Aveva passato un paio d'anni di vuoto totale l'asso del tennis italiano, Matteo Berrettini, il cui talento sembrava essersi spento. Tuttavia, il 2024 ha segnato una vera e propria svolta per l'atleta romano. Già nei primi mesi dell'anno aveva dato segnali di ripresa, ma la conferma è arrivata nell'ultima Coppa Davis, dove l'azzurro ha portato Sinner all'ultimo duello, battendo nella prima sfida della finale l'olandese Van de Zandschulp.
Una prestazione eccellente dell'italiano, che ha dimostrato una buona continuità nelle sue performance: lo testimonia anche l'ottimo avvio nel Grande Slam, dove partecipano diversi italiani, incluso, ovviamente, il numero uno al mondo Jannik Sinner.
Matteo Berrettini si distingue subito allo scoccare del match, ribaltando una situazione complicata contro Cameron Norrie. Sulla carta c'è molto divario: il britannico è 52° nel ranking, mentre l'italiano ricopre una posizione molto superiore, piazzandosi al 34° posto. Il match inizia in salita per Berrettini, che fatica e alla fine perde il primo set al tie-break.
Ma è qui che l'azzurro dimostra di aver fatto dei miglioramenti dal punto di vista mentale: infatti, domina nei successivi set, chiudendo il match in 2 ore e 56 minuti con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-1, 6-3. Ora lo attende una sfida impegnativa al secondo turno contro Holger Rune, testa di serie numero 13, che ha dovuto affrontare cinque set nel suo esordio.
Per il romano, ahimè, il prossimo match sarà molto complicato, almeno sulla carta. Il danese, classe 2003, è, per l'appunto, giovanissimo ed è 13° nel ranking. A soli 21 anni il ragazzo vanta prestazioni eccellenti che gli hanno dato molto lustro a livello internazionale.
Uno dei punti più alti della sua carriera è stata la vittoria contro Novak Djokovic nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy nel 2022. Rune, che all'epoca aveva solo 19 anni, ha conquistato il titolo sconfiggendo Djokovic in tre set, mostrando una maturità e una tenacia impressionanti per la sua età.
Berrettini, dunque, dovrà dare il meglio di sé per aggiudicarsi il match e proseguire nel Grande Slam. Dalla sua ha un dato importante, che è l'esperienza. Il lato mentale può giocare un ruolo fondamentale in questa tipologia di match, dato che il danese è giovanissimo: seppur goda di strapotere fisico, presenta ancora qualche limite sotto il profilo della gestione emotiva.
Chi non è più giovanissimo è Lorenzo Sonego, che però supera nel primo match Stan Wawrinka dopo una battaglia durata 3 ore e 12 minuti. L'azzurro resiste alla specialità della casa dello svizzero, il servizio, e approfitta del suo inevitabile calo fisico nel quarto set, chiudendo con il punteggio di 6-4, 5-7, 7-5, 7-5 (lo svizzero, infatti, compie tra poco 40 anni).
Un altro buon piazzamento nel ranking mondiale ce l'ha Lorenzo Musetti, che avanza al secondo turno dopo uno spettacolare derby tutto italiano contro Matteo Arnaldi. Il toscano dimostra maggiore esperienza nei momenti cruciali. Arnaldi riesce a strappare il secondo set e lotta fino al quarto, ma cede sotto la pressione dell'avversario. Nonostante sulla carta il risultato fosse già scritto, è servito il miglior Musetti per sconfiggere un avversario ostico.
Un successo anche al femminile, con Jasmine Paolini che a Melbourne supera la tennista cinese Sijia Wei: 6-0, 6-4 i parziali per l'italiana, che trionfa in un’ora e tredici minuti di gioco.
Il Grande Slam di quest'anno si preannuncia avvincente: forse oltre al campione Jannik Sinner, che ormai ha abituato tutti gli italiani alla vittoria, potremmo assistere a più di qualche sorpresa italiana.