16 Jan, 2025 - 10:54

Cessate il fuoco Israele - Hamas, ecco perché è una vittoria di Trump

Cessate il fuoco Israele - Hamas, ecco perché è una vittoria di Trump

Un accordo di cessate il fuoco è stato raggiunto per porre fine a 15 mesi di conflitto nella Striscia di Gaza. L'annuncio giunge dopo settimane di colloqui mediati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto, nel pieno di un rigido inverno che ha aggravato le sofferenze dei civili a Gaza e in un contesto di tensioni in Medio Oriente che hanno complicato la posizione dell'Iran, storico avversario di Israele.

Cessate il fuoco Israele-Hamas, quando inizia e cosa prevede?

Secondo quanto affermato dalla Casa Bianca, la tregua inizierà immediatamente. Ma il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato in una conferenza stampa a Doha che l'accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio. 

In base a una sezione dell'accordo, redatta in inglese e approvata da Hamas, Israele sposterà le proprie forze verso est, ritirandosi dalle aree densamente popolate della Striscia di Gaza.

Contestualmente, Hamas rilascerà 33 ostaggi in cambio di 100 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo, come indicato nel documento. Israele, inoltre, libererà 1.000 detenuti palestinesi non coinvolti negli attacchi del 7 ottobre. Il testo prevede anche la liberazione di un numero indefinito di prigionieri palestinesi che verranno trasferiti all'estero o rilasciati a Gaza.

Il ruolo degli Usa

"I mediatori (Qatar, Stati Uniti ed Egitto) lavoreranno per garantire l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza", ha annunciato Al Thani. Lo sceicco ha sottolineato che saranno predisposti meccanismi per monitorare eventuali violazioni, ma la reale efficacia dell’accordo dipenderà dall’impegno delle parti coinvolte e dal continuo sostegno dei mediatori.

Le pressioni su Hamas sono state particolarmente intense, con un ruolo di primo piano degli Stati Uniti, supportati a distanza anche dalla Turchia. Parallelamente, l'inviato di Trump, Steve Witkoff, ha esercitato pressioni su Netanyahu. La prospettiva di un'escalation definita "l'inferno" dal presidente eletto americano ha spinto entrambe le parti verso un’intesa.

Joe Biden, presidente americano uscente che per mesi ha cercato una soluzione attraverso i suoi inviati, ha confermato l'accordo con queste parole: "Oggi, dopo molti mesi di intensa diplomazia condotta dagli Stati Uniti insieme a Egitto e Qatar, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi. Questo accordo porrà fine ai combattimenti a Gaza, migliorerà l’assistenza umanitaria per i civili palestinesi e riunirà gli ostaggi alle loro famiglie dopo oltre 15 mesi di prigionia".

Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che questo storico accordo è il risultato della vittoria di novembre, un segnale chiaro al mondo che la sua amministrazione perseguirà la pace e negozierà accordi per garantire la sicurezza degli americani e dei loro alleati.

Una grande vittoria di Trump

Questo accordo per il cessate il fuoco rappresenta prima vera pausa nella violenza dopo la fine della tregua temporanea del 1° dicembre 2023. Va precisato che non esiste alcun percorso condiviso tra Hamas e Israele verso la pace, ma siamo comunque di fronte ad un capitolo importante della guerra.

L'intesa raggiunta rappresenta indubbiamente una vittoria per il presidente americano eletto Donald Trump, che è riuscito dove ha fallito Joe Biden. Quest'ultimo era visto come un filosionista, ma anche come grande avversario di Netanyahu. Alla fine, Biden non è riuscito a piegare il presidente israeliano, cosa che invece ha fatto Trump, costringendolo a cedere sulla questione del rilascio degli ostaggi.

Contrariamente alle previsioni, Trump non si è schierato unilateralmente con Netanyahu. Il tycoon infatti pensa che si debba arrivare ad un accordo tra Arabia Saudita e Israele, con la benedizione degli Stati Uniti. Secondo questo accordo, Israele dovrebbe rinunciare all'annessione e ai propositi di ricolonizzazione di Gaza e forse anche al controllo di alcuni punti strategici, come il corridoio Filadelfia, ovvero la zona cuscinetto lungo il confine tra Egitto e la Striscia di Gaza.

Ovviamente le Forze di Difesa Israeliane non sono d'accordo e la guerra continuerà, ma il dato importante è che Trump ha scelto una linea molto chiara: quella di recuperare gli Accordi di Abramo, anche a costo di sacrificare Netanyahu. 

 

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Daniel Moretti
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