L'ennesimo pareggio della stagione ha frenato, ancora un volta, il cammino della Juventus di Thiago Motta. I bianconeri non sanno più vincere e, nonostante siano ancora imbattuti in campionato, continuano a faticare in Italia e in Europa. Lo 0-0 di Bruges ha regalato la qualificazione ai playoff di Champions League ma chiaramente non può soddisfare i tifosi bianconeri.
Le speranze di arrivare tra le prime otto sono ridotte al minimo e la prestazione di ieri mette in dubbio il futuro di Motta. Sandro Sabatini, protagonista del programma "Fuoriclasse" in onda su Radio Cusano Campus, ha approfondito la delicata situazione in casa Juve.
Durante il programma "Fuoriclasse" Sandro Sabatini è partito dal noioso e deludente pareggio di ieri contro il Club Brugge. Il giornalista ha commentato la gestione di Motta sottolineando: "Più che brutto, sbiadito e noioso, il pareggio della Juventus a Bruges è stato incomprensibile anche per le scelte di Thiago Motta. Inevitabile che stia cambiando il vento dei giudizi, sull’allenatore e sulla gestione dell’unico centravanti: Dusan Vlahovic".
Un passaggio anche sullo status del tecnico italo-brasiliano, che sembra mutato rapidamente nel corso delle ultime settimane. Motta non è più il fuoriclasse della Juventus, così come Vlahovic sempre più vicino all'addio. "Fino a pochi mesi fa, Motta era il fuoriclasse emergente della panchina e Vlahovic il fuoriclasse incompreso dell’attacco. Oggi Fuoriclasse vale solo come titolo per noi che ci confrontiamo con i temi del giorno. Invece loro soffrono il confronto con chi li ha preceduti: Motta con l’allenatore degli anni passati, Vlahovic con il Vlahovic dell’anno scorso".
Gli ultimi risultati della Juventus hanno messo in risalto le difficoltà di Motta. C'è bisogno di un'inversione di tendenza al più presto, per non rischiare di buttare alle ortiche un'intera stagione. Discorso simile per Vlahovic, che percepisce un ingaggio pesante e continua a non rispettare le attese di società e tifosi. Sandro Sabatini ha voluto ribadire come l'impressione sia che "i due separati in casa - Motta e Vlahovic, appunto - siano già più a rischio di quel che pensano i tifosi e meditano in società".