24 Jan, 2025 - 16:52

Cessate il fuoco in Libano, ancora tensioni: Israele non rispetterà la scadenza del ritiro?

Cessate il fuoco in Libano, ancora tensioni: Israele non rispetterà la scadenza del ritiro?

Il cessate il fuoco in Libano, entrato in vigore il 27 novembre 2024 per una durata di 60 giorni, prevede che i combattenti di Hezbollah si ritirino a nord del fiume Litani. Parallelamente, il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano, iniziato il 12 dicembre, dovrebbe concludersi entro domenica 26 gennaio.

Durante il periodo di tregua, Tel Aviv e Beirut si sono scambiate accuse reciproche di violare i termini dell'accordo. Con l'approssimarsi della scadenza del cessate il fuoco, il già fragile equilibrio si sta incrinando ulteriormente. La presenza delle forze israeliane nella regione è destinata ad essere prolungata.

Libano, il ritiro di Israele oltre la scadenza dell’accordo di cessate il fuoco

A pochi giorni dalla scadenza per completare il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale, Tel Aviv ha confermato che le proprie truppe resteranno nel paese oltre la scadenza di lunedì stabilita dall'accordo di cessate il fuoco. I funzionari israeliani hanno dichiarato che non è possibile completare il ritiro nei tempi previsti, poiché i termini dell'accordo non sono stati pienamente rispettati.

L'intesa, entrata in vigore il 27 novembre, prevede il disarmo e il ritiro dei combattenti di Hezbollah a nord del fiume Litani, il ritiro delle truppe israeliane e il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Paese, tutto entro un periodo di 60 giorni che scadrà lunedì alle 4 del mattino. Le forze israeliane hanno avviato il loro ritiro il 12 dicembre.

In una nota ufficiale, l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha sottolineato che il ritiro dell'esercito israeliano è "condizionato al dispiegamento delle forze libanesi nel sud del Paese" e deve essere accompagnato dal ritiro delle forze di Hezbollah, una sottolineatura del carattere reciproco dell'accordo.

Cessate il fuoco in bilico

L'accordo, mediato da Stati Uniti e Francia, ha messo fine ad oltre un anno di scambi di attacchi tra Israele e Hezbollah, culminati nell'incursione di terra dell'IDF. I due mediatori hanno ribadito il loro impegno a garantire la piena attuazione dell'intesa.

La prolungata presenza delle forze israeliane nel Libano meridionale non implica necessariamente un'immediata ripresa dei combattimenti. Si prevede, infatti, un'estensione del periodo di cessate il fuoco. Hezbollah, però, ha dichiarato "inaccettabile" ogni violazione dell'intesa, alimentando le tensioni in un contesto già fragile.

Nel frattempo, di fronte alla complessa situazione, emergerebbe la richiesta di una proroga di 30 giorni del cessate il fuoco. La leadership israeliana ha affermato, infatti:

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Stiamo discutendo con l'amministrazione Trump per estendere il tempo necessario per consentire all'esercito libanese di dispiegarsi e svolgere realmente il suo ruolo ai sensi dell'accordo. Queste discussioni sono in corso.

Libano, mutati equilibri regionali

Nell’ultimo anno, gli equilibri in Libano e in Medio Oriente hanno subito significativi cambiamenti. Durante l’offensiva israeliana, diversi comandanti di alto rango di Hezbollah, incluso il leader Hassan Nasrallah, sono stati uccisi infliggendo un duro colpo al gruppo sostenuto dall’Iran. A peggiorare la situazione, l’8 dicembre è caduto il regime siriano, storico alleato che garantiva la linea di rifornimento.

Anche il panorama politico interno al Libano ha registrato un’importante svolta. Nel mese di gennaio, il parlamento ha eletto l’ex comandante dell’esercito sostenuto dagli Stati Uniti, Joseph Aoun, come nuovo presidente. Aoun ricoprirà questo incarico per un periodo di sei anni. Ha giurato di monopolizzare le armi sotto il mandato dello Stato. Questa scelta non è supportata da Hezbollah, che ora si trova a fronteggiare uno scenario sempre più complesso e sfavorevole.

Con la scadenza imminente dell'accordo di cessate il fuoco, la situazione in Libano resta incerta e tesa. Tuttavia, i mutati equilibri regionali e interni al Libano, segnati dall’indebolimento di Hezbollah e dall'elezione di Joseph Aoun, potrebbero rappresentare un'opportunità per avviare un nuovo percorso politico e di sicurezza, a condizione che tutte le parti coinvolte riescano a mantenere il fragile equilibrio raggiunto.

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