministro che è accusato di essere responsabile di troppi tagli e di non aver fatto nulla per migliorare le condizioni dei lavoratori del settore dei trasporti.

A questo si aggiungono le polemiche sulla manovra di bilancio approvata a fine 2024 che ha provocato ulteriori tensioni. La finanziaria infatti è considerata una misura che danneggia il trasporto pubblico e che lede il personale che vi opera all'interno. Con l'anno nuovo, le proteste non si sono placate.

A gennaio ci sono stati sei scioperi importanti nel settore dei trasporti. Il primo è quello nazionale del 10 gennaio 2025 con il personale che si è fermato per quattro ore, anche il 21 gennaio è stata una giornata di mobilitazione nazionale. Diverse anche le proteste a livello locale, come quella del prossimo 26 gennaio a Genova che riguarderà il servizio extraurbano. I lavoratori chiedono stipendi più alti, più investimenti nel settore e condizioni migliori.

La teoria del sabotaggio

Non ci sono solo gli scioperi a rendere difficile il lavoro del ministero dei Trasporti. Negli scorsi giorni, si sono registrati importanti ritardi su tutta la rete ferroviaria nazionale. Una situazione che non è passata inosservata da parte dell'opposizione che ha subito puntato il dito contro Salvini, accusandolo di non saper gestire il proprio ministero. 

Dopo un iniziale silenzio, il vicepremier si è presentato alla Camera dei deputati e in Senato per rispondere di quanto accaduto e ha parlato di possibili sabotaggi della rete ferroviaria. Una teoria che non ha convinto il centrosinistra mentre la maggioranza di governo ha espresso solidarietà verso il vicepremier.

Ad avanzare per primo la teoria del sabotaggio è stato il Gruppo Ferrovie dello Stato che ha presentato, lo scorso 16 gennaio, un esposto alla questura di Roma per chiedere di indagare su quanto stava accadendo. A dare credito a queste teorie sono anche diversi video diffusi nel corso della trasmissione Quarta Repubblica.

Nei prossimi giorni, le forze dell'ordine svolgeranno ulteriori verifiche su possibili sabotaggi della linea ferroviaria. Alcuni esponenti del centrodestra, tuttavia, hanno ribadito che è necessario anche migliorare le infrastrutture sulle quali iniziano a pesare i venti anni di alta velocità.

Lo sciopero del 25 e del 26 gennaio 2025: cosa succede

Lo sciopero iniziato ieri, 25 gennaio 2025, terminerà nella serata di oggi e vede coinvolti macchinisti, capitreno e il personale di Rfi e Trenitalia. L'Usb denuncia il mancato adeguamento dei contratti dei lavoratori del settore dei Trasporti e le condizioni della rete ferroviaria assieme ai pochi investimenti da parte del ministero.

Tanti i disagi nelle ventiquattro ore di sciopero. Il 74,86% dei treni, quindi 3 su 4, risulta cancellato. Il 23,42% è in attività e solo l'1,72% è stato riprogrammato, questo secondo i dati diffusi oggi da Club Trasporti. Uno sciopero già annunciato lo scorso 15 gennaio, quando alcuni esponenti di Usb si sono recati a Porta Pia, sotto al ministero dei Trasporti, per protestare contro Salvini.

I punti salienti dell'articolo

  1. Scioperi nei trasporti e contestazioni: Il 2025 è iniziato con scioperi significativi nel settore dei trasporti, tra cui quello dei treni del 25-26 gennaio, causando gravi disagi e contestazioni contro il ministro Salvini per la gestione del settore e i tagli effettuati.

  2. Teoria del sabotaggio: Ritardi sulla rete ferroviaria nazionale hanno spinto Salvini a ipotizzare sabotaggi, una teoria sostenuta dal Gruppo Ferrovie dello Stato ma contestata dalle opposizioni, che accusano il ministro di inefficienza.

  3. Richieste dei lavoratori: I sindacati chiedono stipendi più alti, migliori condizioni lavorative e maggiori investimenti nel settore, mentre lo sciopero e le proteste continuano a evidenziare le difficoltà politiche e organizzative del ministro dei Trasporti.

 

 

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