Acqua Moses e sua moglie Rosa Vespa appaiono felici, mentre brindano all'arrivo del loro primogenito. Era tutto pronto: i dolci, i confetti azzurri, la bottiglia di spumante, le bomboniere da donare a parenti e amici. Il video della festa organizzata dalla donna, ora in carcere con l'accusa di sequestro di persona per il rapimento della piccola Sofia, è stato mostrato in esclusiva nella puntata del 24 gennaio 2025 di Quarto Grado.
Nelle immagini compare anche la nipote di Rosa Vespa, una bambina piccola, che tiene in braccio Sofia, vestita con un pigiamino azzurro per far credere a tutti che fosse un maschietto.
Nel momento in cui i poliziotti irrompono in casa della coppia a Castrolibero, in provincia di Cosenza, il castello di bugie di Rosa crolla: è lei stessa ad ammettere di non essere mai stata incinta.
Rosa Vespa è stata ormai smascherata. Dopo circa tre ore da quando ha sottratto ai suoi legittimi genitori la piccola Sofia, di appena un giorno di vita, la polizia è piombata a casa sua. Proprio durante la festicciola che aveva organizzato per presentare a tutti il suo bambino, che però non esisteva.
afferma all'inizio, per provare a giustificare il suo folle gesto. Ma un poliziotto non le crede e le ripete la domanda "Questa gravidanza non c'è mai stata?" Nel video, mandato in onda da Quarto Grado, si sente la 51enne ammettere, visibilmente spaventata: "No".
Nell'interrogatorio di garanzia, che si è svolto ieri nel carcere di Cosenza, la donna ha risposto a tutte le domande del gip Claudia Pingitore e del pm Antonio Bruno Tridico. Confermando di non aver mai abortito e di non essere mai stata incinta.
Rosa, la donna che ha rapito la piccola Sofia, nella sua casa addobbata a festa in maniera inquietante per mesi e mesi ha progettato un piano diabolico
— Quarto Grado (@QuartoGrado) January 24, 2025
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La donna ha spiegato di aver raccontato a tutti di essere rimasta incinta. Ci aveva sperato e, anche se non era successo, ha continuato a crederci. Da quel momento ha raccontato bugie per nove mesi, non potendo più uscire da quel circolo vizioso da lei stessa creato.
Ci sono stati dei momenti, ha dichiarato, in cui ha provato a dire la verità ai suoi familiari e al marito, ma senza riuscirci. Così ha dovuto continuare a mentire: tutte queste settimane si è fatta immortalare con il pancione, ha comprato oggetti per la nascita del bambino ("un maschietto"), ha mostrato finte ecografie. Fino ad annunciare, alla famiglia così come sui social, di aver partorito "il loro miracolo" l'8 gennaio. Da sola, causa Covid.
Invece, quella notte, non si è recata nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove poi ha rapito la neonata. Bensì in un hotel poco distante, come dichiarato dal direttore dell'albergo, intervistato dall'inviata della trasmissione Rai Ore 14.
Il 21 gennaio ha dovuto dire al marito che il loro bimbo sarebbe stato dimesso dall'ospedale, dove era stato trattenuto per alcuni accertamenti. L'ennesima menzogna prima di arrivare in clinica, girare per le stanze e prendere la piccola Sofia, indossando una mascherina e fingendosi un'operatrice sanitaria.
Di fronte al gip ha pianto, raccontando di non aver mai voluto fare del male alla neonata. Molti "non so" nelle sue risposte. Lei, però, un bambino l'aveva sempre desiderato, ha ribadito durante l'interrogatorio.
Il legale della donna, Teresa Gallucci, ha chiesto per la sua assistita una visita psichiatrica in modo da accertare il suo stato mentale.
Durante l’udienza di convalida del fermo, Rosa Vespa ha sottolineato- come aveva già dichiarato ai poliziotti- di aver fatto tutto da sola. Il marito Acqua Moses, 43enne originario della Nigeria, era all’oscuro di tutto.
Lui, finito in carcere insieme alla moglie martedì 22 gennaio 2025, è stato quindi rimesso in libertà nella serata di ieri. Si è sempre proclamato innocente. Aveva accompagnato Rosa a prendere il neonato, appare nei filmati delle videocamere di sorveglianza.
Ma credeva davvero che quel bimbo fosse suo figlio. Aveva visto il pancione, il documento di dimissioni dalla clinica, la moglie che si tirava il latte.
La Procura di Cosenza ha ritenuto credibile la sua versione, decidendo di rimetterlo in libertà, anche se resta indagato. I genitori della piccola Sofia, però, non credono che sia estraneo ai fatti. "Il prossimo passo sarà dichiarare lei inferma di mente?" si chiedono, come riporta Il Corriere della Sera.
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