14 Jan, 2025 - 13:48

Arrestata prof aggredita dai genitori degli alunni nel Napoletano: è accusata di violenza sessuale

Arrestata prof aggredita dai genitori degli alunni nel Napoletano: è accusata di violenza sessuale

Svolta nel caso della prof di sostegno aggredita, lo scorso 14 novembre, da un gruppo di genitori con l'accusa di molestie nei confronti dei suoi alunni. Il sospetto c'era e, da quell'episodio di violenza avvenuto a Castellammare di Stabia, nel Napoletano, era scaturita un'indagine dei carabinieri che oggi, 14 gennaio 2025, ha portato all'arresto della donna. 

L'insegnante 37enne, in servizio presso l'Istituto scolastico Catello-Salvati, dovrà rispondere di maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali, violenza sessuale e corruzione di minorenne. Agghiaccianti le prove raccolte dagli inquirenti: oltre a reiterati comportamenti definiti "sessualizzanti", la docente sarebbe arrivata anche ad abusare di uno degli studenti, praticandogli un rapporto orale.

Prof arrestata per violenza sessuale a Castellammare di Stabia

L'inchiesta è partita dalle denunce di alcuni genitori, oltre che dall'aggressione alla donna e a suo padre, accorso per difenderla, in cui entrambi hanno riportato lesioni. Le indagini si son avvalse delle audizioni, in forma protetta, di sei giovanissimi studenti; ma anche dell'analisi dei file audio, estratti sia dai telefonini dei minori che dell'insegnante. 

Alla 37enne era affidato uno degli alunni minorenni coinvolti nella vicenda, ma di fatto seguiva anche gli altri. Stando agli elementi raccolti dai militari dell'Arma la docente, a partire da ottobre 2023, avrebbe sottoposto i ragazzi a "reiterate condotte di carattere sessualizzante". Per raggiungere i suoi scopi, con la scusa di impartire ripetizioni, durante l'orario scolastico li avrebbe portati in un'aula riservata, da lei ribattezzata 'la saletta'.

Ed è proprio qui che la docente avrebbe ripetutamente mostrato materiale video pornografico, discusso con loro di argomenti di natura sessuale, con riferimenti a esperienze vissute in prima persona e dando indicazioni su dove e come toccarsi o toccare il partner. Ma non solo. Avrebbe anche spinto alcuni alunni a scambiarsi effusioni sessuali, arrivando a praticare sesso orale a uno di loro.

Il gruppo Instagram 'La saletta'

All'orrore della vicenda gli inquirenti hanno aggiunto altri, inquietanti dettagli. Infatti, stando a quanto emerso durante le indagini, una volta che le è stato precluso l'accesso all'aula riservata, la prof avrebbe deciso di aprire una chat di gruppo su Instagram chiamata, appunto, 'la saletta'.

I ragazzini erano spaventati dalla docente, ma lei li avrebbe spinti al silenzio con la minaccia di farli bocciare, oppure di far finire i genitori in carcere e loro in comunità, asserendo di avere una relazione con una persona appartenente alle forze dell'ordine.

Le vittime sono riuscite finalmente a confidarsi con i propri genitori solo dopo la sospensione di uno di loro. A supporto dei loro racconti hanno mostrato alcuni messaggi scambiati con la prof, sia su Instagram che su WhatsApp. Sullo smartphone della donna, che è stato sequestrato, sono stati trovati diversi messaggi vocali inviati agli alunni, nonché materiale pornografico compatibile con quello descritto dai ragazzi in sede di audizione.

La custodia cautelare in carcere è obbligatoria per legge nel caso di violenza sessuale; inoltre la docente risulta formalmente ancora in servizio. Inoltre i domiciliari non le avrebbero impedito di accedere a internet. Per tutti questi motivi la donna è stata condotta nel carcere femminile di Benevento.

Il servizio del programma Ore 14 con la testimonianza delle mamme

L'aggressione dei genitori lo scorso novembre

L'insegnante di sostegno era stata picchiata il 14 novembre 2024 da una trentina di persone, tra genitori e nonni degli alunni, che avevano fatto irruzione all'interno dell'edificio scolastico. Una sorta di 'raid punitivo' in cui aveva rischiato il linciaggio. La donna aveva riportato un trauma cranico ed era stata ricoverata in ospedale. Suo padre, che era andato a prenderla a scuola e aveva cercato di difenderla, si era fratturato un polso.

All'epoca un post- diventato virale su Facebook nella zona e intitolato 'L'urlo di una madre'- era stato accusato di essere all'origine dell'aggressione. Il contenuto riguardava proprio le violenze a danni dei bambini nella scuola ed era stato bollato come 'fake news'. Alcuni giorni dopo la donna era stata iscritta nel registro degli indagati come 'atto dovuto', in modo da far luce sulle ragioni di quella violenza. Fino all'arresto.

 

Il post 'L'urlo di una madre' condiviso su Facebook

La testimonianza della madre di una vittima: "Voglio le scuse"

Simona (nome di fantasia) è la madre di uno dei bambini coinvolti nelle violenze della prof. Come racconta ad Agi, suo figlio- che già soffriva di una patologia metabolica- è stato ulteriormente segnato da questa terribile esperienza.

Pur essendo soddisfatta dell'arresto dell'insegnante, ricorda con amarezza i segnali lanciati dal figlio e che solo dopo è riuscita a decifrare

virgolette
Era nervoso, irrequieto. Non voleva che lo abbracciassi, nemmeno quando stava male. A scuola si comportava in modo strano, e non capivamo perché. È un bambino che ha già dovuto affrontare così tanto. Questa esperienza ha peggiorato tutto.

Oggi il ragazzino è ancora ferito, ha incubi e necessita di un percorso di psicoterapia.

Simona denuncia inoltre il senso di abbandono provato da parte della scuola, affermando di essersi sentita anche giudicata.

virgolette
Vorrei che qualcuno chiedesse scusa. Non a noi genitori, ma a loro, ai bambini. Sono stati traditi, si sono sentiti soli. Mio figlio mi ha detto: ‘Mamma, perché nessuno mi crede?’. Quella frase mi ha spezzato il cuore. Ora voglio solo che torni a sorridere, che torni a vivere la sua infanzia. 

Prof di sostegno in carcere per abusi, cosa sappiamo

  • Arresto della docente: Una professoressa di sostegno è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne ai danni di suoi alunni.
  • Indagini e prove: Le indagini, avviate in seguito a una violenta aggressione subita dalla docente da parte dei genitori degli studenti, hanno portato alla raccolta di diverse prove. Tra queste, le testimonianze dei minori, le analisi dei file audio e la scoperta di una chat di gruppo su Instagram creata dalla docente per mantenere i contatti con gli studenti.
  • Modalità degli abusi: La professoressa avrebbe sottoposto i ragazzi a reiterate condotte sessualizzanti, mostrando loro materiale pornografico, discutendo di argomenti a sfondo sessuale e spingendoli a compiere atti sessuali.
  • Reazioni: I genitori, allarmati dai comportamenti dei figli, hanno denunciato la docente. L'aggressione avvenuta a novembre è stata la conseguenza di questa denuncia.
  • Impatto sulle vittime: I ragazzi coinvolti hanno subito un profondo trauma psicologico, come evidenziato dalla mamma di uno di loro.

Alcuni mesi fa un caso di pedofilia ha sconvolto il quartiere Zen di Palermo, con i cittadini insorti contro il presunto molestatore.

 

AUTORE
foto autore
Mariangela Celiberti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE