Sono passati quasi ventitrè anni da quell'Everton-Fulham giocato il 16 marzo 2002. David Moyes si presentò con una vittoria a Goodison Park, dove i suoi Toffess riuscirono a battere 2-1 i Cottagers nel trentesimo turno. Un debutto in Premier League niente male per Moyes, che aveva chiuso da poco un'altra pagina importante della sua carriera. Il tecnico scozzese qualche mese prima aveva lasciato il Preston, club che ha difeso per cinque anni da calciatore e per altri quattro da allenatore.
Nove anni, come quelli che Moyes ha trascorso sulla panchina dell'Everton. Dagli inizi del 2002 fino alla metà del 2013, anno in cui il tecnico decise di lasciare la città di Liverpool per poi fare qualche chilometro e spostarsi al Manchester United. Un'esperienza fallimentare, conclusa con l'esonero nelle battute finali della stagione. Ma adesso Moyes ha dato vita ad un'altra storia, quella del suo secondo ciclo all'Everton. David Moyes lo scorso 11 gennaio è stato ingaggiato nuovamente dai Toffess, che hanno scelto di esonerare Sean Dyche.
L'Everton ha pensato subito a Moyes, che dopo aver chiuso il quinquennio al West Ham ha deciso di temporeggiare e attendere una grande chiamata. E il classe '63 ha ricevuto quella più importante, proveniente dal club che gli ha dato la consacrazione da allenatore.
Moyes in quei nove anni ha fatto e dato tanto. L'Everton sotto la sua guida ha raggiunto risultati importantissimi, come ad esempio quarto posto ottenuto al termine della stagione 2004-2005. Il tecnico di Glasgow ha anche raggiunto una finale di FA Cup nel 2009, cedendo soltanto in finale contro il Chelsea. Ma Moyes soprattutto ha dato un'impronta al suo Everton, che ha vissuto annata tranquille ma in qualche caso si è salvato pure all'ultimo giro di boa.
Basti pensare alla stagione 2003-2004, la peggiore della gestione Moyes in rima al fiume Mersey. L'Everton chiuse al diciassettesimo posto in classifica, salvandosi grazie ad un margine di sei punti sul Leicester. Da quell'impresa l'Everton ha cominciato una scalata importante, culminata nel quarto posto già citato conquistato nel 2005. Ed è proprio per questo che Moyes è stato chiamato: deve far rinascere l'Everton.
Il club negli ultimi anni ha fatto parecchia fatica in Premier League, dove comunque è riuscito a centrare sempre la salvezza. Negli ultimi tre anni il miglior risultato è stato il quindicesimo posto nella passata stagione, seguito da un sedicesimo posto del 2022 e un diciassettesimo posto del 2023. Risultati non all'altezza di un club come l'Everton, che non retrocede in seconda serie dagli Cinquanta.
L'Everton tra il 1951 e il 1954 visse tre stagioni in Second Division, tornando nella massima serie solo a metà '54. E da quel momento in poi non è più sceso, mettendo in bacheca quattro campionati inglesi, tre FA Cup e sette Community Shield. Una storia gloriosa, a cui Moyes ha dato un contributo significativo. L'allenatore scozzese prima di tutto dovrà ottenere la permanenza in Premier, aumentando il margine di un solo punto rispetto al diciottesimo posto occupato dall'Ipswich.
Moyes avrà la prima chance già questa a sera a Goodison Park, dove vivrà un secondo debutto da allenatore dell'Everton. Di fronte ai Toffess ci sarà l'Aston Villa di Unai Emery, avversario nel match valido per la ventunesima giornata di campiionato. Moyes dovrà risollevare un Everton che in Premier League non vince addirittura dal 4 dicembre scorso e che nelle ultime uscite ha incassato due ko pesanti.
L'Aston Villa invece ha aperto il 2025 con un 2-1 rifilato al Leicester, utile per risalire la classifica fino all'ottavo posto. Le stesse zone che Moyes ha calcato per tanti anni e che in futuro vorrà rifrequentare. Prima però ci sarà l'ennesima salvezza da conquistare, fondamentale per il futuro dell'Everton e dello stesso allenatore scozzese. Stasera le panchine da manager dell'Everton saranno 519 e Moyes, che ha sempre negli occhi quell'Everton-Fulham del marzo 2002, vorrà ancora cominciare al meglio e firmare il 218esimo successo da allenatore dei Toffees.