13 Jan, 2025 - 16:00

Usb sul piede di guerra, mercoledì presidio sotto al ministero dei Trasporti: il motivo

Usb sul piede di guerra, mercoledì presidio sotto al ministero dei Trasporti: il motivo

Nessuna novità per i lavoratori del settore dei Trasporti e nuovi scioperi in vista anche nel 2025. Nella mattinata di oggi, 13 gennaio 2025, l'Unione Sindacati di Base (Usb) ha pubblicato sul proprio sito una nota spiegando che, nella giornata di mercoledì, il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi ha convocato un incontro per la ratifica dell'intesa sul contratto collettivo nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri.

Un accordo dal quale l'Usb è stata esclusa e che ritiene lesivo per l'intera categoria. Secondo quanto riportato dal sindacato, il rinnovo garantisce un leggero aumento che però resta insufficiente per contrastare la crescita dei prezzi causata dall'inflazione. L'aumento solo del 6%, in confronto a quello del triennio precedente del 17%, non solo non soddisfa le richieste degli operatori del settore ma porta addirittura a un impoverimento.

Mercoledì prossimo, 15 gennaio 2025, una delegazione dell'Usb si recherà sotto al ministero dei Trasporti per far sentire la propria la voce contro la proposta avanzata dal dicastero. Il sindacato sottolinea poi come, nonostante sia passato un mese dalla pre-intesa sul Ccnl, non si abbia alcuna notizia sulla consultazione del contratto. In vista nuovi scioperi per un settore che già nel 2024 ha dato vita a imponenti proteste contro il ministro Matteo Salvini?

La protesta di Usb del 15 gennaio 2025

Con l'anno nuovo ripartono anche gli scioperi all'interno del settore dei Trasporti. In una nota diffusa sul proprio sito, l'Unione sindacati di Base ha ricordato un appuntamento fondamentale che si svolgerà nella giornata di mercoledì 15 gennaio 2025. Il ministero ha convocato una riunione per la ratifica dell'intesa sulla parte economica del CCNL autoferrotranvieri, Usb rimane però esclusa dalle trattative.

Il sindacato ha chiesto tuttavia di partecipare senza però ricevere risposte da parte del ministero. Negli scorsi mesi, Usb ha organizzato diversi scioperi tra cui quello generale del 13 dicembre 2024, oggetto di tante polemiche lo scorso mese per via della decisione del Tar di "ribaltare" la precettazione del ministro Matteo Salvini. Questa volta, Usb organizzerà un presidio sotto al ministero dei Trasporti - a Porta Pia - per esprimere il proprio dissenso.

I motivi della protesta

Il rinnovo del CCNL autoferrotranvieri non è adeguato. L'Usb ha spiegato che l'aumento previsto del 6% all'interno dei contratti è inferiore a quello del 17% del triennio precedente quando l'inflazione non aveva portato alla crescita dei prezzi dei beni di prima necessità. Il sindacato rimprovera al ministero di voler impoverire il lavoro e di non aver rispettato le promesse fatte lo scorso anno:

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Un altro passo verso l'impoverimento di un lavoro dal quale oramai si fugge e di un servizio pubblico essenziale sul quale il governo sta operando tagli enormi che, peraltro, neanche garantiscono gli scarsissimi aumenti

 

La stagione calda degli scioperi

La protesta del 15 gennaio potrebbe portare a nuovi scioperi generali? Già nello scorso anno si sono registrate imponenti manifestazioni per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del settore dei trasporti tanto che il ministro Salvini è dovuto ricorrere in due casi alla precettazione. La prima volta, poco prima della protesta del 29 novembre contro le misure previste in legge di bilancio, il ministro è riuscito nell'intento di ridurre lo sciopero a sole quattro ore. La seconda volta non è andata come Salvini sperava: il Tar ha ribaltato la decisione del vicepremier sospendendo la precettazione.

Finito il 2024, anche il 2025 - nonostante il Giubileo - si preannuncia un anno ricco di scioperi. Il primo si è svolto o scorso 10 gennaio con lo stop di quattro ore a livello nazionale dei trasporti. Lo scorso 6 dicembre, un'iniziativa simile a quella che si terrà il prossimo 15 gennaio ha fatto da apripista allo sciopero generale del 13 dicembre

La manifestazione del 15 gennaio in tre punti

  • Incontro sul rinnovo del contratto autoferrotranvieri: Il 13 gennaio 2025, l'Unione Sindacati di Base (Usb) ha denunciato l'esclusione dalle trattative per la ratifica dell'intesa sul contratto collettivo nazionale (CCNL) degli autoferrotranvieri, convocato dal viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi. L'Usb ritiene che l'aumento salariale del 6% sia insufficiente rispetto all'inflazione e a quello del 17% del triennio precedente.

  • Proteste e scioperi in programma: L'Usb ha annunciato una protesta il 15 gennaio 2025 sotto il Ministero dei Trasporti contro la proposta di rinnovo del CCNL. Nonostante la pre-intesa sul contratto, il sindacato critica l'assenza di risposte ufficiali da parte del ministero e la continua esclusione dalle trattative.

  • Rischio di nuove manifestazioni: L'Usb prevede un anno di scioperi anche nel 2025, dopo le imponenti proteste del 2024. Gli scioperi potrebbero culminare in manifestazioni più ampie, come quella del 13 dicembre 2024, nonostante i tentativi del ministro Matteo Salvini di ridurre gli scioperi con la precettazione, che è stata in parte annullata dal Tar.

 

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Francesco Fatone
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