C'è un video. Un filmato delle telecamere di sorveglianza che mostra gli attimi immediatamente precedenti all'omicidio di Giuseppe Francesco Castiglione. Il giovane, di 21 anni, è stato ucciso a colpi di pistola dal 20enne Calogero Michael Romano, ex ragazzo della sua fidanzata, al culmine di una lite scoppiata in piazza Palestro, a Catania, lo scorso 9 gennaio.
Nel video, acquisito dalla polizia nell’ambito delle indagini riguardanti l'omicidio e diffuso oggi, 18 gennaio 2025, si vede Calogero Michael Romano armeggiare con una pistola calibro 6,35 per renderla pronta all'uso, poi sedersi su una panchina e, poco dopo, avvicinarsi a Giuseppe Francesco Castiglione.
Il video della polizia diffuso dalla testata locale Grandangolo Agrigento oggi, 18 gennaio 2025
È il pomeriggio del 9 gennaio e i due si trovano, insieme ad alcuni amici, in piazza Palestro, a Catania. Secondo le ricostruzioni, stanno litigando per motivi passionali. Romano è geloso della relazione che Castiglione ha intrapreso con la sua ex fidanzata, una minorenne.
E spera che la ragazza, con cui ha convissuto e da cui ha avuto un figlio, torni con lui, lasciando il nuovo compagno, visto come un vero e proprio “ostacolo” al suo desiderio di riavvicinamento.
Quando si incontrano, Castiglione si aspetta solo un chiarimento. Non può sapere che, in realtà, il coetaneo ha portato con sé un'arma ed è pronto a usarla. I due si parlano, affrontando la situazione.
Convinto che la discussione sia giunta al termine, "Ciccio", come lo chiamavano gli amici, si allontana. È in quel momento che il rivale in amore, improvvisamente, lo colpisce alle spalle, ferendolo gravemente e dandosi alla fuga, rendendosi irreperibile.
La sera stessa, sentendosi braccato, Romano decide di costituirsi e raccontare la sua versione dei fatti. Viene accusato, inizialmente, di tentato omicidio.
Con la morte di Castiglione, avvenuta all'alba del giorno successivo la sparatoria, l'accusa è stata modificata in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
Dal momento dell'arresto, è recluso nel carcere catanese di Piazza Lanza. Deve rispondere anche del porto abusivo dell'arma usata per il delitto.
Castiglione, incensurato, si è spento dopo ore di agonia a causa dei gravi danni riportati a polmoni, fegato e intestino, nonostante i tentativi dei medici del Garibaldi Centro di salvarlo, dopo il suo ricovero d’urgenza.
La notizia della sua morte ha colpito non solo la sua famiglia, ma l'intera comunità, soprattutto perché arriva a soli due anni di distanza da quella, altrettanto tragica, del padre, precipitato da un’impalcatura mentre lavorava alla ristrutturazione della casa del figlio.
Mentre gli inquirenti sono al lavoro per fare luce sulle esatte dinamiche dell’accaduto (maggiori risposte in tal senso potranno arrivare dall’autopsia eseguita sul corpo di Giuseppe), in molti parteciperanno oggi, 18 gennaio, ai funerali del giovane, inizialmente previsti per ieri e poi rinviati a causa di un’allerta meteo rossa. Lo riporta il quotidiano La Sicilia. Sarà, sicuramente, un momento di grande commozione.
Le indagini sull'omicidio sono ancora in corso. Come quelle che riguardano la morte di Marco Magagna, ucciso dalla compagna Stella Boggio a Bovisio Masciago, in provincia di Monza e della Brianza, tra il 6 e il 7 gennaio.