Marilyn Manson è riuscito a evitare le accuse di violenza domestica e sessuale dopo quattro anni di indagini.
Il procuratore della contea di Los Angeles ha deciso di non procedere con le accuse a causa della mancanza di prove sufficienti e del superamento dei termini di prescrizione.
Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti e le presunte vittime hanno espresso delusione e frustrazione.
Scendiamo nei dettagli.
Dopo un'indagine durata quattro anni, l'ufficio del procuratore distrettuale di Los Angeles ha annunciato che Marilyn Manson, all’anagrafe Brian Warner, non sarà accusato penalmente per violenza domestica e sessuale. La decisione è stata comunicata venerdì.
Nathan J. Hochman, il procuratore distrettuale di Los Angeles, ha spiegato che è stata condotta un'indagine approfondita sulle accuse mosse dalle presunte vittime contro Manson.
Nonostante tutto, le accuse di violenza domestica sono state presentate fuori dei termini di prescrizione, mentre quelle di violenza sessuale non sono supportate da prove sufficienti per dimostrare la colpevolezza del cantante oltre ogni ragionevole dubbio.
Tuttavia Hochman ci ha tenuto a riconoscere e lodare il coraggio e la resilienza delle donne che hanno deciso di farsi avanti, ringraziandole per il loro contributo e per aver sensibilizzato l'opinione pubblica.
"Grazie agli sforzi di queste donne, oggi le vittime di violenza domestica hanno una voce più forte all'interno del sistema giudiziario," ha dichiarato il procuratore.
La vicenda dimostra, ancora una volta, quanto possa risultare difficile, per le vittime di abusi e violenza, decidere di denunciare.
L’avvocato difensore di Manson, Howard King, ha dichiarato: "Siamo molto lieti che il procuratore distrettuale abbia confermato ciò che sapevamo fin dall’inizio: Brian Warner è innocente".
Le accuse contro Manson erano iniziate nel 2021, quando l’ex fidanzata Evan Rachel Wood lo aveva pubblicamente accusato di abusi fisici ed emotivi, dichiarando di essere stata manipolata e controllata durante la loro relazione.
In seguito, altre donne, tra cui la modella Sarah McNeilly e l’attrice Esmé Bianco, avevano denunciato il cantante per aver messo in atto comportamenti simili.
McNeilly, per esempio, ha raccontato di essere stata rinchiusa in una stanza come punizione, mentre Bianco ha descritto gravi episodi di violenza sessuale.
Nonostante la gravità delle accuse, l’indagine è arrivata alla conclusione che molte di queste accuse erano cadute in prescrizione o mancavano di prove sufficienti.
Manson, che si è sempre dichiarato innocente, ha intentato una causa per diffamazione contro Wood, ma poi l'ha ritirata a novembre scorso.
Al momento non ha commentato la decisione del procuratore, preferendo concentrarsi sul suo prossimo tour negli USA, come dimostra il suo post su Instagram:
Evan Rachel Wood ha condiviso un post sul suo account Instagram venerdì 24 gennaio, in cui ha scritto:
Cos'è il Phoenix Act?
Il Phoenix Act ha esteso il termine di prescrizione per i reati gravi di violenza domestica, portandolo da tre a cinque anni. Le vittime, in questo modo, avranno più tempo per processare il trauma e decidere di denunciare.
Oltre a modificare i tempi di prescrizione, la legge prevede una formazione appropriata per le forze dell’ordine, volta a garantire che gli interventi siano più sensibili e che si presti attenzione a non causare ulteriori danni alle vittime.
La decisione del procuratore di Los Angeles di non incriminare Marilyn Manson ha suscitato un dibattito sull'importanza di denunciare le violenze e sulle difficoltà che le vittime incontrano nel percorso giudiziario.
Il caso ha messo in luce le lacune del sistema legale americano e l'urgenza di proteggere le vittime di abusi con nuove normative. Nonostante l'esito del processo, la vicenda ha contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica e a dare voce a molte altre donne che hanno subito violenze simili.