Dopo la recente sentenza della Consulta, che aveva posto uno stop al referendum sull'autonomia differenziata, c'è fermento fra le opposizioni. Venuto meno l'argomento principe della loro comunione d'intenti e che sicuramente avrebbe fatto da traino per spingere le persone alle urne, restano i quesiti referendari sul Jobs Act e sulla cittadinanza.
Argomenti importanti e che impattano a vari livelli sulla vita quotidiana di migliaia di persone più o meno giovani ma che rischiano di mettere contro le diverse sensibilità che Movimento 5Stelle, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e +Europa hanno.
E a proposito di quest'ultimo partito, il suo segretario Riccardo Magi ha partecipato oggi 24 gennaio 2025 all'apertura pubblica dei lavori pubblici del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza: insieme ad altre 75 associazioni e forze politiche, Magi si dice convinto che il quorum verrà raggiunto, ma a una condizione: "Il governo intervenga permettendo un'informazione giusta e il voto agli studenti e lavoratori fuorisede".
Presente anche Pippo Civati di Possibile, che spiega la necessità di una nuova legge sulla cittadinanza: "Parliamo di persone in un paese che è cambiato, il governo ne prenda atto".
Più si è, meglio è: prendendo in prestito il titolo di un libro della scrittrice britannica Anne Finne si può descrivere l'attività che ha preceduto l'attività del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza. 75 fra associazioni e partiti politici, che convergono sulla necessità di un cambio radicale dell'attuale legge Bossi-Fini del 1992, e che di sicuro guiderà la sua attività dopo la pronuncia della Corte di Cassazione del 20 gennaio 2025.
I giudici hanno cassato il quesito referendario sull'autonomia differenziata, dando il via però a quelli su Jobs Act e cittadinanza. Oggi 24 gennaio il Comitato ha avviato i propri lavori con una seduta pubblica e a spiegare le ragioni del suo lavoro c'erano anche Riccardo Magi di +Europa e Pippo Civati di Possibile.
La parola ora torna alla cittadinanza, che già durante la raccolta firme ha partecipato con entusiasmo, speranza, rabbia. Adesso inizia un percorso, intenso e affascinante, di partecipazione democratica su temi che ci stanno molto a cuore. @civati @Fra0283 https://t.co/wH1pF5DqsM
— Possibile (@PossibileIt) January 20, 2025
Magi innanzitutto ringrazia tutte quelle associazioni e partiti che si sono spesi per l'argomento e sulla proposta: tagliare da 10 a 5 anni il periodo di tempo necessario ad ottenere la cittadinanza italiana. Uno sviluppo, questo, che permetterebbe a migliaia e migliaia di persone giovani e meno giovani di superare un modo di vedere il mondo ancorato a 30 anni fa:
Proprio su questo punto interviene anche Civati, che concorda con quanto espresso dal leader di +Europa. Evitare strumentalizzazioni su un argomento così delicato e sensibile sarebbe innanzitutto un atto di giustizia verso chi è nato in Italia e ha sviluppato gran parte della sua vita qui.
Con una nuova legge sulla cittadinanza tutta la cittadinanza italiana ne gioverebbe, mostrando una maturità civica che ricatterebbe anche delle strumentalizzazioni che una certa parte politica ha mostrato negli ultimi anni:
Non è un mistero che Civati e Magi si riferiscano all'attuale governo di centrodestra, che sull'argomento cittadinanza ha mostrato sensibilità e posizioni diverse. Lega e Fratelli d'Italia non sono interessate a cambiare la legge Bossi-Fini, assicurando che l'attuale impianto normativo vada bene così com'era stato concepito.
Inoltre, c'è il timore (cercando anche di captare un certo sentimento comune che loro credono presente in Italia) che si giungerebbe addirittura a un'"invasione" anche da parte di migranti irregolari. Forza Italia la scorsa estate si era in qualche modo smarcata da questo schema, proponendo uno "Ius Italiae" che permetteva di far ottenere automaticamente la cittadinanza chi, nato in Italia o giuntovi prima dei 5 anni, risiede senza interruzioni per 10 anni nel nostro Paese e finisce con profitto gli studi della scuola dell'obbligo.
