13 Jan, 2025 - 21:52

Mohammad Abedini, i lati oscuri dell'ingegnere iraniano: ecco di cosa lo accusano gli Stati Uniti

Mohammad Abedini, i lati oscuri dell'ingegnere iraniano: ecco di cosa lo accusano gli Stati Uniti

Mohammad Abedini Najafabadi, iraniano di 38 anni, è stato arrestato il 16 dicembre all'aeroporto di Milano Malpensa suscitando una grande attenzione internazionale. Il suo arresto è stato associato a quello di Cecilia Sala, fermata in Iran tre giorni dopo l'arresto di Abedini. Il 38enne, è stato rilasciato dopo che l'Italia ha respinto la richiesta di estradizione da parte degli Usa. Dopo la liberazione, Abedini è tornato in Iran, suo paese di origine.

Chi è Mohammad Abedini

Mohammad Abedini Najafabadi è un ingegnere con doppia cittadinanza iraniana e svizzera. Dopo aver conseguito una laurea nel 2011, ha proseguito la sua carriera accademica nel 2015 come ricercatore a Losanna. Il 38enne è sposato e padre di un figlio.

È stato arrestato il 16 dicembre all'aeroporto di Milano Malpensa al suo arrivo con un volo proveniente da Istanbul. È stato detenuto nel carcere milanese di Opera. L'arresto di Abedini ha suscitato un caso diplomatico tra Iran e Italia.

Le accuse contro Abedini

L'arresto di Mohammad Abedini è stato esplicitamente richiesto dagli Stati Uniti, insieme alla relativa estradizione. La Corte federale di Boston lo ha accusato di cospirazione per esportare componenti elettronici dal paese. Questo avrebbe violato le leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni e sulle sanzioni.

L'Emergency Economic Powers Act è una norma federale che conferisce al Presidente poteri straordinari per affrontare minacce economiche esterne alla sicurezza nazionale o agli interessi economici del paese. Viene spesso utilizzato per imporre sanzioni contro stati, gruppi o individui ritenuti pericolosi, specialmente in casi di violazioni dei diritti umani, attività terroristiche o altre azioni ostili. Abedini è stato accusato insieme a Mahdi Mohammad Sadeghi, cittadino statunitense-iraniano, arrestato anche lui il 16 dicembre ma negli Stati Uniti.

Abedini è inoltre accusato di aver fornito supporto materiale al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, noto come Pasdaran, per la costruzione di droni esplosivi. Questo supporto sarebbe stato determinante per la riuscita di un attacco avvenuto il 28 gennaio 2024 su una base americana in Giordania, durante il quale sono stati uccisi tre soldati statunitensi. Le Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran sono considerate un'organizzazione terroristica dagli Stati Uniti.

La scarcerazione

Il ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, ha bloccato l'estradizione di Mohammad Abedini. Nordio ha presentato una richiesta alla Corte d'appello di Milano per revocare la sua custodia cautelare. Secondo la legislazione italiana, l'estradizione può avvenire solo per reati punibili sia dalla legge italiana che da quella del paese richiedente.

In base alle prove attuali, il ministero della Giustizia ha dichiarato che questa condizione non è soddisfatta, motivando così la decisione di non procedere con l'estradizione. Il ministero ha dichiarato che le accuse contro Abedini in base all'Emergency Economic Powers Act "non configurano alcuna condotta considerata reato secondo l'ordinamento italiano".

Il caso di Abedini, l'"uomo dei droni", è stato spesso messo in relazione ad un altro episodio diplomatico legato all'arresto della giornalista Cecilia Sala. Sala è stata arrestata a Teheran il 19 dicembre, tre giorni dopo l'arresto di Abedini a Milano.

Alcuni media internazionali avevano speculato sul fatto che, durante la sua visita lampo a Mar-a-Lago, la premier Meloni avesse discusso con il presidente eletto Donald Trump la possibilità di bloccare l'estradizione di Abedini in cambio della liberazione della giornalista. Il Wall Street Journal aveva scritto che Meloni fosse tornata dal suo incontro con Trump convinta di aver ottenuto il suo supporto per il caso. Il governo ha spesso smentito che le due vicende fossero collegate. 

Cecilia Sala è stata rilasciata l'8 gennaio, dopo aver trascorso 20 giorni nella prigione di Evin a Teheran. Solo pochi giorni dopo, domenica 12 gennaio, l'ingegnere iraniano è stato liberato poco dopo le 9 ed è rientrato in Iran.

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Nazlican Cebeci
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