Lui che ama tanto Totò, tanto da citarlo nel titolo della sua rubrica del lunedì "Ma mi faccia il piacere", sicuramente si sarà ricordato di un'altra battuta del principe della risata - "E io pago!" - vedendo il reel che oggi ha pubblicato Matteo Renzi. L'ex premier, nel corso della sua festa di compleanno, ha spiegato che i festeggiamenti erano in definitiva a carico suo. Perché Matteo Renzi, all'epoca del caso Open, da cui è uscito completamente assolto, fu diffamato dal direttore dal Fatto. E quest'ultimo è stato costretto a un risarcimento sufficiente a "sfamare", per dirla con il leader di Italia Viva, tutti gli ospiti che ha invitato sabato scorso presso il teatro fiorentino Cartiere Carrara.
Chissà da quanto tempo Renzi si era messo sulla sponda del fiume per vedere passare il cadavere del suo avversario. La verve con la quale, parlando di giustizia giusta, ha annunciato ai suoi ospiti che i soldi per la festa del suo cinquantesimo compleanno, in pratica, li aveva cacciati Marco Travaglio, fa pensare a un bel po'.
E comunque: quando l'ex premier ha detto che la battaglia per la giustizia giusta deve essere combattuta da Italia Viva in maniera più determinata che mai perché, in passato, a condannarlo sono stati i commentatori e i giornali mentre i giudici lo hanno assolto, ha conquistato uno degli applausi più entusiasti della giornata.
Di sicuro non è a prima volta che Marco Travaglio viene accusato di essere un diffamatore. Esattamente dodici anni fa, così lo definì un altro suo arcinemico politico, Silvio Berlusconi. Il 10 gennaiio, c'è chi ha ricordato l'anniversario anche su X
Giovedì 10 gennaio 2013, dodici anni fa esatti, il Cavaliere umiliò e sputtanò il diffamatore Travaglio in diretta nazionale, con conseguente rimonta del PdL alle politiche di quell’anno. Un momento storico. pic.twitter.com/Lryyc46Sup
— Maria Teresa Melì (@MT_Meli_) January 10, 2025
Sta di fatto che, a proposito di querele, una delle prime grane per Marco Travaglio risale a quasi un quarto di secolo fa, quando fu condannato a risarcire Cesare Previti.
Poi gli capitò con Fedele Confalonieri, un altro big della galassia berlusconiana.
Ma Travaglio si è dovuto difendere anche contro l'ex premier Giuliano Amato, il sindaco di Milano Beppe Sala, la ministra Maria Elisabetta Casellati: la lista è lunga. Tuttavia, è davvero con i Renzi che ha rischiato di andare in rosso: anche Tiziano Renzi, il papà di Matteo, l'ha querelato.
In ogni caso, tra la stampa d'assalto e la politica non è mai un rapporto facile. Dopo la puntata di ieri, ad esempio, è finita di nuovo nel mirino di Forza Italia la trasmissione di Sigfrido Ranucci "Report". Tanto che oggi, la presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, ha firmato una nota durissima:
La primogenita del Cavaliere ha lamentato che contro il suo genitore "Report" ha levato accuse "totalmente false, finite nel nulla". Ma non solo:
Manco a dirlo, si andrà ancora una volta in tribunale:
ha annunciato Marina Berlusconi. Ancora una volta, entreranno in campo gli avvocati: alla fine, chissà chi festeggerà. E con i soldi di chi.