"Uh uh al talian" questo è il coro cantato dai libici che accoglie Almasri Habish, il comandante della polizia giudiziaria di Tripoli arrestato nei giorni scorsi a Torino e poi subito rilasciato tra lo scandalo generale dell'opposizione. I cori di scherno sono rivolti agli italiani, lasciando intendere l'opinione che si sono fatti i libici sul governo italiano: incapaci di farsi valere sulle questioni internazionali.
Nel frattempo, la Corte Penale Internazionale chiede spiegazioni all'Italia per il rilascio di Almasri, i cui reati sono stati resi noti dopo la decisione presa nella serata del 21 gennaio 2025. Osama Almasri Njeem è accusato di aver torturato migranti e su di lui pendeva un mandato d'arresto internazionale da parte della stessa Cpi. Emerge ora che il militare libico sarebbe stato rilasciato per un cavillo burocratico.
I reati dei quali è accusato Almasri sono molto gravi, come sottolineato all'interno di un comunicato diffuso dalla Corte dell'Aja: si tratta di crimini di guerra e contro l'umanità. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi dovrà riferire in Parlamento la prossima settimana, nel frattempo l'opposizione ne invoca le dimissioni.
Pochi giorni fa, il governo italiano celebra la credibilità ritrovata a livello internazionale dal nostro Paese dopo la liberazione di Cecilia Sala. Oggi quella credibilità sembra persa di fronte ai rimproveri della Corte Penale Internazionale e agli scherni dei libici che accolgono il comandante Almasri, atterrato ieri a Tripoli, tra cori e festeggiamenti.
Il video dell'esultanza è stato trasmesso dalle televisioni libiche ed è diventato subito virale. Nel breve filmato è possibile sentire i presenti all'aeroporto di Mitiga cantare: "Uh uh gli italiani". Almasri nel frattempo viene sollevato dalla folla e accolto come un eroe tornato in patria.
Scarcerato, rimpatriato in Libia con un jet italiano e accolto a Tripoli dai suoi uomini in festa. Così il capo della polizia giudiziaria libica, Osama Najim Almasri Habish, si è guadagnato l’immunità. Un mandato di arresto della Corte penale internazionale per torture e crimini… pic.twitter.com/gl4cbLUoAL
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) January 21, 2025
Su Almasri pendeva un mandato di cattura internazionale da parte della Corte Penale dell'Aja dallo scorso 18 gennaio. Il militare è accusato di aver torturato migranti e di aver compiuto crimini di guerra assieme alle Forze speciali di deterrenza Rada. A carico di Almasri ci sarebbero anche accuse di stupri e omicidi compiuti nel 2015.
Osama al Najim era stato fermato lo scorso 19 gennaio a Torino, all'interno di un albergo. Il militare è stato rilasciato nella giornata del 21 gennaio, senza preavviso e con una spiegazione poco convincente. Almasri è stato poi rimpatriato verso la Libia.
Cosa c'è alla base del rilascio di una persona considerata un criminale internazionale? Un cavillo burocratico: la mancata comunicazione preliminare al ministero dell'arresto, necessaria per un caso del genere. Una versione che non convince la Corte Penale Internazionale e l'opposizione.
La Corte dell'Aja è furibonda con il governo Meloni e chiede spiegazioni per il rilascio senza preavviso del militare libico. Nel comunicato è stato reso noto che il mandato d'arresto è stato emanato il 18 gennaio dalla Cpi e che nello stesso giorno è stata inviata una richiesta d'arresto del sospetto a sei stati membri, tra i quali c'è anche l'Italia.
L'opposizione ha contestato l'atteggiamento del governo e ha chiesto le dimissioni dei responsabili del rimpatrio del "torturatore" Almasri. Nei prossimi giorni, il ministro degli Interni Piantedosi dovrà riferire in Parlamento cosa è successo e dare una spiegazione più dettagliata rispetto al "cavillo burocratico" reso noto dai media nella giornata di oggi.
La vicenda di Almasri rischia di compromettere la credibilità internazionale della diplomazia italiana, conquistata con la liberazione di Cecilia Sala qualche giorno fa. Nelle prossime ore potrebbero arrivare chiarimenti anche da parte di Palazzo Chigi.