#referendum sulla #cittadinanza, partono i lavori del Comitato promotore. @riccardomagi e @civati: "Si apra una grande stagione informativa contro la propaganda della destra, bisogna fare un passo in avanti"#24gennaio pic.twitter.com/RSkU64Qtj3
— Tag24 (@Tag24news) January 24, 2025
L'opposizione alle mistificazioni del centrodestra è alla base poi di un altro passaggio importante nel ragionamento di Magi: spingere affinché il governo non faccia finta che il referendum sulla cittadinanza non esista, ne spieghi chiaramente i contenuti alla cittadinanza ma soprattutto permetta ai lavoratori e studenti fuorisede di votare.
In quelle che Magi chiama "massima attenzione e massime garanzie" c'è anche evitare che le persone si convincano che modificare la legge sulla cittadinanza significhi avere meno sicurezza in Italia:
La questione del voto per i fuorisede è, come tante altre cose nella macchina politica italiana, non risolta nonostante promesse in tal senso. Magi ricorda che nel 2022 il governo aveva fatto approvare una legge delega, bloccatasi poi nel passaggio fra Camera e Senato: alle elezioni politiche di quell'anno anche gli studenti fuorisede poterono votare in un seggio elettorale diverso.
La partecipazione a questa "prova" fu soddisfacente, ma dal governo non furono fatti altri passi in avanti in tal senso. Magi e Civati chiedono che, nell'ottica del raggiungimento del quorum ma in particolare per un'equa partecipazione al referendum, venga messa su carta la possibilità di votare anche se si è in un'altra regione.
#referendum sulla #cittadinanza, @riccardomagi chiede al governo una legge per il voto agli studenti e lavoratori fuori sede: "Lo aveva promesso per i referendum ora lo facciano"#24gennaio pic.twitter.com/6AIqSOhXee
— Tag24 (@Tag24news) January 24, 2025
I referendum in Italia scontano, da alcuni anni, un costante calo di partecipazione e di astensionismo: servendo per l'appunto il quorum per avere un effetto, il rischio che paventa il Comitato è che ancora una volta non si ottenga nulla e le cose restino così come sono.
Fra chi propone un'"election day" all'italiana, cioè concentrare in un'unica data le elezioni regionali e i referendum, Magi ricorda che quest'ultimo aspetto non è possibile. Il termine ultimo per votare su cittadinanza e Jobs Act è il 15 giugno 2025, mentre le regioni andranno al voto nell'autunno di quest'anno.
Prima di date e organizzazione, però, lo scoglio da superare resta sempre lo stesso: informare adeguatamente su come e dove votare, in particolare per chi non si trova al proprio domicilio.
Avvio dei lavori per il referendum sulla cittadinanza: il Comitato promotore, composto da 75 associazioni e partiti politici, ha avviato i lavori per il referendum sulla cittadinanza, con l'obiettivo di modificare la legge Bossi-Fini del 1992, riducendo da 10 a 5 anni il periodo necessario per ottenere la cittadinanza italiana.
Posizione dell'opposizione e richiesta di un voto equo: Riccardo Magi e Pippo Civati hanno sottolineato la necessità di una legge sulla cittadinanza più aggiornata e inclusiva, criticando le posizioni del governo di centrodestra e chiedendo che il voto venga esteso anche a studenti e lavoratori fuorisede, per garantire una partecipazione equa al referendum.
Necessità di una corretta informazione e di evitare la propaganda del governo: Magi ha enfatizzato l'importanza di un'informazione adeguata sul referendum, chiedendo al governo di evitare la disinformazione sulla sicurezza legata alla cittadinanza e di non limitare la partecipazione a chi vive lontano dal proprio domicilio.