Lunedì 27 gennaio in Italia e in Europa si celebrerà la Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell'Olocausto a ottant'anni dalla liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz (27 gennaio 1945), quando il mondo scoprì il baratro in cui il nazifascismo aveva condotto l'umanità.
Una ricorrenza che quest'anno preoccupa più degli altri anni a causa della nuova ondata di antisemitismo che attraversa l'Europa e delle tensioni causate dalla guerra a Gaza, che potrebbero portare a nuovi episodi di violenza di piazza durante i cortei e le manifestazioni in programma per la giornata.
Il giorno prima – domenica 26 gennaio – è in programma a Roma un convegno organizzato da Forza Nuova a cui parteciperanno tutti i principali movimenti dell'estrema destra europea.
Un raduno nazifascista, secondo l'ANPI e i partiti di centrosinistra.
Ma il nazi-fascismo è ancora una realtà presente nella nostra società o è un fenomeno consegnato alla storia?
Per molti è solo un retaggio del passato, uno spauracchio agitato dalle sinistre, ma per tanti altri è una realtà ancora viva e in salute, da guardare con preoccupazione.
Ecco una 'mappa' dei principali partiti dell'estrema destra europea.
La galassia dell'estrema destra e del nazionalismo europeo è molto ampia e variegata.
In Italia è rappresentata principalmente da Forza Nuova, il partito fondato da Roberto Fiore che si definisce “nazional popolare” rifiutando l'etichetta 'neofascista', in quanto considera superata la distinzione tra destra e sinistra.
Il partito si propone di puntare alla 'ricostruzione nazionale', promuovendo le istanze fondamentali dell'ideologia nazionalista: difesa dell'identità nazionale, sostegno alla famiglia e la necessità di una crescita demografica, e rivendicando le battaglie sociali volte alla difesa del lavoro e alla lotta al capitalismo.
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Ideali condivisi anche dai tedeschi di “Die Heimat” (La Patria), partito di estrema destra tedesco condannato dalla Corte Costituzionale tedesca per attività contrarie ai principi democratici ed escluso dal finanziamento pubblico dei partiti per sei anni.
In Spagna, la bandiera del nazionalismo è sorretta da ciò che resta della Falange, il movimento di ispirazione franchista fondato da José Antonio Primo de Rivera - figlio del dittatore Francisco Franco - nel 1933, e dai nazionalisti di Democracia Nacional.
In Francia, a destra del Rassemblement National, si colloca il partito estremista e negazionista “Les Nationalistes”, nato negli anni '80 proprio dalla scissione dal partito di Jean-Marie Le Pen.
Nella galassia suprematista non si possono non citare i serbi di Serbian Right, mentre in Grecia, dopo l'esperienza di Alba Dorata, hanno cominciato a farsi strada i nazionalisti di K-21.
Una galassia di piccoli partiti che, spinti dal vento di estrema destra che è tornato a soffiare in Europa e nel mondo, basano la propria propaganda su parole come “remigration”, ovvero rimpatrio dei migranti, sulla difesa della famiglia tradizionale e il contrasto alle politiche di genere dell'“ideologia woke” e sul sovranismo estremo del concetto del "prima noi" in salsa trumpiana.
L'ascesa dei partiti di estrema destra in Europa è una realtà. Dalla Germania alla Grecia, dall'Ungheria alla Spagna, passando per l'Italia, le formazioni e i movimenti nazionalisti riscuotono sempre più consensi sfruttando il malcontento e le paure degli elettori in un'Europa che non è mai riuscita a farli sentire membri di un'unione.
Crisi economica, insicurezza, fallimento delle politiche di integrazione, promozione di modelli di famiglia e sessualità vissuti come un'imposizione a diversi livelli della società. Un mix esplosivo che i conflitti a Gaza e in Ucraina hanno acuito.
Il 26 gennaio i nazionalisti europei si sono dati appuntamento a Roma per il convegno promosso da Forza Nuova e dal suo leader Roberto Fiore, che è anche il presidente dell'AFP, l'Alliance for Peace and Freedom - una sorta di 'alleanza' che mette in relazione partiti nazionalisti e formazioni europee di estrema destra.
Una data non casuale, dal momento che coincide con la vigilia della Giornata della Memoria, quando l'occidente ricorda l'Olocausto di ebrei, rom e omosessuali per mano del nazismo.
Dove si vedranno al momento è un punto interrogativo, dopo che l'hotel in zona Termini in cui inizialmente avrebbero dovuto incontrarsi ha deciso di fare un passo indietro, travolto dalle polemiche.
EUROPA
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Una, Libera, Sovrana
Alliance for Peace and Freedom si riunisce a #Roma domenica 26/01 (h11)
Gli interventi toccheranno temi quali la #guerra in #Ucraina, lo scenario di #Siria e #Libano, la vittoria di #Trump ed il lancio della prossima grande Festa Europea in #Serbia pic.twitter.com/53Co3VVoZM
Per il leader Roberto Fiore – intervistato da Adnkronos – non ci sarebbe nessun intento provocatorio, ma solo un convegno dell'AFP per 'rifondare se stessa' per riorganizzarsi.
I partiti del centrosinistra e l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) hanno chiesto al prefetto di Roma di vietare il raduno, etichettato come 'nazifascista' a 24 ore dalle celebrazioni della Giornata della Memoria.
Scrive l'ANPI, che poi aggiunge:
Per il Partito Democratico Roma, si tratta di un insulto alla città.
1.Giornata della Memoria 2025: Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, ma quest’anno la ricorrenza è segnata da preoccupazioni legate alle tensioni politiche in Europa e alla possibilità di violenti episodi durante le manifestazioni.
2. L'ascesa dei movimenti di estrema destra in Europa: I partiti nazionalisti stanno guadagnando terreno in Europa, come dimostrano le formazioni in Italia (Forza Nuova), Germania, Spagna, Francia, Grecia e Serbia, che promuovono ideologie che spaziano dal nazionalismo estremo al sovranismo, all'antisemitismo e al razzismo.
3. Controversia sul convegno di Forza Nuova a Roma: Forza Nuova organizza un convegno a Roma il 26 gennaio con movimenti di estrema destra europei, suscitando polemiche e richieste di divieto da parte delle opposizioni politiche e dell'ANPI, che denunciano l'offesa alla memoria della Resistenza italiana e all'onore della città.